SCISSIONE PD: DI PANGRAZIO, ”PER ORA RESTO, PREMATURE ALTRE SCELTE”

17 Settembre 2019 17:37

Regione - Politica

AVEZZANO – “Se avessi già deciso di aderire al nuovo progetto politico di Matteo Renzi, lo avrei comunicato di persona, senza dare spazio alle solite voci di corridoio…”

Così l'ex presidente del consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, architetto di Avezzano, che voci insistenti danno in queste ore nel novero degli “scissionisti” del Partito democratico, pronti a seguire nella nuova avventura politica l'ex premier.

Per Di Pangrazio, infatti, “ogni scelta è prematura, questo soggetto politico non è ancora nato, non so giudicare se potrà dare un contributo per arginare populismi e sovranismi, o rappresenterà un ostacolo alla costruzione, che è in atto nel Pd, di una forza riformista che sappia dare risposte, alle tante esigenze e ai tanti problemi dei cittadini. In questa fase, con un'alleanza inedita con il Movimento 5 stelle, non su un contratto, che lascia il tempo che trova, ma su un programma, e convergendo sui problemi reali da risolvere”.





L'ex presidente del Consiglio regionale, assicura insomma che per ora resta nel Pd, dove è componente del coordinamento politico regionale, e coordinatore del circolo di Avezzano, a fianco del segretario Giovanni Ceglie, impegnato più che mai in questo periodo, tiene a sottolineare “alla costruzione di una lista aperta per contrastare il fronte di centrodestra alle elezioni provinciali del 20 ottobre, e alle elezioni comunali di Avezzano di maggio 2020”.

Rivendica poi di essere stato tra i fondatori del Pd in Abruzzo, di aver avuto un ruolo determinante per il congresso regionale unitario di luglio, che ha portato all'unanime nomina a segretario regionale di Michele Fina, avezzanese come lui, ed espressione della corrente maggioritaria del segretario nazionale Nicola Zingaretti.

Detto questo però, Di Pangrazio evidenzia che “io come tanti altri siamo chiamati ad una seria riflessione sul perché tanti amici e tante amiche, stanno decidendo di creare una forza nuova, separandosi dal Partito democratico”.





Lasciando aperta una porticina ad una sua futura adesione al nuovo partito di Renzi.

“Se dovesse questa nuova forza convincermi per  i suoi programmi e la sua progettualità, farò una riflessione ancora più approfondita. Sono stato tra i fondatori del Pd, ben 12 anni or sono, rappresento un pezzo di passato, ma sono anche abituato a guardare al futuro”.

 

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