SANTIAGO DE COMPOSTELA: TRENO DERAGLIA, PIU’ DI 70 MORTI

25 Luglio 2013 15:39

Mondo -

SANTIAGO DE COMPOSTELA – Improvvisamente, un botto, come il rumore di un’esplosione. Poi, il silenzio della morte. Il bilancio delle vittime del deragliamento di un treno a Santiago de Compostela è di 79 morti e 140 feriti, la tragedia ferroviaria più grande in Spagna dal 1944, quando la collisione tra due mezzi sulla linea tra Madrid e la Galizia provocò centinaia di morti.

La Farnesina sta verificando la presenza di un italiano a bordo dell’Alvia uscito dai binari a una velocità doppia di quella prevista e a soli 4 km dalla stazione ferroviaria della città nota in tutto il mondo per essere meta di un pellegrinaggio religioso che si protrae dal Medioevo.

L’incidente è accaduto alle 20.42 di ieri sera. A bordo del treno c’erano 218 passeggeri.





La scena che i soccorritori si sono trovati di fronte rasentava l’apocalisse: quattro carrozze erano impilate una dentro l’altra, e pressate come una fisarmonica. Un’altra era stata scagliata lontano e uno degli ultimi vagoni si era stabilizzato in una quasi impossibile posizione verticale. Il treno, un modello Alvia i grado di viaggiare sia sui binari dell’alta velocità che su quelli normali, aveva lasciato Madrid e si dirigeva verso Ferrol.

A Santiago erano in corso i preparativi per la festa di Giacomo, santo patrono della città galiziana, e che sono stati sospesi.

Il treno deragliato andava a una velocità di almeno 190 km orari.

È stato uno dei macchinisti a dirlo mentre, intrappolato tra le lamiere nella cabina, parlava via radio con la stazione. “Spero di non avere morti sulla coscienza”, ripeteva dopo aver spiegato di aver preso la curva a una velocità più del doppio di quella consentita in quel punto, ovvero 80 km orari.





Negli stessi momenti immediatamente successivi all’incidente un suo collega si aggirava spaurito tra i rottami dei vagoni: “È deragliato, è deragliato, che posso farci?”.

Uno dei due macchinisti è adesso sotto inchiesta, ma la magistratura non ha voluto rivelare il nome dell’indagato.

Il tracciato ferroviario fu inaugurato il 10 dicembre del 2011 e proprio quel giorno un treno sbandò paurosamente in quella curva, la prima dopo 80 km. Sono tre i giorni di lutto nazionale proclamati dal premier, Mariano Rajoy, che in mattinata si era recato sul luogo del disastro e che prima aveva dovuto fare i conti con una gaffe del proprio ufficio stampa, che nel comunicato di cordoglio aveva espresso solidarietà alle vittime di un sisma avvenuto in Cina tre giorni fa.

Sette giorni di lutto sono stati proclamati per la Galizia dal presidente della regione, Alberto Nunez Feijoo.

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