TRASPORTO PUBBLICO: COMITATO PENDOLARI, ”CORSE VALLE PELIGNA-ROMA, NON SIAMO TERRITORIO SERIE B”

22 Luglio 2019 13:02

L'Aquila - Cronaca

SULMONA – “Il disegno di legge che prevede la copertura dei fondi del trasporto pubblico locale per i collegamenti dei bus dall’Aquila verso Roma deve essere esteso anche alle corse che ogni giorno trasportano centinaia di pendolari dalla Valle Peligna verso Roma”. 





È questo l’appello che il Comitato dei pendolari del Centro Abruzzo ha lanciato al presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, e alle forze politiche che nei prossimi giorni esamineranno il ddl  in Consiglio regionale. 

“Siamo molto preoccupati perché vedendo la bozza del disegno di legge il Centro Abruzzo e la Marsica rischiano di essere doppiamente beffati da questa scelta politica – sostengono i pendolari – intanto si decide di ripristinare il tpl soltanto per le corse dall’Aquila verso Roma non colmando una storica ingiustizia che da sempre vede la Valle Peligna inspiegabilmente penalizzata. Questo, da anni, vuol dire meno corse e meno servizi per il nostro territorio che, a parole, crede ancora nella via dello sviluppo turistico. In più la Giunta regionale ha deciso di farlo senza stanziare fondi aggiuntivi. Chi pagherà tutto ciò? Non vorremmo che a breve la Tua e la Sangritana presentino il conto alla Valle Peligna riducendo ulteriormente le corse dirette che da Pratola e Sulmona viaggiamo verso Roma. Da anni noi siamo costretti a fare i conti con logiche di tipo commerciale mentre in altri territori si ripristina l’assistenza pubblica. A Marsilio chiediamo garanzie perché non siamo un territorio di serie B e non accetteremo in silenzio che la Regione riapra una stagione di tagli, deviazioni e rincari che pensavamo fosse stata archiviata”. 





“Il Comitato dei pendolari ha anche invitato i consiglieri regionali eletti in Valle Peligna e tutti i sindaci del Centro Abruzzo, a cominciare da quelli di Sulmona e Pratola, a far sentire forte la voce per evitare nuovi tagli che alla luce di questa scelta della Giunta regionale appaiono inevitabili e che puntano ad isolare la Valle Peligna, spingendola verso la desertificazione demografica”. 

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