CENTRODESTRA COMPATTO: ''SOLO ANNUNCI E PROGETTI VECCHI, ORA DICIAMO BASTA. SERVONO RISORSE VERE''

TRENI, AUTOSTRADE E RICOSTRUZIONE: ATTACCO FRONTALE DI MARSILIO AL GOVERNO

15 Luglio 2020 19:04

Regione - Politica

L’AQUILA – Autostrade, ferrovie, terremoto: dalla maggioranza di centrodestra in Regione Abruzzo, governatore Marco Marsilio in testa, arriva un attacco frontale senza precedenti al governo Conte. 

Insieme al sottosegretario alla presidenza Umberto D’Annuntiis (Forza Italia) e al vice presidente della giunta, Emanuele Imprudente (Lega), il presidente, di Fratelli d'Italia, ha snocciolato uno ad uno i temi per i quali l’Abruzzo “è stato preso per il naso” e “da due anni è tutto fermo”. 

“Attendiamo di ora in ora – ha incalzato Marsilio – la pubblicazione ufficiale del decreto semplificazioni. In attesa di avere un documento vero le bozze circolate e le slide proiettate per il progetto 'Italia veloce' ci permettono di fare qualche considerazione e di piantare i paletti. Avvisiamo il governo che quanto sta accadendo per l'Abruzzo non è sufficiente. Ci attendiamo una diversa attenzione”. 

Marsilio ha detto che per quanto riguarda la velocizzazione della tratta ferroviaria Roma – Pescara, Conte parla erroneamente di alta velocità: “Si tratta del potenziamento della linea esistente e non è una novità, ma quello che stiamo facendo noi con i fondi disponibili, al momento pochi e insufficienti. Se esiste un tavolo tecnico su questo è perché il sottoscritto lo ha stimolato, anche se do atto a Nicola Zingaretti e al ministro Paola De Micheli (Mit) di aver raccolto l’invito. Peraltro il tavolo ha concluso i lavori nei tempi previsti, lo scorso 2 luglio, dopo essersi insediato a marzo. Presenteremo a breve i risultati, si parla di un aumento delle prestazioni della rete esistente che deve portare, investendo almeno il triplo dei fondi disponibili, a realizzare il collegamento tra i due estremi entro le due ore e consentire nelle tratte intermedie pendolarismo rapido e un turismo efficiente”. 

Bordate anche sulla linea adriatica: “Il piano del governo – ha detto Marsilio – non prevede nulla, se non 30 chilometri di secondo binario tra Molise Puglia. L'Abruzzo avrebbe il solo vantaggio indiretto di velocizzare i collegamenti con la Puglia. Peraltro l'opera è soggetto al parere contrario del comitato Via del ministero dell’Ambiente”. 

Il governatore ha rivendicato che sulla questione ferrovia il piano strategico regionale è più completo: “Abbiamo inserito non solo vecchi progetti, ma per la prima volta anche la realizzazione del tratto di linea che consentirebbe alla L'Aquila-Rieti di innestarsi verso passo Corese. Bisogna completare un tratto che oggi non c'è e che consentirebbe l'accesso diretto tra L'Aquila e Roma nord. Chiediamo al governo di considerare anche questa direttrice”.





Poi c'è la grande questione delle autostrade. 

“Il governo si sta incartando da solo – ha attaccato Marsilio – La questione Strada dei Parchi è emblematica: l'ex ministro Graziano Delrio, sempre del Pd, ha tenuto molti anni fermo il Pef, il piano economico e finanziario, impedendo di usare i 2 miliardi per la messa in sicurezza antisismica. Ora nel piano ci sono sempre gli stessi 2 miliardi, ma hanno nominato un commissario perché il Pef è saltato per l'ennesima volta dopo che l'ex ministro Danilo Toninelli lo aveva inviato alla Commissione europea per il parere dopo un'intesa tra Mit, Mef e concessionario davanti al Cipe. Questo parere non è arrivato perché il governo non ha mai risposto alla richiesta di chiarimenti. A quel punto Strada dei Parchi è andata in tribunale per chiedere la nomina di un commissario che dovrà adottare il nuovo piano, ma si rischia di fare peggio perché con l'approvazione del Pef non ci sarebbe bisogno di andare a gara né di seguire procedure complesse”.

Marsilio ha sottolineato anche il fatto che il commissario si sovrapporrebbe a quello già nominato da tempo per la messa in sicurezza dell'intero sistema del gran sasso, Corrado Gisonni, che ad oggi ha potuto fare ben poco: “Stiamo ancora aspettando che il governo finisca di reclutare il personale per mettere in piedi la struttura. Il commissario agisce praticamente da solo. Siamo stati noi a dargli la sede all'Aquila, se aspettavamo il governo…”.

Poi c’è il caso delle ultime ore, quello sulla possibile chiusura del traforo del Gran Sasso per le verifiche antisismiche. 

Una richiesta che arriva direttamente dal ministero delle infrastrutture dei trasporti ma, come ha detto Marsilio, di cui il ministro Paola De Micheli non è al corrente. 

“Ci sono diversi organi dello Stato che dicono l'uno il contrario dell'altro e poi scaricano tutto sul concessionario. Alla fine pagano i cittadini e si rischia un colpo mortale per l'economia. Sapevamo che l'acquifero del Gran Sasso è un sistema complesso e non a norma perché è un unicum a livello mondiale e non può essere governato con strumenti di ordinare amministrazione. Se si continua così si commette una ipocrisia imperdonabile e si fa danno, magari mettendo anche a rischio la comunità scientifica internazionale di essere cacciata. Bisogna smettere di perdere tempo di creare conflitti”.  

Sulle code in A14 Marsilio è tornato a sollecitare la realizzazione della terza corsia: “È il matto che vi parla ad aver posto questo tema. È inaccettabile che ci siano due corsie solo nella tratta abruzzese perché si deve sottostare a presunti criteri di costi-benefici. È così che si realizza una cittadinanza di serie B. Aspi ha risposto no quando ho chiesto di progettare la terza corsia, sostenendo che non è conveniente. Spero che la nuova gestione faccia cambiare registro. Il subentro di Strada dei Parchi? A noi interessa poco chi sarà il proprietario di quella tratta, contano le condizioni della concessione e i controlli”. 





Le ultime bordate riguardano porti e aeroporti, per cui “mancano interventi per l'Abruzzo e risorse vere” e la Zes, la zona economica speciale. 

“Poche settimane fa – ha attaccato Marsilio – abbiamo festeggiato il decreto ministeriale di approvazione, ma la verità è che tutto è ancora fermo perché Conte ancora non firma il decreto che ratifica la questione e resterà tutto fermo anche dopo perché il governo ha fatto una scelta sbagliata nell'ultimo Milleproroghe decidendo la nomina di commissari governativi. Ammesso e non concesso che il commissario venga individuato celermente, le procedure di nomina durano almeno tre mesi e rischiamo, dunque, di avere altro tempo senza una Zes funzionante. Storie di ordinaria burocrazia che hanno determinato nove mesi di ritardi per l’Abruzzo”. 

L'attacco più dirompente, però, è arrivato sulla ricostruzione. 

“Ormai le norme saranno contenute in quello che chiameremo il 'decreto prossimo' – ha attaccato Marsilio – Ci dicono sempre, infatti, che saranno contenute sempre nel prossimo decreto. Conte ha avuto due leggi di bilancio, due Milleproroghe, la conversione in legge del decreto Gentiloni di maggio 2018, lo sblocca cantieri. Peraltro si tratta di norme volute da tutti, frutto del lavoro degli uffici della ricostruzione, condiviso con i partiti, con le associazioni, con i sindacati e addirittura approvate anche in sede di conferenza delle Regioni, dove li ho portati. Fino a questo momento non c'è stato verso di approvarle. Ci sono stati i pareri contrari del Mef, della paesaggistica, della cultura. Per varie ragioni abbiamo maturato solo bocciature. È per questo che diciamo basta”.

“Ho fatto presente la situazione durante l'emergenza coronavirus: quali misure migliori per far ripartire l'economia del paese che sbloccare i miliardi e miliardi di investimenti fermi, con soldi in bilancio non spesi? Invece non si costruiscono case per 30-40 mila euro: se li avessimo dati a forfait avremmo fatto prima e senza mille livelli di progettazione. Nel decreto semplificazione non ci saranno norme sulla ricostruzione e semmai ce ne dovessero essere saranno poche e senza coperture di spesa. Per il governo il terremoto non è una priorità. C'è anche la questione del rifinanziamento della ricostruzione dell'Aquila, per cui servono altri 4 miliardi. Su questo tema l'Abruzzo dice il governo che ora di finirla. Conto è venuto dieci volte a fare pellegrinaggi, glielo abbiamo spiegato in tutte le salse anche direttamente e personalmente. O non capisce ed è inadeguato oppure capisce ma non riesce a portare a casa il risultato e allora vuol dire che non è in grado di governare”. 

Marsilio ha attaccato duramente anche i “campioni del Pd”, riferendosi a quando “dicevano, nel 2009, che era tutto sbagliato, contestando Silvio Berlusconi e Guido Bertolaso, proiettando il film Draquila”: “Poi abbiamo visto a Teramo, a Montorio, ad Amatrice come funziona il metodo trasparente, democratico e giusto del Pd: stanno ancora togliendo le macerie”.

Imprudente, in conclusione, ha detto che i partiti della maggioranza “stanno lavorando accanto a Marsilio per ogni dossier sull’Abruzzo”. 

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