TUTTI I 56 INTERVENTI FINANZIATI CON NUOVA ORDINANZA NEI LUOGHI DI CULTO. VESCOVO: ''MOMENTO IMPORTANTE PER PROSEGUIRE OPERA. UFFICIO CURIA: ''RICONSEGNE IN TEMPI BREVI GRAZIE A METODO''

SISMA CENTRO ITALIA: IN ABRUZZO 89 CHIESE DA RICOSTRUIRE, DIOCESI TERAMO PRONTA

19 Luglio 2019 08:12

Teramo -

TERAMO – Ben 275 milioni per ricostruire e restaurare, nelle terre martoriate dai terremoti del 2016 e 2017, ben 649 chiese, sulle tremila danneggiate, di cui 89 in Abruzzo, per un importo di 25 milioni, con la provincia teramana, la più colpita a livello regionale, a fare la parte del leone, con 56 chiese della Diocesi Teramo-Atri. 

E da come è stata gestita finora nel Teramano la ricostruzione dei luoghi di culto, tutto lascia presupporre che si possa continuare nelle buone pratiche in controtendenza con quanto accade complessivamente nel terremoto del centro Italia. 

Interventi che, per di più, saranno realizzati con procedure facilitate, perché a differenza di quello che accade nel cratere sismico 2009, le diocesi saranno il soggetto attuatore, almeno per importi inferiori a 600 mila euro, e non serviranno complessi e farraginosi bandi pubblici.

Una misura in  questa direzione, era stata annunciata dal premier Giuseppe Conte, il 22 giugno scorso, proprio a Teramo, intervenendo al  Forum internazionale del Gran Sasso. 

Davanti lo sguardo compiaciuto del vescovo della Diocesi di Teramo-Atri, Leandro Leuzzi, che con Conte vanta un rapporto di amicizia e stima.

Grande artefice di una conferenza internazionale, che ha visto protagonisti personalità ed esperti di grande prestigio internazionale delle università, dei centri di Ricerca, che a Teramo si sono confrontati sul tema del valore dei beni culturali, e sull'imperativo politico e morale della prevenzione sismica. 

Ora la promessa di Conte è stata mantenuta, e ha preso la forma di un'ordinanza firmata dal commissario sisma 2016, Piero Farabollini, che stanzia 275 milioni di euro per “il ripristino di chiese e luoghi di culto di proprietà degli enti ecclesiastici o del Fondo Edifici di Culto”. 

E, a distanza di qualche settimana, in Abruzzo si vive con ottimismo una fase che viene considerata una nuova sfida. 

Commenta soddisfatto ad Abruzzoweb monsignor Leuzzi: “La Diocesi di Teramo-Atri accoglie con gioia la nuova ordinanza elaborata dal Governo italiano e dalla Conferenza Episcopale Italiana. È un momento importante per proseguire l’opera di ricostruzione non soltanto materiale ma soprattutto sociale e culturale della nostra comunità diocesana e anche un invito a proseguire nel desiderio di camminare insieme”. 

Con questa iniziativa, l'Abruzzo avrà a disposizione 25 milioni di euro, utili per ricostruire 89 chiese, di cui 68 concentrate nella provincia teramana, per un importo di 18,9 milioni circa, appartenenti a quattro diocesi, Teramo-Atri, San Benedetto del Tronto, Ascoli Piceno e Pescara. E di cui è già stato stilato l'elenco dettagliato, pubblicato qui di seguito.

Un grande successo personale anche per monsignor Leuzzi, che molto si è prodigato in questa direzione.

Esprime soddisfazione anche il presidente dell’Ufficio tecnico della Diocesi di Teramo-Atri, il giovane ingegnere aquilano Antonio Masci.

“Per noi un traguardo ma anche una grande responsabilità – afferma a questa testata – comunque abbiamo la speranza di poter ottenere buoni risultati perché siamo ormai in pista da tempo per accorciare i tempi della ricostruzione e in tal senso abbiamo trovato un nostro modello organizzativo che si è rivelato efficace”.

La provincia teramana è del resto la terza maggiormente beneficiata nelle quattro regioni del cratere 2016-2017(Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo), dopo quella di  Macerata, 238 chiese, e di Ascoli, 98 interventi.

Inoltre va osservato che di queste 68 chiese, 56 sono sotto la giurisdizione della Diocesi Teramo-Atri, e dunque di monsignor Leuzzi. Concentrate nei comuni di Campli, Castelli, Cortino, Montorio al Vomano e Torricella Sicura.  

Potrebbe certo storcere il naso chi nel cratere del Centro Italia osserva che la ricostruzione, anche “leggera”, degli edifici privati sconta un drammatico ritardo, e chi resta ligio al crono-programma ideale della buona ricostruzione, riassumibile nella formula, coniata nel post sisma del Friuli, “prima le fabbriche, poi le case e, quindi le chiese”.

Si può però ribattere che gli effetti di questa ordinanza sarà in ogni caso una vera e propria boccata d’ossigeno per l’economia de cratere e dell’entroterra teramano.





“Restituire la fruizione delle chiese – ha commentato però il commissario Piero Farabollini – è un passo fondamentale nella ricostituzione delle comunità”, in linea con le convinzioni espresse da Conte al Forum, e ovviamente con il pensiero di Leuzzi, per il quale, una chiesa “non è solo un luogo di culto, ma anche di incontro: uno spazio per le nuove generazioni, con la speranza che riscoprano le proprie origini, e che venga ricreato quel collegamento generazionale, che si è allentato con il sisma”, come ebbe a dire il vescovo in occasione della riapertura, a gennaio scorso, della chiesa della Santissima Annunziata a Teramo.  

Va poi evidenziato che i lavori partiranno velocemente, visto che in quasi tutti i casi, grazie alla legge 189 del 2016,  si potranno effettuare affidamenti dei lavori semplificati, come avviene con la ricostruzione degli aggregati edilizi nel cratere 2009. Ttutti gli interventi saranno infatti di importi inferiori ai 600 mila euro.

Unica eccezione, nella diocesi di Teramo-Atri, la chiesa di Santa Giusta a Forca di Valle di Isola del Gran Sasso, che ha un importo superiore al milione di euro.

La diocesi Teramo Atri, ha dato già prova di estrema efficienza nella ricostruzione e riapertura dei suoi beni ecclesiastici.

Da quando a inizio 2018 si è insediato monsignor Leuzzi, sono  state messe in sicurezza oltre 40 immobili ecclesiastici e riaperte 17 chiese.  Prossime restituzione alla comunità quelle della chiesa parrocchiale di Fano Adriano, in programma domenica e, poi, agli inizi di agosto di Rocca Santa Maria.

Un'ottima performance, resa possibile dallo specifico ufficio per la ricostruzione nella curia teramana, in seno alla quale opera come figura apicale Antonio Masci, un sacerdote ingegnere edile, don Stefano De Rubeis, economo diocesano, ed un economista, Pasquale Gulfo, segretario generale dell'ufficio tecnico. 

In particolare Masci nel Teramano, dove si è posto fin dall’inizio del mandato con vicinanza ed affetto dopo aver vissuto dolori e difficoltà nell’Aquilano per il sisma 2009, ha messo a disposizione la sua esperienza nel terremoto dell’Aquila nel cui cratere ha ancora molti incarichi tra cui il ruolo di responsabile dei lavori dell’aggregato del Duomo e del complesso monumentale della chiesa di Santa Maria del Suffragio, conosciuta come Anime Sante, il cui restauro durato dieci anni, si è concluso il 6 dicembre scorso con una cerimonia alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Masci è anche docente e consulente a Roma negli apparati governativi sempre nell'ambito della ricostruzione. Tra queste spicca l’incarico professore ordinario della cattedra di miglioramento-adeguamento sismico delle strutture ecclesiastiche dell’istituto superiore di Scienze religiose dell’Aquila collegato alla Pontificia Università lateranense e quello di coordinatore scientifico della scuola di Alta formazione in beni culturali ed ecclesiastici. 

“La nuova sfida – afferma l'ingegnere –  ci fa sentire l’onere e l’onore di riconsegnare nel più breve tempo possibile ai fedeli e alle comunità luoghi sacri che molte volte sono anche preziosi spazi aggregativi e sociali per giovani e anche anziani. Abbiamo raggiunto questa capacità grazie soprattutto alle indicazioni molto importanti del nostro vescovo e dei suoi più stretti collaboratori. Senza la loro progettualità,  determinazione e intuizione, l’ufficio non sarebbe esistito”. 

Nei prossimi 3 mesi, ha spiegato il commissario Farabollini il 10 luglio scorso in una cabina di regia a Rieti, le diocesi potranno anche comunicare la necessità di avviare i lavori di valore inferiore a 60 mila euro. Le diocesi,  individuano il Responsabile del procedimento e il Direttore dei lavori, procedendo con affidamento diretto per incarichi inferiori a 40 mila o con il metodo dei 'cinque preventivi' – e della rotazione degli inviti – oltre tale soglia.

Anche la scelta delle ditte avverrà interpellando almeno cinque diversi operatori economici, alternando gli inviti. Le imprese devono rispettare i requisiti di legge e avere la certificazione Antimafia.

L’erogazione dei fondi dovrebbe avvenire a tappe: il 10% entro i 15 giorni successivi all'affidamento dell’incarico al responsabile del procedimento, il 40% alla sottoscrizione del contratto con l’impresa, il 30% entro un mese dal completamento dell’80% dei lavori e il saldo entro 30 giorni dal collaudo finale.

Le diocesi si impegnano con il governo in una rendicontazione trimestrale.

GLI INTERVENTI IN PROVINCIA DI TERAMO

BELLANTE
Bellante – Maria della Misericordia 500mila

CAMPLI
Duomo Maria della Misericordia 70mila
Cesenà San Lorenzo 180 mila
Fichieri Madonna del Soccorso 120mila
Gagliano San Giacomo  90mila
Garrufo Santa Maria Maddalena 200mila
Molviano San Giovanni Battista 400mila
Nocella Santi Mariano e Giacomo 450mila
Pagannoni San Pietro in Pensilis 150mila
Paterno San Donato 220mila
Piancarani Sant’Anna 160mila
Sant’Onofrio Signora della Vittoria 440mila
Villa Boceto Santa Maria in Boceto  240mila

CASTEL CASTAGNA
C. Castagna San Pietro Martire 510mila





CASTELLALTO
Castelbasso Santi Pietro e Andrea 500mila

CASTELLI
Castelli San Donato 220mila
Colledoro Santa Lucia 350mila
Villa Rossi Santi Filippo e Giacomo 200mila

CIVITELLA
Civitella del T. San Lorenzo 290mila
Ponzano San Flaviano 260mila
Rocche Santa Felicità 250mila
Villa Passo San Francesco di Paola 900mila

COLLEDARA
Villa Petto Santa Lucia TE 200mila

CORROPOLI
Corropoli Sant’Agnese TE 350mila

CORTINO
Comignano Santi Pietro e Paolo 280mila
Elce San Lorenzo 190mila
Lame San Michele Arcangelo 140mila
Padula Santa Maria Assunta 600mila
Pezzelle San Paolo 180mila
Servillo Madonna della Mercede 200mila
Vernesca Madonna del Carmine 190mila

CROGNALETO
Cesacastina San Pietro e Paolo TE 500mila

FANO ADRIANO
Cerqueto Sant’Egidio Abate TE 410mila

ISOLA DEL GRAN SASSO
Colliberti San Lorenzo 100mila
Forca di Valle Santa Giusta 1 milione di euro

MONTORIO
Altavilla Sant’Andrea 200mila
Collevecchio San Sebastiano 300mila
Cusciano Santa Lucia 120mila
Leognano San Biagio 90mila
Leognano San Pasquale 120mila
Montorio Chiesa degli Zoccolanti 300mila
Schiaviano San Martino 60mila
Villa Maggiore Santissima Trinità 100mila

NOTARESCO
Grasciano Santa Maria Assunta 300mila

PIETRACAMELA
Intermesoli San Rocco TE 300mila

ROCCA SANTA MARIA
Acquaratola Sant’Egidio TE 250mila
Fioli San Martino TE 350mila
Fustagnano San Lorenzo TE 120mila
Licciano San Giacomo TE 230mila
Riano San Michele TE 170mila

SANT'EGIDIO ALLA VIBRATA
Sant’Egidio Sacro Cuore 100mila
Sant’Egidio Sant’Egidio Abate 300mila

TERAMO
Cavuccio San Nicola 120mila
Miano San Silvestro 300mila
Teramo Madonna del Carmine  550mila

TORRICELLA SICURA
Borgonovo Chiesa parrocchiale 200mila
Ioanella Santa Maria Assunta 500mila
San Felice Chiesa parrocchiale 200mila
Santo Stefano Chiesa parrocchiale 150mila

TOSSICIA
Flamignano Sant’Andrea Apostolo 480mila
Tossicia Madonna della Neve 60mila

VALLE CASTELLANA
 Fornisco San Giorgio 350mila
Leofara Santa Maria Assunta  120mila
Pascellata Santa Croce  120mila
Pietralta San Nicola di Bari  600mila
Morrice Madonna del Carmine 120mila
Pietralta Santa Maria degli Angeli  300mila

 
 
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