VISITE SPECIALISTICHE URGENTI, PALUMBO (INTESA SINDACALE): ”A PAGAMENTO ENTRO POCHI GIORNI, ALTRIMENTI TEMPI LUNGHI”

5 Agosto 2020 15:28

Regione - Sanità

PESCARA – Visita specialistica in libera professione intramoenia (a pagamento totale) entro pochi giorni. Viceversa, passando tramite il Cup, appuntamenti non prima di venti giorni fino ad arrivare a quasi due mesi. Lo denuncia Walter Palumbo, referente regionale di Intesa sindacale (Cisl Medici, Fp-Cgil medici, Simet e Sumai), che ha scritto una lettera all'assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, al presidente della Regione, Marco Marsilio, al direttore dl Dipartimento Salute, Claudio D'Amario, al presidente della commissione di Vigilanza Pietro Smargiassi (M5s) e al neo dg Asl di Pescara Vincenzo Ciampone. 





L'associazione segnala “casi di cittadini abruzzesi che incontrano gravi difficoltà a prenotare visite specialistiche ed esami diagnostici  con impegnative riportanti in modo preciso le classi di priorità appropriate in base ai quesiti diagnostici. Visite specialistiche ed esami diagnostici che, riportanti la classe U e la classe B, troverebbero disponibilità ben oltre il tempo previsto per ottenere le prenotazioni che, giova ricordare, sono per le: urgenti entro le 72 ore e per le brevi entro i 10 giorni. 
“Il sottoscritto – ha raccontato Palumbo – ha voluto sincerarsi di persona e, telefonando al numero verde del CUP Chieti‐Pescara, ha chiesto di poter prenotare per una paziente con un processo espansivo intra‐cranico una visita neurochirurgica  urgente (ricetta con priorità U) e si è sentito rispondere da un addetto al Cup che la AUSL di Pescara non aveva disponibilità attuali per visite urgenti e che avrei potuto prenotare senza priorità per il giorno 26 agosto all’Ospedale di Popoli, il giorno 28 agosto all’Ospedale di Penne e il giorno 29 settembre all’Ospedale di Pescara. Se poi la paziente avesse voluto la visita specialistica in libera professione intramoenia (a pagamento totale) avrebbe potuto effettuarla entro la settimana).

“Una cosa assurda – denuncia Palumbo – che impone al più presto soluzioni drastiche e urgenti  a livello prima di tutto regionale visto che oltre  alle esigenze di visite specialistiche e di esami diagnostici in  corso ci sono tutte le prestazioni bloccate nel periodo da marzo a maggio che ancora  dovrebbero essere eseguite dietro re‐ call da parte delle Aziende Sanitarie Locali”.





“Non potendo smaltire la mole delle prestazioni in attesa e di quelle sospese – conclude Palumbo – bisognerebbe chiedere e concordare con i medici specialisti dipendenti di svolgere le prestazioni in libera professione aziendale sostenuta economicamente dalle Asl, riservando al cittadino solo la eventuale partecipazione al costo se non esente così come richiamato a pagina 35 del Piano operativo Regione Abruzzo per le liste di attesa aprovato con delibera di giunta regionale numero 265 del 9 maggio 2019. Non si può attendere oltre e non si può accettare che i cittadini per ottenere visite specialistiche ed esami diagnostici specialmente per le classi di priorità U e B debbano ricorrere al pagamento dell’intera prestazione per potersi curare”.

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