SISMA: PRIMO CANTIERE AL VIA A CAMPOTOSTO, ”RICOSTRUZIONE LUMACA, MA ORA LA SVOLTA”

di Alessia Centi Pizzutilli

12 Maggio 2020 11:32

L'Aquila - Terremoto e Ricostruzione

CAMPOTOSTO – Una ricostruzione al palo, le difficoltà della rinascita, l’economia di un intero territorio in ginocchio, amministrazioni alle prese con una pesante burocrazia e uno spopolamento che rischia di cancellare le comunità delle aree interne.

Colpito dal sisma del 6 aprile 2009, e poi dai successivi del 2016 e del 2017, a Campotosto il tempo sembrava essersi fermato, ma a 11 anni dalla prima onda tellurica e a 4 dal terremoto del Centro Italia, la speranza torna a riaccendersi in uno dei comuni più colpiti dagli eventi naturali.

È stato concesso, il 7 maggio scorso, “il primo contributo per la demolizione e ricostruzione di una villetta privata, la prima in assoluto per la quale potrà partire, a stretto giro, il cantiere”.

Dopo tutti questi anni molti paesi delle zone interessate dal sisma sono ormai fantasma e le attività stentano a ripartire, anche per via della lentezza della burocrazia che ha ostacolato fortemente la ricostruzione fisica, come ricorda il geometra Vincenzo Graziano, il tecnico incaricato della progettazione dell’intervento di ricostruzione della villetta, di cui è proprietaria Rosa Maria Di Marco, residente della frazione di Poggio Cancelli.





“Il progetto è stato presentato il 31 dicembre 2017 e soltanto l’iter istruttorio ha portato via due anni e mezzo, poi, come noto, nel tempo ci sono state diverse criticità legate alle normative e alla sovrapposizione dei crateri – spiega ad AbruzzoWeb il professionista, residente a Campotosto, dove si è trasferito da oltre 20 anni – a livello legislativo è stato necessario affrontare il problema nello stabilire quale contributo prendere in base al danno prevalente, ma finalmente, con le ultime ordinanze firmate dal commissario Giovanni Legnini, sono stati chiariti diversi dubbi e credo che adesso si potrà procedere in modo più celere. La speranza è che questa situazione di stallo si sblocchi definitivamente perché gran parte dei paesi che rientrano nel ‘doppio cratere’ sono al palo”.

Molti rallentamenti sono dovuti, secondo il sì geometra, agli aggregati, “per i quali ogni cosa diventa ancora più complessa e delicata”.

“Già in una situazione ordinaria, l’avvio del primo cantiere sarebbe un'ottima notizia, soprattutto per Campotosto, che ha subito davvero moltissimi danni non solo edilizi, ma soprattutto a livello sociale ed economico, con attività e turismo ridotti all'osso, ma alla luce del momento particolare che stiamo vivendo legato all’emergenza Coronavirus in corso, credo che questa sia una notizia eccezionale”, aggiunge.

Nelle scorse settimane, proprio sul tema del Covid e dell’avvio dei cantieri, si sono sollevate diverse polemiche all’Aquila, ma con l’avvio dei lavori nel cantiere più grande d’Europa la parola d’ordine non può che essere “Sicurezza”.





“Sicuramente questa situazione è una novità per tutti, perché ci troviamo di fronte a un momento che non si era mai verificato prima, la novità porta anche problemi, ma una volta che le ditte si saranno adattate alle norme per evitare il contagio e lavorare in sicurezza, non sarà così complicato avviare i cantieri – sottolinea – del resto l’importante è che si lavori, poi sicuramente ci saranno degli adempimenti in più che potrebbero creare qualche rallentamento, ma tutto si risolverà”.

La ricostruzione della villetta, per un totale che ammonta a 489.810 euro, presenta anche delle innovazioni che Vincenzo Graziano tiene a precisare: “Rispetto alla classica procedura, abbiamo proposto un progetto con una struttura in legno, una novità sia nella ricostruzione post-sisma, sia da un punto di vista tecnologico”. 

I lavori saranno eseguiti da un'impresa di Campotosto, la ‘Calandrella Costruzioni Sas di Pietro Calandrella’, al progetto ha lavorato un team di tecnici e professionisti, composto da:  Graziano Vincenzo, progettista e coordinatore di tutti i tecnici, l’ingegner Maria Teresa Casilli dell'Aquila, progettista strutturale, lo Studio tecnico Tempesta con gli architetti Giuseppe Tempesta e Mattia Faraone, coordinamento della sicurezza, la geologa Lara Nibbi di Amatrice, che si è occupata della relazione geologica e la Geo3D s.r.l. di Rieti, prove ed indagini geologiche.

“Vorremmo evidenziare l'operato dell'Ufficio speciale per la Ricostruzione di Teramo, il quale ci ha guidato costantemente con totale disponibilità e fattiva collaborazione durante tutto l'iter istruttorio del progetto fino alla concessione del contributo”.
La speranza, “è quella di fare da ‘apripista’ e dare il via a una serie di concessioni di contributi  nei prossimi mesi: il sogno resta quello di tornare a vedere e vivere  il paese di una volta, meta molto conosciuta e ambita non solo dagli aquilani e abruzzesi, ma anche dai cittadini oltre i confini regionali”, conclude.

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