L’AQUILA – Potrebbe essere un errore di trascrizione, vecchio di 140 anni e mai corretto, quello nel cartellone segnaletico che campeggia sulla facciata della piccola stazione ferroviaria di San Demetrio Ne’ Vestini, paese a pochi chilometri dall’Aquila.
Il viaggiatore più attento noterà che la dicitura riportata nella scritta in stazione è San Demetrio De’ Vestini invece che Ne’, come è il nome del comune.
L’ipotesi dell’errore nel trascrivere il toponimo sul cartellone è la più accreditata, secondo gli abitanti del luogo, e non ci sono riscontri che indichino una causa differente. Resta il fatto che mai nessuno, a quanto pare, ha segnalato la curiosa discrepanza.
La ferrovia Terni-Sulmona, di cui fa parte questa stazione periferica, è di recente tornata alla ribalta delle cronache prima per l’introduzione del nuovo treno a metano “Swing” che ha sostituito le vecchie littorine a gasolio; poi per il progetto, inserito nel Masterplan appena approvato, di potenziamento della tratta L’Aquila-Sulmona con investimenti mirati al recupero della stazione del capoluogo e di una tratta ferroviaria dismessa che, creando una sorta di bretella, accorcerebbe il tempo di percorrenza L’Aquila-Pescara di circa 35 minuti.
Reti Ferroviarie Italiane inoltre sta portando avanti, tra le proteste dei comitati locali, un ulteriore piano di intervento proprio sulla tratta Sassa-San Demetrio,che prevede la chiusura dei caselli delle due stazioni e la realizzazione di sottopassaggi in zone, come Sassa, esposte al pericolo di dissesto idrogeologico.
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