SAN VALENTINO: DAL PEPERONCINO AL SEDANO, IL MENU’ CHE ”STUZZICA”

14 Febbraio 2011 19:13

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L’AQUILA – Dal più noto peperoncino al sedano, ma anche finocchietto selvatico o pistacchio di Bronte: sono gli ingredienti che contribuiscono a rendere più stuzzicante la cena di San Valentino, appuntamento irrinunciabile per molte coppie.

È quanto afferma l’associazione agrituristica Terranostra della Coldiretti, che ha censito in una ricerca i prodotti ai quali sono attribuiti dalla tradizione popolare straordinari poteri stimolanti, in alcuni casi addirittura confermati da prove scientifiche.

Sono molti i prodotti della campagna che da nord a sud del Paese vengono considerati come elisir naturali dell’amore.

Dalla Sicilia, informa la Coldiretti, importanti virtù arrivano dal finocchietto selvatico che sprigiona un sapore “catturante” e dal pistacchio di Bronte, esaltato, fin da tempi antichi, dai musulmani per i suoi stuzzicanti poteri.





Da non dimenticare poi il sedano popolarmente conosciuto perché esercita un’azione stimolante sulle ghiandole surrenali e contiene sostanze che servono da richiamo olfattivo per la riproduzione.

Impossibile, continua la Coldiretti, non nominare per la Puglia, il cinipi, verdura simile alla cima di rapa, incrocio tra cicoria e asparago, e il verru’ch, insalata verde leggermente amarognola, di dimensione ridotta rispetto alla norma ma che sprigiona un potere eccitante.

Per avere Cupido come alleato, continua la Coldiretti, si può anche tentare con il brodo di giuggiole, un liquore dolce ottenuto per infusione dei piccoli frutti del giuggiolo, una pianta molto diffusa nei cortili del Veneto e della Romagna.

E per i più coraggiosi anche i tradizionali aglio e cipolla che sono considerati alternativa naturale al viagra di cui contengono componenti simili al principio attivo secondo alcuni studi.

Molti di questi prodotti possono essere gustati nelle ricette dei piatti più tradizionali serviti dagli agriturismi che in centomila hanno scelto per la cena di San Valentino.





Peraltro il 54 per cento degli italiani che frequentano l’agriturismo lo associa alle relazioni sessuali a conferma del grande successo che tradizionalmente la vacanza in campagna riscuote per la festa degli innamorati, secondo la “Radiografia del turista rurale 2010” realizzata da Toprural.

Sono maggiormente gli uomini con il 57 per cento a “confessare” questo orientamento che però, sottolinea la Coldiretti, non è tenuto nascosto da ben il 50 per cento delle donne.

Il legame tra agriturismo e relazioni sessuali è condiviso dal 63 per cento dei giovani di età compresa a 25 ai 34 anni ma percentuali elevate si riscontrano anche tra le persone di età compresa tra i 45 ed i 54 anni, con il 46 per cento.

La tranquillità delle campagne, il contatto con la natura lontani dal caos delle città ma anche il cibo genuino hanno infatti sicuramente, conclude la Coldiretti, un effetto positivo sui rapporti affettivi.

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