L'ORMAI EX TITOLARE DELL'USRC HA GIA' PRESO SERVIZIO COME RESPONSABILE DEL PERSONALE DELLA DOMPE', IL COLLEGA DELL'USRA POTREBBE SOSTITUIRLO

RICOSTRUZIONE: FABRIZI RADDOPPIA DOPO ADDIO ESPOSITO; APPELLO DIPENDENTI UTR

di Marco Signori

22 Maggio 2018 06:30

L'Aquila -

L'AQUILA – Il titolare dell'Ufficio speciale per la ricostruzione dell'Aquila (Usra), Raniero Fabrizi, è in procinto di assumere ad interim anche la responsabilità dell'Ufficio del cratere (Usrc), dopo l'addio anticipato del manager abruzzese Paolo Esposito che ha condotto l’ufficio fin dalla sua creazione, nel 2013.

Secondo quanto appreso, sarebbe già pronto un decreto di nomina da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri, per sopperire, almeno momentaneamente, al posto lasciato vacante da Esposito, che si è dimesso con sette mesi e mezzo di anticipo rispetto alla scadenza del contratto.

Dal 15 maggio scorso il professionista di origini chietine ha assunto l'incarico di direttore del personale della Dompé, azienda farmaceutica per la quale aveva già lavorato.

La trattativa per il ritorno nel colosso farmaceutico, che nello stabilimento dell'Aquila, recentemente ampliato, impiega circa 300 addetti, è stata condotta direttamente con l'amministratore delegato, Eugenio Aringhieri, scomparso improvvisamente mentre era negli Stati Uniti il 30 aprile scorso.





Ed Esposito, che in passato è stato anche capo del personale del Messaggero e manager della Sanofi, altra azienda farmaceutica presente all’Aquila con lo stabilimento nel comune di Scoppito, si dividerà ora tra la sede centrale di Milano e L'Aquila, a stretto contatto con il presidente del Gruppo, Sergio Dompè, padre di Nathalie, che è stata presidente del Teatro stabile d'Abruzzo.

La famiglia Dompé è molto legata all’Abruzzo, in particolare all’Aquila, dove dopo il sisma del 6 aprile 2009 ha attuato parecchie iniziative di sostegno e solidarietà.

Tornando agli uffici speciali, alla fine dell'anno scade anche il contratto di Fabrizi come titolare dell'Usra che, da quanto ha fatto trapelare lo stesso dirigente, non sarebbe orientato a restare, ammesso che il nuovo governo lo volesse confermare alla guida dell'Ufficio che coordina la ricostruzione privata nel comune dell'Aquila.

Intanto, serpeggia preoccupazione tra il personale della governance pubblica per la ricostruzione chiamato a portare avanti le pratiche per il recupero degli edifici danneggiati: un appello alle istituzioni arriva dai dipendenti degli otto Uffici territoriali (Utr), assunti dal concorsone che nel 2012 ha reclutato circa 300 persone da impiegare negli uffici della ricostruzione, che temono la procedura di mobilità obbligatoria per ragioni legate alla forma di contratto che hanno sottoscritto.

“L’immobilismo da parte degli attori istituzionali coinvolti nel processo della ricostruzione, determina uno stato di malessere ed incertezza generale dei lavoratori degli Uffici territoriali, che richiedono nuovamente un immediato sforzo collettivo e assunzioni di precise responsabilità, per la definitiva risoluzione della complessa problematica”, scrivono in una nota.





“Tale condizione di criticità è già nota in quanto è stata oggetto di discussioni in numerosi incontri, tavoli tecnici e riunioni sindacali, in cui si sono approfondite e riscontrate le oggettive anomalie contrattuali dei dipendenti Utr ed è emerso evidente il disagio dei lavoratori. Nonostante le buone intenzioni e le promesse di risoluzione fatte per evitare il blocco della ricostruzione – proseguono nella nota – ad oggi la questione risulta ancora irrisolta; al contrario, si perpetua uno stato di inerzia e noncuranza nei confronti dei lavoratori stessi”.

“Dopo aver vinto un concorso nazionale, pur avendo sottoscritto un regolare contratto a tempo indeterminato, ognuno con il rispettivo Comune capofila delle Aree omogenee, i dipendenti Utr lavorano nella prospettiva di ritrovarsi nel 2023 in soprannumero e quindi nella condizione di essere soggetti alla procedura di mobilità obbligatoria, per essere, eventualmente, riassorbiti altrove, con tutto ciò che questo comporta per la vita dei lavoratori e per le loro famiglie. Insomma, dei 'precari a tempo indeterminato'. In aggiunta, non si è ancora trovata una risoluzione all’incomprensibile discriminazione, dovuta all’approvazione dell’art.46-quinquies, proposto con l’emendamento meglio conosciuto come 'Emendamento Castricone', del decreto legge n.50 del 24 aprile 2017 convertito in legge n.96 del 21 giugno 2017, che comporta una diversità di trattamento economico, a parità di mansioni, dei dipendenti Utr rispetto ai colleghi degli Uffici speciali Usra e Usrc, contrattualizzati sia con il Ministero delle infrastrutture che con Ente locale a tempo determinato”.

“A che punto è giunto il processo di riorganizzazione degli Uffici territoriali per la ricostruzione a meno di un mese delle disposizioni del maxi emendamento fiscale e successive modifiche contenute nella legge di bilancio 2018? Perché i lavoratori non sono stati coinvolti, neanche marginalmente, nel passaggio graduale alla nuova riorganizzazione voluta dal legislatore?”, si domandano i dipendenti degli Utr.

“Si chiede per l’ennesima volta una risposta chiara, precisa e definitiva ai quesiti posti e si invitano ad intervenire, sin da subito, le sigle sindacali nazionali al fine di coadiuvare i lavoratori nell’esprimere il proprio dissenso nelle forme consentite dalla legge”, concludono nella nota.

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