PER GIORGIO DE MATTEIS, INVECE, E' TUTTO OK: ''PD SI SVEGLIA DOPO DUE ANNI''

ZONA FRANCA: CIALENTE, ”PRESI PER C..O, DOMANDA SOLO NEL 2011”

29 Novembre 2011 16:36

L'Aquila -

L’AQUILA – “Siamo stati presi per il c..o, la domanda per la zona franca urbana è stata presentata solo a gennaio 2011”.

Sono queste le dichiarazioni a caldo rilasciate ad AbruzzoWeb dal sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, a margine dei lavori del Consiglio comunale a Bruxelles.

“Dovevamo muoverci prima – ha spiegato il primo cittadino – ora bisogna recuperare il tempo perduto, perché le possibilità di zona franca sono poche”.

“Abbiamo constato l’amara realtà – ha aggiunto Cialente prima di congedarsi al telefono per recarsi a un nuovo appuntamento previsto nell’ambito del programma della ‘spedizione’ aquilana – almeno questa trasferta è stata utile per verificare di persona come stanno realmente le cose”. 

Per il vice presidente del Consiglio regionale Giorgio De Matteis, che nei giorni scorsi non ha fatto mistero di ritenere inutile la visita della delegazione a Bruxelles, invece, “il Pd si è svegliato con due anni di ritardo”.

“La zona franca è cosa fatta” ha aggiunto categorico.

Alla luce delle novità emerse il Consiglio comunale, dopo il confronto con i funzionari della delegazione governativa permanente a Bruxelles, sta valutando l’ipotesi di chiedere, in via transitoria, il regime del cosiddetto “de minimis”, che potrebbe portare benefici immediati all’economia del territorio, con sgravi sino a 200 mila euro per le aziende, comprese quelle già esistenti.

Tale misura, tra l’altro, non prevede il limite dei 30 mila abitanti, come per la zona franca, e può essere esteso anche ad altri comuni del “cratere”.

Il regime “de minimis” è compatibile con la possibilità dell’istituzione della zona franca, che resta comunque in piedi.

A tal riguardo, l’ultima integrazione richiesta dalla Ue per la zfu, presentata il 23 novembre, avrà una risposta entro 60 giorni, periodo nel quale saranno verificati i parametri.

Per sollecitare il regime de minimis il Comune ha deliberato una mozione urgente.

In mattinata la delegazione aquilana, composta di circa 60 persone, ha incontrato gli europarlamentari del Partito democratico David Sassoli e Gianni Pittella, e nel pomeriggio Antonio Tajani, deputato europeo del Popolo della libertà e commissario per l’Industria.

Con l’assemblea municipale, guidata dal presidente Carlo Benedetti, il sindaco, Massimo Cialente, gli assessori Alfredo Moroni (Ambiente), Roberto Riga (Urbanistica), Silvana Giangiuliani (Finanze), Stefania Pezzopane (Cultura e Sociale), Pietro Di Stefano (Ricostruzione), Fabio Pelini (Assistenza alla Popolazione), Ermanno Lisi (Opere pubbliche) e l’onorevole Mercedes Bresso, presidente della Conferenza delle Regioni all’Eroparlamento. Alla trasferta nella capitale europea sono presenti anche l’assessore regionale Gianfranco Giuliante, l’assessore provinciale Guido Liris e il consigliere provinciale Paolo Federico, ma anche le associazioni di categoria che hanno sostenuto l’iniziativa, quali  l’Associazione nazionale costruttori edili, la Confederazione nazionale artigianato, Confartigianato, Confcommercio, Camera di Commercio e le rappresentanze sindacali cittadine.
 
BENEDETTI: ”SIAMO QUI PER RAPPRESENTARE UNA CITTÀ CHE HA PERSO TUTTO”

“Un Consiglio straordinario in un luogo straordinario, nel cuore della civilissima Europa, per una situazione straordinariamente difficile – ha dichiarato nel suo intervento il presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti, che ha aperto la seduta –  Siamo qui per rappresentare le ragioni, ma anche le speranze, di una città che ha perso tutto. Oggi approveremo, alla presenza della Provincia, della Regione e dei rappresentanti delle associazioni di categoria e del mondo del lavoro, un documento in cui cercheremo di rappresentare all’Europa le nostre richieste”.

“Noi abbiamo il dovere, qui a Bruxelles, di raccontare al meglio il nostro dramma collettivo. Tutti insieme siamo una forza  – ha proseguito Benedetti – e con questa forza, oggi, portiamo all’approvazione del Consiglio comunale un documento, frutto di un’elaborazione collettiva, che ha visto la partecipazione della società civile aquilana e del mondo produttivo. Un documento che si lega, come dicevo prima, ad una realtà straordinariamente  difficile come quella dell’Aquila, che sta cercando faticosamente di uscire dal dramma di un terremoto epocale. Dell’iter procedurale e degli atti propedeutici alla richiesta della Zona franca urbana, per noi di vitale importanza, ci sono ignoti alcuni passaggi e pertanto vogliamo verificarli”.





“Il nostro compito è quello di cercare di coniugare l’impianto normativo della zona franca con le particolari esigenze della nostra città, anche eventualmente ottenendo provvedimenti modificativi ad hoc. Io credo – ha proseguito ancora il presidente Benedetti – che chi vive l’economia in maniera diretta sa benissimo che senza questo strumento non ci sarà futuro nella nostra città né per l’artigianato, né per l’impresa, né per il lavoro autonomo”.

“Oggi siamo qui – ha concluso Benedetti – per una causa di fondamentale importanza. Ringrazio per la loro significativa presenza la Provincia dell’Aquila, il cui presidente Antonio Del Corvo, che aveva aderito all’iniziativa più e meglio di altri, è stato trattenuto all’Aquila da compiti istituzionali, l’assessore provinciale Liris, l’assessore regionale Giuliante, sempre vicino agli aquilani, e le associazioni di categoria che ci hanno validamente sostenuto. Solo recuperando il senso di unità e di appartenenza, che è poi il senso di una marcia comune, ci riapproprieremo del nostro diritto a sopravvivere. L’approvazione di questo documento è il primo passo in questa direzione”.

“Questa è la casa delle Regioni Europee – ha dichiarato l’onorevole Mercedes Bresso, presidente della Conferenza delle Regioni al Parlamento europeo – e per noi è importante accogliere le collettività e aiutarle a inserirsi nelle politiche comunitarie. L’obiettivo è quello di far sì che le città e le regioni europee conoscano in maniera approfondita il funzionamento delle istituzioni europee per sfruttarne al meglio le potenzialità. In questo senso dovete sapere – ha concluso l’onorevole Bresso – che, qui in Europa, avete in me un’amica della città dell’Aquila, da sempre vicina al suo dramma, che è poi il dramma di una città tra le più suggestive e le più culturalmente vivaci in Italia. Assicuro pertanto il mio sostegno per quanto l’Europa possa fare per aiutare il capoluogo d’Abruzzo a risollevarsi”.

“Per me è un grande onore – ha detto l’europarlamentare Gianni Pittella – poter portare il mio saluto al Consiglio comunale dell’Aquila, qui riunito in maniera solenne. È giusto che vi riferiate a noi, come Parlamento europeo, in maniera propositiva. Mi ritengo un vostro rappresentante e, come tale, ho cercato di portare avanti strumenti e risposte dell’Ue alla drammatica emergenza nella quale la vostra città e la vostra provincia sono cadute dopo il terremoto. L’Unione europea ha attivato il fondo di solidarietà, in maniera bipartisan, e, per quanto riguarda la zona franca, pur nel rispetto delle competenze, che sono del Governo e delle Regioni, abbiamo svolto un’azione politica di supporto all’iniziativa e di informazione e sensibilizzazione. Quando sono venuto al’Aquila con l’onorevole David Sassoli avrei voluto portare una buona notizia”.

“La verità, tuttavia, è che c’è stato un lungo iter. La Commissione europea in un primo momento aveva giudicato lo strumento della zona franca urbana non adeguato e ne aveva suggeriti altri. Da Governo e Regione non ci sono state risposte a questa osservazione, se non la reiterazione della richiesta, con controdeduzioni da parte della stessa Regione, pervenute lo scorso 23 novembre. Questa è la situazione reale. Se qualcuno dice che la zona franca è stata approvata, dunque, dice una cosa non vera. Per quanto riguarda le nostre competenze – ha concluso l’onorevole Pittella – riteniamo  un nostro dovere insistere per ottenere la zona franca urbana all’Aquila”.

SASSOLI: “ISTITUIRE TAVOLO PERMANENTE”

“Lo strumento della zona franca urbana è certamente importante per L’Aquila – ha dichiarato l’europarlamentare David Sassoli – e per questo, insieme con altri colleghi, assicuro il mio sostegno. Rispetto alla mia visita all’Aquila, vorrei chiarire che non sono venuto per fare polemica, ma per contribuire a un risultato. Per questo mi dispiace che un vice presidente del consiglio regionale abbia innescato lui delle polemiche”.

“La zona franca è un aiuto fiscale ad imprese piccole e medie che vogliono investire e verso le quali si prevedono agevolazioni. Invece credo che nelle attese e nella polemica che si sono alimentate in questi anni, anche da parte dell’ex Governo, ci siano state informazioni poco chiare. Sono rimasto colpito quando i funzionari europei mi hanno chiesto come mai la città dell’Aquila chiedeva la zona franca quando vi è un provvedimento, come il ‘de minimis’, che può essere adottato dalle autorità italiane indipendentemente rispetto all’Europa. In quel momento ho compreso che c’era stato un grande equivoco”.

“Se il Governo italiano avesse spiegato come stavano le cose è chiaro che le autorità locali si sarebbero attivate subito per ottenere questo provvedimento, che non esclude la promozione contemporanea dell’iter per la zona franca. Il “de minimis”, dunque, che è un beneficio importante, avrebbe dovuto essere introdotto da molto tempo, promuovendo al contempo la zona franca, con i tempi e l’iter che l’Europa richiede. Non capisco le polemiche. – ha proseguito l’onorevole Sassoli – Io ho semplicemente affermato che la richiesta di zona franca era stato presentata il giorno prima del mio intervento all’Aquila, e su questo non c’è da discutere perché è un dato di fatto. Lo dico ancora con chiarezza”.

“Basta con le polemiche. Vediamo di lavorare in Europa per quello che l’Europa ci può dare ma cerchiamo di ottenere, nello stesso tempo, ciò è nelle competenze delle autorità italiane. Con il Governo attuale, che ha un profilo molto europeo e qualificate competenze in Europa, le istituzioni locali possono e devono dialogare”.

” Propongo di istituire – ha concluso l’europarlamentare – l’istituzione, qui  a Bruxelles, di un tavolo permanente, perché la città dell’Aquila avrà bisogno delle risorse europee ancora per molte tempo. Occorre dunque istituire qui un tavolo tecnico e politico che aiuti il lavoro che dovete portare avanti”.

DE MATTEIS: ”IL PD SI SVEGLIA DOPO DUE ANNI”

“Dopo due anni di assenza e di disinteresse, l’eurodeputato David Sassoli scopre l’importanza della zona franca urbana all’Aquila”.

Lo afferma il vice presidente vicario del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis.

“È incredibile che tale parlamentare venga all’Aquila polemizzando su presunti ritardi e mancata informazione, facendo propaganda su argomenti importanti per la città – rileva De Matteis – La risposta alle sue polemiche inutili e elettoralistiche è doverosa, poiché le sue affermazioni sui ritardi e le modalità risultano false alla luce degli atti e delle lettere intercorse tra il ministero dello Sviluppo economico, la rappresentanza diplomatica italiana a Bruxelles e la direzione generale della Concorrenza della Ue. Documentazione questa che testimonia il rispetto dei tempi sul lungo iter, iniziato due anni fa su proposta delle autorità europee e che i parlamentari italiani del Pd hanno condiviso, votandolo in Parlamento”.

“Quanto al ‘de minimis’ – precisa il vice presidente – ancora una volta siamo costretti a invitare l’onorevole Sassoli a migliorare le sue informazioni, perché questo aspetto della Zfu è di fatto ricompresso all’interno della misura stessa. Mentre, la quota da riservare alle nuove aziende entro i 200 mila euro, al fine di non creare concorrenza sleale con l’esistente e ampliare la platea degli utenti, è il frutto degli incontri tenutisi a Bruxelles tra il ministero dello Sviluppo economico, la rappresentanza diplomatica italiana, la direzione generale della Concorrenza, che fa capo al commissario Joaquín Almunia e la Regione Abruzzo”.





“Tutto ciò – conclude De Matteis – è avvenuto nella totale assenza da parte di soggetti che oggi, improvvisamente, scoprono un nuovo interesse elettorale per il problema. È, infatti, stupefacente che il senatore Franco Marini, i gruppi consiliari del Pd al Comune dell’Aquila e in Regione, sia pure sollecitati, non abbiano mai avvertito la sensibilità e l’esigenza di chiamare in causa chi oggi come Sassoli e altri si fa paladino di una vicenda già avviata a conclusione”.

APPROVATO IL DOCUMENTO ANTICIPATO DA ABRUZZOWEB

Il Consiglio comunale ha approvato il documento in sostegno all’istituzione della zona franca urbana per la città dell’Aquila, anticipato domenica da AbruzzoWeb.

In particolare l’assemblea ha deliberato “di impegnare le istituzioni italiane a porre in essere tutte le azioni finalizzate al rapido perfezionamento dell’iter volto al’istituzione della zona franca urbana nell’ambito territoriale della città dell’Aquila, di provvedere – come recita ancora il documento – l’incremento delle risorse individuate, da coordinarsi con gli aiuti di Stato e con gli ulteriori strumenti di programmazione disponibili, di assicurare l’accesso ai benefici previsti anche alle imprese già operanti sul territorio, di annoverare tra i possibili destinatari anche i professionisti, sia in ragione degli effetti negativi della situazione emergenziale post sisma, sia ai fini di poter incrementare l’occupazione nelle attività intellettuali, tecniche e amministrative”.

Il Consiglio ha deliberato inoltre “di impegnare il sindaco e la Giunta comunale a sostenere con ferma decisione le attività volte a realizzare con ogni possibile urgenza le azioni finalizzate all’iniziativa consiliare”.

“Al fine di concorrere alla ripresa e allo sviluppo economico – recita il documento in premessa – è fondamentale incentivare gli investimenti produttivi, l’incremento occupazionale e contenere la spinta ai flussi migratori della città connessi alle disastrose conseguenze cagionate dal sisma. La legge sul terremoto, per rafforzare e rivitalizzare il tessuto economico della città dell’Aquila, che manifesta preoccupanti fenomeni di degrado urbano e sociale, è stata prevista la possibilità di istituire una Zona franca urbana, quale fondamentale strumento di importanza strategica per fronteggiare la persistente situazione n emergenziale e che le agevolazioni dovranno e interessare per quanto possibile anche le imprese già operanti sul territorio”.

“Il ministero dell’Economia e quello delle Politiche sociali hanno determinato le condizioni relative alla Zona franca urbana, che il Governo ha proposto alla Commissione europea. Il sistema della zona franca – si legge ancora nel documento – nel grave contesto determinato dal sisma andrebbe individuato, ove possibile, in deroga al parametro abitativo anche alla luce del nuovo assetto socio-demografico-territoriale venutosi a delineare e che debba ineludibilmente considerare anche le categorie non direttamente ricomprese tra i beneficiari quali ad esempio i professionisti, che risentono degli effetti negativi della situazione post sisma senza, per contro, poter usufruire degli aiuti previsti in favore delle imprese”.

INCONTRATA DELEGAZIONE PARLAMENTARI UE

“Siamo stati presi in giro. Sulla zona franca ci si è mossi tardi, lentamente e senza motivazioni. Questa trasferta è servita a capire che solo dal 1° gennaio 2011 è stato avviato l’iter delle procedure e le integrazioni richieste dall’Ue sono arrivate solo qualche giorno fa. L’ennesima beffa ai danni degli aquilani, di cui stavolta faranno le spese migliaia di imprenditori, commercianti e lavoratori”.

Ha esordito così il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, nel suo intervento con la delegazione dei parlamentari europei, guidata dall’onorevole David Sassoli e composta da Andrea Cozzolino, vice capo delegazione del Pd, Rosario CrocettaSergio Cofferati, Mario Pirillo, Silvia Costa, Patrizia Toia, Vittorio Prodi e Rita Borsellino, del Partito democratico, Barbara Matera, Gabriele Albertini, Erminia Mazzone, del Pdl, Giuseppe Gargani, dell’Udc, Salvatore Tatarella di Fli e Mara Bizzotto della Lega.

“La burocrazia che sta bloccando la ricostruzione, e che ha provocato un blocco totale nel 2010, facendo perdere un anno prezioso – ha proseguito Cialente nella sala conferenze del Parlamento europeo – ha prodotto anche questo incommensurabile danno all’economia e all’occupazione della città dell’Aquila. La Commissione per la concorrenza dell’Ue, che deve deliberare in merito alla zona franca, aveva espresso delle riserve e prospettato lo strumento del ‘de minimis’ quale alternativa in grado di dare respiro alle attività produttive. Perché non è stato fatto nulla? Non si voleva raccogliere il suggerimento, peltro immediatamente attuabile poiché di competenza delle autorità italiane? Evidentemente lo si voleva tirar fuori dal cilindro in un secondo momento per poi spacciarlo per zona franca”.

“E intanto – ha proseguito Cialente – l’economia aquilana è in ginocchio e si perdono opportunità e posti di lavoro. A questo punto dobbiamo certamente portare avanti il discorso della zona franca, che però prevede un iter complesso e lungo, e, nel contempo, intraprendere ogni azione per ottenere lo strumento del ‘de minimis’. Una cosa l’abbiamo capita, venendo qui e incontrando funzionari e parlamentari dell’Ue. Dobbiamo muoverci con le nostre forze, verificare tutto, perché in questo dramma troppe sono state le bugie e le omissioni ai danni e sulle spalle dei cittadini aquilani. L’Europa ci è vicina, dobbiamo istituire, così come indicato dall’onorevole Sassoli, un tavolo permanente che ci consenta di esplorare tutte le possibilità offerte dalle politiche comunitarie per la ricostruzione, non solo quella delle case e dei monumenti”.

“Stiamo lavorando – ha dichiarato l’europarlamentare Andrea Cozzolino – per far sì che una quota parte dei fondi strutturali siano destinati alle comunità, e non solo alle Regioni, così che anche la città dell’Aquila possa avere più risorse per programmare la ricostruzione. L’Europa può offrire strumenti fondamentali. Noi vi sosterremo nel procedere lungo questa strada  per uscire da questa drammatica fase”.

Solidarietà è stata espressa anche dalla Lega. “La Lega è presente – ha dichiarato l’onorevole Mara Bizzotto – e pronta a sostenervi e supportarvi, perché la tragedia dell’Aquila appartiene al Paese. Io provengo e rappresento un territorio come il Veneto, e pertanto conosco la devastazione di tragedie naturali e le conseguenze in termini economici sul territorio”.

“Dobbiamo sostenere la città dell’Aquila uniti e senza distinzioni di casacche – ha dichiarato l’onorevole Barbara Matera – In questo senso credo che potremo, uniti, aiutare la città a trovare gli strumenti giusti per ripartire”. 

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: