PESCARA – Il tribunale di Pescara ha archiviato la querela che il ricercatore Giampaolo Giuliani aveva presentato nei confronti dell’ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso.
Lo fa sapere lo stesso Bertolaso dal suo sito Internet.
Nei giorni precedenti il sisma del 6 aprile 2009 all’Aquila Giuliani aveva lanciato l’allarme sul possibile verificarsi di una forte scossa come in realtà poi avvenne, anche se in circostanze diverse.
La sentenza, spiega l’ex capo del dipartimento, “segna, per la prima volta da più di due anni, un ribaltamento di giudizio sul mio operato, rispetto a quello di condanna emessa dal tribunale/circo mediatico. Mi auguro – aggiunge – che possa aiutare a capire che la via della ricerca del mancato previsore non porta da nessuna parte, mentre è indispensabile che l’attenzione e gli sforzi di tutti si concentrino sui modi e i tempi delle azioni di prevenzione strutturale che da troppo tempo, con una scusa o l’altra, non sono state realizzate”.
GIULIANI: “MEGLIO TRONCARE CON PERSONAGGI PERICOLOSI E POTENTI”
“Me lo aspettavo. Non gli avrebbero fatto nulla ed è comunque meglio troncare qualsiasi rapporto con questi personaggi poco raccomandabili, pericolosi e potenti”.
Questo il commento a caldo di Giampaolo Giuliani dopo aver appreso proprio da AbruzzoWeb dell’archiviazione della querela per diffamazione nei confronti dell’ex capo dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso.
I contrasti tra il tecnico e Bertolaso nascono dalle dichiarazioni rilasciate a fine marzo 2009 da quest’ultimo, che a mezzo stampa chiese una punizione esemplare “per quegli imbecilli che si divertono a diffondere notizie false”.
Il riferimento era all’allerta sisma diffusa da Giuliani, che da sempre afferma di poter prevedere i terremoti in base alle variazioni del gas radon, nella zona di Sulmona, poi non concretizzata. Per questo motivo il ricercatore fu denunciato per procurato allarme.
“Mi aspettavo questa decisione – prosegue – figuriamoci. Si tratta pur sempre di una piccola querela fatta da un povero cittadino nei confronti di un potente, senza nulla togliere alla giustizia, ovviamente”. Elisa Marulli
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