VENDITE DI NATALE IN CALO IN PROVINCIA DI CHIETI, CON PUNTE DEL 50%

11 Gennaio 2013 11:00

Chieti -

CHIETI – Vendite sono state in calo ovunque con picchi negativi del 50 per cento registrati a Chieti città. E’ quanto viene fuori dal rapporto stilato da Confcommercio Chieti sull’andamento del settore in provincia, con punte di crisi proprio nei centri maggiori, primo fra tutti il capoluogo di provincia

Pochi, dunque, i sorrisi sui volti dei commercianti che annaspano in una crisi di consumi senza precedenti. Il “Rapporto 2012 sui consumi natalizi” eseguito da Confcommercio attraverso dati a campione evidenzia il netto calo delle vendite che, ormai, si registra sul territorio in maniera inesorabile da due anni a questa parte.

Purtroppo non ha fatto eccezione il periodo natalizio che, di solito, fa segnare un’impennata dei consumi. Così non è stato malgrado i dati raccolti siano piuttosto diversificati a seconda delle città prese in considerazione dagli esperti della Confcommercio provinciale.





“La flessione nel comprensorio- spiega Angelo Allegrino, presidente provinciale Confcommercio Chieti- non si racchiude nella stessa percentuale in quanto la crisi viene sentita in maniera diversa. Comunque il calo degli affari è sostanziale e si aggira tra un minimo del 20 per cento ad un massimo del 50 cento.”

La maglia nera, per quanto riguarda gli introiti natalizi 2012, spetta proprio al capoluogo teatino dove la crisi, acuita dalla vicinanza ingombrante della grande distribuzione, sembra davvero inarrestabile. Eloquenti, in tal senso, i numeri forniti da Confcommercio. Il settore che sta peggio è l’abbigliamento.

“I minori incassi a Natale sono stati per tutti di almeno il 30% rispetto allo scorso anno. In alcuni negozi di abbigliamento del Colle e dello Scalo, addirittura, il segno meno ha toccato- afferma Marisa Tiberio, presidente delegazione Chieti Confcommercio- la percentuale ragguardevole del 50 per cento. Per il resto la categoria ha lamentato un crollo delle vendite fino al 20 dicembre con una piccola ripresa a ridosso del Natale.”

Ad Ortona (Chieti) il calo degli affari a Natale si è attestato intorno al 10 per cento nel settore alimentare mentre è schizzato al 30 per cento per le calzature. Ha retto invece, al contrario di quanto accaduto altrove, l’abbigliamento. In sofferenza le gioiellerie con un meno 10% di vendite per le librerie.





A Francavilla al Mare (Chieti) c’è stata la debacle del settore profumeria, con vendite in calo del 40% per cento con gli affari calati del 20 per cento nel comparto dell’abbigliamento. Stabili, invece, le vendite per le gioiellerie.

Passando a Lanciano (Chieti), rapporto Confcommercio alla mano, gli alimentaristi hanno evidenziato un calo del 5 per cento che ha raggiunto il 20 per cento nei supermercati. Vendite in linea con lo scorso anno negli altri settori commerciali con una diminuzione dei consumi quantificabile tra il 15 per cento e il 30 per cento nell’abbigliamento e nelle calzature.

A Vasto (Chieti), infine, non sono andate bene le vendite natalizie nel campo alimentare con un calo del 5 per cento degli affari che è cresciuto fino ad un 20 per cento in meno per i cesti natalizi. La flessione, di contro, è stata inferiore per le pelletterie e la telefonia con una percentuale negativa del 10 per cento. Anche a Vasto male l’abbigliamento con picchi del 50 per cento in meno di introiti rispetto allo scorso anno.

“E’ fondamentale- riprende Allegrino- rimettere in moto in fretta l’economia locale con incentivi e sgravi per chi esercita il difficile mestiere del commerciante. Gli enti non possono più tergiversare”.

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