CONFCOMMERCIO L'AQUILA, ''PERIODO DIFFICILE'' ; 10 REGOLE ANTI-FREGATURA

SALDI: DA DOMANI E’ CACCIA AGLI SCONTI SPERANZA DI RIPRESA, MA PREVISIONI NERE

di Elisa Marulli

3 Gennaio 2014 08:00

Regione -

L’AQUILA – Saldi contro la crisi, al via!

Inizia domani 4 gennaio per terminare il 4 marzo, in Abruzzo, la sfida a suon di sconti e occasioni imperdibili contro le difficoltà del commercio, che vive un periodo nerissimo.

Due mesi di prezzi stracciati durante i quali, sperano molti commercianti, si possa rimettere in moto l’economia.

Le previsioni però non sono delle più rosee: il Codacons, l’associazione dei consumatori che ogni anno diffonde i dati ufficiali sull’andamento delle vendite durante il periodo di sconti, stima che solo il 35 per cento delle famiglie italiane prevede di fare qualche acquisto durante gli sconti, contro il 40 per cento dei saldi invernali 2013.

Sempre secondo l’associazione, il calo delle vendite sarà del 12,5 per cento con punte del 30 per cento nel Mezzogiorno.

A dispetto di queste previsioni nere, la Confcommercio dell’Aquila si mostra speranzosa.

“Nonostante la crisi dei consumi i saldi continuano a rappresentare un appuntamento annuale a cui i consumatori non rinunciano – spiega il presidente Roberto Donatelli – Forte è nei commercianti la consapevolezza che il periodo che stiamo vivendo è molto difficile, le spese sostenute dai cittadini per il pagamento delle tasse hanno alleggerito il budget di spesa per ogni famiglia”.





Non solo le tasse, ma anche le spese per il Natale e il Capodanno hanno contribuito a svuotare i portafogli. C’è infatti chi chiede da tempo di posticipare l’inizio della stagione dei saldi in modo da far riprendere fiato alle famiglie.

Il calo nelle vendite si è registrato già nel periodo natalizio. A Pescara è stato un flop, con un calo di circa il 15 per cento, in alcuni casi del 20 per cento rispetto allo scorso anno.

Secondo un’indagine svolta dalla Confcommercio di Pescara, i commercianti non si aspettano nulla di buono anche  per le vendite di fine stagione, “e comunque non possono essere le vendite a saldo a risolvere i loro problemi aziendali”, si legge nella nota dell’associazione di categoria.

A livello nazionale, secondo le stime Codacons, la spesa media delle famiglie non supererà i 200 euro.

In regione è difficile fare ipotesi:  “Non è facile fare una previsione di quanto si spenderà per il saldi – dice Riccardo Savella, presidente di Federmoda – Confcommercio – anche quest’anno raccomandiamo al consumatore di non comprare merce contraffatta e di scarsa qualità”.
 
“L’acquisto più sicuro – prosegue Savella – resta quello effettuato nel negozio di fiducia, dove si applicano sconti veri e chiari nel massimo rispetto delle norme a tutela del consumatore del commerciante onesto”.

Per chi vuole evitare fregature e fare acquisti in totale sicurezza, ecco i 10 consigli d’oro diffusi dal Codacons:

1) Conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l'articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non a un buono). Si hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.

2) Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l' avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Stare alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.





3) Girare. Nei giorni che precedono i saldi andare nei negozi a cercare quello che interessa, segnandone il prezzo; si può così verificare l'effettività dello sconto praticato e andare a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.
 
4) Consigli per gli acquisti. Cercare di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: così si è meno influenzabili dal negoziante e si corre meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non si aveva alcun bisogno. Valutare la bontà dell'articolo guardando l'etichetta che descrive la composizione del capo d' abbigliamento (le fibre naturali per esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidare dei marchi molto simili a quelli noti.

5) Diffidare degli sconti superiori al 50 per cento, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto e invogliare maggiormente all'acquisto). Un commerciante, salvo nell'Alta moda, non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.

6) Servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistare merce della quale si conosce già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell'acquisto.

7) Negozi e vetrine. Non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.

8) Prova dei capi: non c' è l'obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.

9) Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l'adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.

10) Fregature. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure chiamate i vigili urbani.

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