LA POLITICA TENTA IL ''COLPO GROSSO'' GRAZIE AD ACCORDI E SPARTIZIONI

TITOLARI USRA E USRC: TRA GLI ASPIRANTI TANCREDI, DI BENEDETTO E BENEDETTI

di Marco Signori

25 Giugno 2018 07:00

L'Aquila -

L'AQUILA – La politica entra a gamba tesa nella governance tecnica della ricostruzione, o almeno ci prova stando a quanto trapela rispetto ai nomi dei professionisti che hanno risposto ai due avvisi pubblicati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri per assegnare l'incarico da titolare negli Uffici speciali della ricostruzione post-terremoto del 2009, quello del comune dell'Aquila (Usra) e quello che istruisce le pratiche degli altri comuni del cratere (Usrc).

Tra loro c'è infatti un big della politica, l'ex consigliere regionale ed ex parlamentare Paolo Tancredi, esponente di centrodestra poi passato al centrosinistra con Civica Popolare dell'ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che non si è ricandidato il 4 marzo scorso, Americo Di Benedetto, candidato sindaco del centrosinistra alle comunali dell'Aquila nel 2017 sconfitto a sorpresa al ballottaggio da Pierluigi Bondi, e l'ex presidente del Consiglio comunale dell'Aquila, Carlo Benedetti.

I primi due hanno confermato ad AbruzzoWeb di aver risposto all'avviso. Secondo quanto si è appreso, i pretendenti sono alcune decine, con i giochi che sono molto difficili e non brevissimi, c'è chi dice che le nomine verranno fatte entro l'anno. Ma le grandi manovre sono in pieno svolgimento.

Entrambi gli uffici sono attualmente guidati dall'ingegnere Raniero Fabrizi, 66enne titolare dell'Usra dall'inizio del 2015 e che dalla metà del maggio scorso ha assunto anche l'interim dell'Usrc, dopo le dimissioni di Paolo Esposito, che ha lasciato con circa sei mesi d'anticipo rispetto alla scadenza del contratto per andare a dirigere il personale dell'azienda farmaceutica Dompé.

E Fabrizi ha più volte fatto sapere di non essere interessato alla riconferma nell'Usra o alla nomina all'Usrc.





L'avviso contenente la “manifestazione d'interesse per il conferimento dell'incarico”, tramite una “procedura di valutazione comparativa” è stato firmato il 25 maggio scorso dall'allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Ricostruzione Paola De Micheli, oggi deputato del Partito democratico che ancora mantiene l'incarico di commissario per la ricostruzione del Centro Italia.

Tra i requisiti richiesti, ci sono quelli di “avere una formazione tecnica economica; avere già ricoperto ruoli di dirigente di direzione generale o direzione di progetti; possedere competenze di tipo gestionale generale con attitudine alla pianificazione, efficienza/efficacia dei processi, controllo e rendicontazione dell'operato e alla negoziazione”.

Sarà una commissione istituita con nomina del sottosegretario alla ricostruzione, che il governo Conte ancora non individua, e composta da un rappresentante indicato dal sindaco dell'Aquila per l'Usra, dal coordinatore dei sindaci del cratere nel caso dell'Usrc, uno dal vice presidente della Regione e l'ultimo, con funzioni di presidente, dallo stesso sottosegretario, ad effettuare la procedura di valutazione comparativa dei curricula.

Tancredi, uomo forte del centrodestra abruzzese durante la giunta Chiodi, quando rappresentava il fulcro di quel “modello Teramo” che portò alla guida della Regione l'ex sindaco di quella città, è uscito di scena dopo l'infelice esperienza centrista dell'ex ministro Angelino Alfano, con Ncd e Alternativa Popolare, forze di governo con la coalizione di centrosinistra, non ricandidandosi il 4 marzo scorso con Civica popolare, nella quale pure è confluito: Tancredi è stato consigliere regionale di Forza Italia con l'amministrazione del compianto Giovanni Pace e poi per un pezzo di quella Del Turco, dalla quale si è dimesso per essere eletto senatore di Forza Italia.

Alle politiche successive è stato eletto deputato con il Popolo delle libertà, poi l'esperienza con Alfano. Nel suo curriculum negli anni scorsi anche il coordinamento provinciale di Teramo di Forza Italia e Pdl.

Alla fine dello scorso anno, è stato in predicato di diventare componente della Consob, la Commissione nazionale per le società e la borsa, ma la sua nomina è stata bocciata dal Quirinale che ha messo un veto sui parlamentari.





Ora, per la dirigenza di uno degli uffici della ricostruzione, potrebbe contare sulla sponda regionale rappresentata dall'assessore Giorgio D'Ignazio, anch'egli teramano e della “covata” Chiodi, ex Ncd e quindi centrodestra, poi passato a Civica popolare e nel centrosinistra, con la nomina ad assessore. I due sono molto amici oltre ad aver condiviso il percorso politico.

Carlo Benedetti, per oltre un ventennio nel Consiglio comunale dell'Aquila, di cui gli ultimi dieci da presidente dell'assise, dopo aver militato per una vita nei partiti dell'estrema sinistra, da Rifondazione comunista ai Comunisti italiani, è infine approdato al Partito democratico, senza tuttavia mai sentirsi a suo agio.

Lo scorso anno, dopo la clamorosa sconfitta del centrosinistra al ballottaggio e la mancata rielezione in Consiglio, ha dato vita al collettivo Globuli rossi, dal quale fa costantemente sentire la propria voce pungolando quotidianamente l'amministrazione di centrodestra.

Sia Tancredi sia Benedetti, hanno risposto ad entrambi gli avvisi, sia a quello per l'Usra sia a quello per l'Usrc.

Di Benedetto, invece, avrebbe già stretto un accordo con il sindaco di Barisciano (L'Aquila), Francesco Di Paolo, che coordina, insieme a Sandro Ciacchi, i sindaci del cratere ed è quello che, insieme a Regione e governo indica uno dei tre componenti della commissione che sceglie il titolare dell'Usrc.

Secondo alcuni retroscena che si raccontano negli ambienti politici, il patto prevederebbe la candidatura di Di Paolo (Pd) alle regionali con il sostegno dell'ex presidente della Gran Sasso Acqua, che in cambio riceverebbe il via libera alla nomina a titolare dell'Ufficio speciale.

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