TERREMOTO: SINDACO CASTELSANTANGELO, ”DL SISMA È SBAGLIATO”

14 Novembre 2019 12:50

Italia - Politica

CASTELSANTANGELO SUL NERA – “Il decreto sul terremoto è tutto sbagliato, qui vogliono curare con l'aspirina anche chi è in fin di vita”. 

Lo dice all'Ansa il sindaco di Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci, commentando il nuovo dl sul sisma per il Centro Italia.





“Come ho avuto modo di dire alla Commissione – spiega Falcucci – l'impianto legislativo è completamente errato perché, facendo l'esempio dei pazienti in ospedale, prevede di curare sia il raffreddato che quello moribondo con la stessa medicina che, stando agli strumenti messi in campo, non è che una aspirina”.

Falcucci, che si definisce un sindaco “civico”, ancora una volta chiede al governo di “osare, perché chi è stato catastroficamente colpito non può più accettare questo modo di fare”. 

Osare per il sindaco potrebbe anche significare differenziare gli interventi e i testi di legge da zona a zona dell'attuale cratere sismico. 





“Premetto – ci tiene a sottolineare Falcucci – che tutti i centri colpiti dovranno essere recuperati e tutte le persone devono poter avere il sostegno necessario per tornare alla vita di prima. Detto questo – aggiunge – penso anche che sarebbe opportuno differenziare il cratere per livello di danni”. Quelli che si registrano nella fascia che va da Amatrice a Camerino, passando per Arquata del Tronto, Norcia, Castelluccio, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Visso e gli altri borghi a ridosso dell'Appennino rasi praticamente al suolo “non possono essere paragonati con quei paesi, seppur danneggiati, ma lontano decine e decine di chilometri dagli epicentri delle scosse”. 

Una delle principali critiche che il sindaco muove al nuovo decreto sisma è l'autocertificazione dei professionisti per il recupero degli edifici privati: “Mettiamo – ha fatto un esempio – che dal controllo a campione emerge che su un determinato lavoro la stima economica prodotta dal professionista sia superiore a quella effettuata dagli Uffici speciali per la ricostruzione, la differenza chi ce la mette? Il tecnico? Il cittadino? – si chiede – È evidente che così non va”. 

Infine il dito puntato del sindaco va sulla ricostruzione pubblica in cui “siamo costretti a operare ancora con leggi ordinarie e non dimentichiamo – conclude – che per far arrivare una qualsiasi pratica per la ricostruzione a destinazione non bastano una ventina di passaggi burocratici e un anno di tempo”.

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