AVEZZANO – Fratelli d’Italia esce dal silenzio e con Massimo Verrecchia boccia la candidatura a sindaco di Avezzano di Anna Maria Taccone, avanzata da Forza Italia. Di fatto un’apertura al sostegno del candidato della Lega, l'imprenditore quarantenne Tiziano Genovesi, già in campagna elettorale, e un passo in avanti per ricompattare il centrodestra, finora diviso, in vista delle elezioni del 20 e 21 settembre. Vertice decisivo del centrodestra sarà comunque quello, si pronostica, di giovedì prossimo.
Unità del centrodestra, che invece è cosa fatta Chieti, dove Fi, Fdi e Udc più altre forze civiche sostengono il candidato della Lega, l’ex parlamentare e consigliere regionale di area aennina Fabrizio Di Stefano. Eccezion fatta per lo strappo dell’assessore regionale di Forza Italia alle Attività produttive, Turismo e Cultura Mauro Febbo, che sostiene invece il civico Bruno Di Iorio, medico di famiglia, assieme ad Italia Viva, e che già sferra attacchi al candidato leghista che ieri ha inaugurato la sede.
Per quanto riguarda Avezzano, la riunione dell’Aquila dei vertici del centrodestra abruzzese di giovedì scorso, che si è svolta in contemporanea con l'inaugurazione della sede elettorale di Gevovesi in via Corradini, si era risolta con la conferma da parte di Forza Italia di voler candidare Taccone, docente universitaria, titolare dal 1995 di uno studio di consulenza fiscale e tributaria, con contestuale passo indietro dell’ex sindaco Gabriele De Angelis, coordinatore provinciale del partito. Taccone si presenterà alla cittadinanza martedì prossimo nella sala conferenze del palazzo municipale.
Una conferma della rottura oramai insanabile, insomma, con la Lega, mentre Fdi rappresentato nel vertice aquilano dal coordinatore regionale da Etel Sigismondi e dallo stesso Verrecchia non ha espresso una posizione chiara e intellegibile.
Dopo poche giorni, a maggior ragione, rappresenta una novità la presa di posizione di Verecchia ex deputato alla Camera dei Deputati per un breve periodo al posto del celanese Filippo Piccone, ed oggi capo della segreteria del presidente Marco Marsilio, Fdi anche lui, che al quotidiano il Centro spiega che Fdi “lavora per non compromettere l'unità della coalizione. Occorre andare avanti insieme: la tenuta del centrodestra è fondamentale, così come si pretende a Chieti”.
E fin qui cose già dette e ridette. Per poi però evidenziare: “Non accettiamo giochetti da chicchessia: poiché al nostro interno ci sono nomi qualificati e personalità importanti che racchiudono nello stesso tempo titoli, esperienze e voti. Non abbiamo certo la necessità di ricorrere a personalità esterne”.
Candidature esterne come quella di Taccone, che dunque viene bocciata da Verrecchia, che indirettamente apre all’ipotesi di un sostegno a Genovesi, o comunque avvicina Fdi alla Lega. Va ricordato che Verrecchia è stato finora uno dei possibili candidati sindaci a marchio Fdi, anche se Marsilio vuole tenerlo nel suo staff, assieme ad Armando Floris, figlio dell’ex due volte sindaco Antonio Floris, ex consigliere d'amministrazione del Cam, ed ex consigliere provinciale, in quota Pdl, e il consigliere regionale Mario Quaglieri, presidente della commissione Sanità, ex sindaco di Trasacco.
Il cambio di passo di Fdi era stato del resto annunciato anche Benedetta Fasciani vice coordinatrice provinciale del partito. Secondo la quale ieri a Terremarsicane ha affermato che “per adesso noi non avanziamo nessuna proposta. Se il tavolo regionale deciderà che Avezzano va a Forza Italia saranno loro a decidere il miglior candidato per Avezzano. Stesso discorso vale per la Lega e ovviamente per Fratelli d’Italia. Per quanto ci riguarda, per ora stiamo lavorando a una lista competitiva”.
Del resto la Lega non è nell’ordine delle cose possibili, arrivati a questo punto, che possa fare un passo indietro su Genovesi, che ha inaugurato la sede di via Corradini giovedì scorso, alla presenza dello stato maggiore del partito regionale, ed è già lanciatissimo in campagna elettorale, incontrando nel percorso di ascolto i vari portatori di interessi del territorio, e prendendo e che ieri ha preso l’impegno, una volta sindaco, di sgomberare l’ex casa di riposo di via Toscana, divenuto “bivacco per extracomunitari senza fissa dimora che spesso delinquono mettendo a rischio la sicurezza della città e del quartiere”.
Quadro senz’altro più unitario e coeso a Chieti, dove ha ieri inaugurato la sede Fabrizio Di Stefano, ex parlamentare, ex consigliere regionale ed ex consigliere comunale proprio a Chieti fra il 2010 e il 2015, indicato dalla Lega e sostenuto da Matteo Salvini incoronato a dicembre il 22 dicembre dell'anno scorso in una manifestazione pubblica svoltasi nel capoluogo teatino. Di Stefano è sostenuto da una coalizione che comprende Fratelli D'Italia, Udc, Forza Italia e due liste civiche, Giustizia Sociale, già presente nel Consiglio comunale uscente, e Ideabruzzo.
Di Stefano ha rivelato le risultanze di un sondaggio che lo danno vincente al primo turno, con il 50 per cento delle preferenze. Ha poi individuato come priorità quella di portare fondi europei in città “ancor prima di vincere le elezioni”. Ha annunciato le prime candidature, della nipote Alice Di Stefano, e l'ex giocatore neroverde Stefano Sgherri. Non sarà una passeggiata. Visto che altrettanto agguerrito è Di Iorio, sostenuto da Febbo, e dal consiglieri uscenti di Fi, e in modo bipartisan da Forza Italia. Il medico candidato ha subito ribattuto a Di Stefano: “Mi chiedo come possa Di Stefano traghettare risorse europee nella nostra Città e soprattutto non si capisce a che titolo. Magari – sostiene Di Iorio – potrebbe spiegarlo al sindaco uscente Umberto Di Primio e alla sua squadra che sono dalla sua parte con l'intento di far ripartire Chieti (così sostengono nei loro slogan) dopo averla immobilizzata per anni”.
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