CONSIGLIERE REGIONALE SCRIVE SU FB: ''NESSUN EBREO LIBERATO DA CAMPO CONCENTRAMENTO CONVERTITO A NAZISMO'', COORDINATORE ABRUZZESE CARROCCIO D'ERAMO, ''VALUTERO' NELLE PROSSIME ORE'', INSORGE CENTROSINISTRA

SILVIA ROMANO: BUFERA POST ANGELOSANTE, LEGA SI DISSOCIA, OPPOSIZIONI, ”BASTA ODIO”

11 Maggio 2020 13:41

Regione - Cronaca

 OVINDOLI – Esplode la polemica in Abruzzo dopo il post pubblicato dal consigliere regionale della Lega e sindaco di Ovindoli, Simone Angelosante che su facebook ha pubblicato il meme del Pd con il viso sorridente di Silvia Romano e il suo commento: “Avete mai sentito di qualche ebreo che liberato da un campo di concentramento si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa in divisa delle SS?”.

Il riferimento è alla conversione della volontaria rapita 18 mesi fa in un villaggio del Kenya, liberata e arrivata a Ciampino ieri: “Mi sono convertita all'Islam, è stata una mia libera scelta”, ha detto agli 007 dell'Intelligence italiana.

Le affermazioni di Angelosante hanno spinto la Lega a prendere le distanze con il coordinatore abruzzese, l'onorevole Luigi D'Eramo che ha assicurato che valuterà la vicenda “in maniera più approfondita nelle prossime ore”. Per le opposizioni di centrosinistra è “allucinante” il paragone con il nazismo che “si aggiunge all’ondata di odio e di veleno che si è riversata contro la giovane cooperante italiana”.

“Non mi sembra di aver detto niente di negativo – si difende  il consigliere regionale leghista – ho solo riportato un dato storico e oltre tutto non ho fatto nessun nome della ragazza. Ma comunque è una idea che gira sulle radio nazionali”.





Ma la Lega prende le distanze “in maniera perentoria dalle esternazioni del consigliere regionale Simone Angelosante, pubblicate sui social”.

Lo fa con una nota a firma del coordinatore abruzzese, l'onorevole Luigi D'Eramo.

“Il partito ribadisce con ferma convinzione la propria linea: simili incauti concetti non dovrebbero mai essere pronunciati da nessuno.
Mi riservo di valutare la vicenda in maniera più approfondita nelle prossime ore”. 

Dure le reazioni dell'opposizione.

Per la deputata Pd Stefania Pezzopane è “talmente allucinante paragonare questa vicenda con il nazismo e il dramma dei campi di sterminio che mi sembra impossibile che un uomo delle istituzioni, peraltro anche sindaco, posso soltanto arrivare a formulare un pensiero del genere”.





“Le parole del consigliere regionale leghista – prosegue la deputata dem – si aggiungono all’ondata di odio e di veleno che si è riversata contro la giovane cooperante italiana, rapita, privata dei suoi affetti più cari per 18 mesi è sottoposta a prigionia da Al-Shabab. Preferivate che fosse tornata a casa in una bara e non con il sorriso di chi riabbraccia i genitori? In tutto questo mi domando cosa c’entri una scelta religiosa con il nazismo”. 

“Evidentemente per il leghista Angelosante è normale fare un accostamento del genere forse perché spera, in un momento di grave crisi economica, che le persone si dimentichino che fine abbiano fatto i 49 milioni di soldi pubblici fatti sparire dal suo partito che in questo momento farebbero particolarmente comodo soprattutto ai più fragili”, conclude Pezzopane.

“Il post del consigliere leghista Simone Angelosante sulla liberazione di Silvia Romano è una delle cose più basse e meschine che la politica abbia espresso nella storia della nostra repubblica”, dicono i consiglieri regionali di centrosinistra Silvio Paolucci, Antonio Blasioli, Dino Pepe, Americo Di Benedetto, Pierpaolo Pietrucci e Sandro Mariani.

“Non è con l’odio, né con assurdi paragoni che si ottiene consenso e non è con la violenza delle offese, peraltro del tutto ingiustificate, che si fa politica. Il consigliere – aggiungono – con le sue pubbliche esternazioni ha danneggiato tutto il Consiglio, dando voce a un livore che non rappresenta la nostra terra, che con la sua storica accoglienza e la sua grande solidarietà è piena di buoni esempi, passati e presenti”.

“Chieda ufficialmente scusa a Silvia e a tutti coloro che sono rimasti scossi dalle sue affermazioni. La maggioranza di centrodestra e il Presidente del Consiglio Regionale prendano subito le distanze dalle sue dichiarazioni, senza minimizzarle: è arrivato il tempo, per tutti, di riconoscere alla storia il suo valore e far arretrare ideologie che di certo non contribuiscono né alla crescita, né allo sviluppo della nostra società”, concludono. 

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