UDC: ULTIMATUM DELLA FRONDA A ROMA CELLINI, ”MAI PARLATO CON DE MATTEIS”

di Berardino Santilli

14 Gennaio 2013 21:23

Regione - Politica

L’AQUILA – Non è ancora chiuso il “caso Abruzzo” in seno ai vertici nazionali dell’Unione di centro.

Sarà all’attenzione di un tavolo ufficiale a Roma la profonda spaccatura tra l’Udc regionale e i centri decisionali dopo candidatura di due non iscritti, Giorgio De Matteis (ex Mpa), vice presidente vicario del Consiglio regionale, e Nicoletta Verì, consigliere regionale del Pdl, rispettivamente come numero due alla Camera e come capolista al Senato, in quest’ultimo caso nella lista unica “Con Monti per l’Italia”.

Il vice segretario nazionale, Mario Tassone, deputato uscente, ha chiesto a Rocco Buttiglione, presidente del Consiglio Nazionale dell’Udc, “di convocare il Consiglio nazionale del Partito, nel rispetto di una prassi consolidata nel tempo, per l’approvazione delle liste elettorali”.

L’obiettivo è un ulteriore vaglio e placet sulle candidature. E come i casi scoppiati in altre regioni, si approfondirà anche quanto accaduto in Abruzzo dove il partito, rappresentato da gran parte dei dirigenti guidati dal capogruppo in Consiglio regionale, Antonio Menna, e dal presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, dimissionario proprio per candidarsi al Parlamento, è in rivolta.





Non a caso, molti esponenti si sono autosospesi in una affollata riunione che si è svolta domenica sera a Pescara per protestare contro candidature di non iscritti.

Va sottolineato che il Consiglio nazionale potrà dire la sua solo sulle candidature alla Camera, dove la Vela corre con il proprio simbolo e in Abruzzo ha schierato come capolista la teocon Paola Binetti.

Intanto, dopo la riunione della fronda, secondo quanto si è appreso ci sono stati contatti tra alcuni esponenti nazionali e i dirigenti del partito in rivolta, in particolare con Menna, Di Giuseppantonio e anche con l’ex deputato Rodolfo De Laurentiis, originario di Avezzano, consigliere di amministrazione della Rai.

Ieri nel pacchetto delle rivendicazioni al primo posto è stata messa una riunione a Roma per avere direttamente dal leader nazionale, Pierferdinando Casini, dal segretario, Lorenzo Cesa, e dallo stesso presidente Buttiglione, spiegazioni sulle scelte fatte.

E visto che il confronto non è stato ancora fissato, ecco che da parte del gruppo in rivolta arriva un vero e proprio ultimatum, fatto recapitare a Roma: se non sarà convocato entro domani sera, dall’autosospensione si passerà ad altre iniziative, prima fra tutte il disimpegno elettorale.





Insomma, un lento ma inesorabile avvicinamento ad una strategia tesa a far perdere i candidati e quindi il partito. Un’azione che renderà la vita più difficile per De Matteis, e Verì, i quali sono chiamati a convincere – lo stanno già facendo – i dirigenti autosospesi a tornare sui propri passi.

Bocche cucite, infine, rispetto alle dichiarazioni rilasciate oggi ad AbruzzoWeb da De Matteis, che ha snobbato la protesta spiegando che “molti rientreranno” e che “se Menna si autosospende si fa fuori da solo”. “No comment”, la dichiarazione degli oppositori a Gdm.

L’unica eccezione la fa il segretario provinciale di Chieti, Angelo Cellini, che smentisce categoricamente di aver avuto un colloquio con De Matteis, come lo stesso vice presidente vicario del Consiglio regionale aveva segnalato nell’intervista a questo giornale.

“Non ho mai parlato con il vice presidente del Consiglio che quindi ha riportato una circostanza non vera – ha spiegato in serata – La bugia di De Matteis mi ha creato qualche imbarazzo ampiamente superati perché sono conosciuto come persona seria”.

“Il mio pensiero? Mi attengo a quella che è la determinazione dei comitati congiunti di domenica di temporanea autosospensione in attesa degli eventi. Comunque, posso dire che comunque finisca queste vicende lasciano il segno”.

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