L'ASSESSORE MAZZOCCHI: ''RESTO PERPLESSA SULLA LEGITTIMITA' URBANISTICA''

RESIDENZA ANZIANI TRA LE FABBRICHE NELLA MARSICA, IL COMUNE ORA CHIAMA LA REGIONE

di Filippo Tronca

15 Gennaio 2018 06:30

Regione - Politica

AVEZZANO – “La Regione Abruzzo, che ora è competente in materia, dovrebbe trovare il tempo di occuparsi finalmente della regolarità della casa di riposo sorta nell’ex Hotel dei Marsi di Avezzano, nel bel mezzo di un nucleo industriale”.

Lo strano caso dell'ex hotel tra le fabbriche si riapre dopo un anno mezzo di silenzio: interpellata da AbruzzoWeb, Felicia Mazzocchi, nel frattempo divenuta assessore al Bilancio, torna alla carica contro quella che ora si chiama casa di riposo “Residenza dei Marsi San Bartolomeo”.

Una vicenda oggetto di inchieste giudiziarie da parte della procura della Repubblica marsicana, tuttora in corso, e che a metà 2016 aveva provocato un polverone politico in quanto una struttura socio sanitaria, aperta in un nucleo industriale, non sarebbe ipotesi prevista dalle norme urbanistiche, che regolano i cambi di destinazione d’uso, né da quelle che disciplinano le attività compatibili in aree a vocazione industriale.

Il Comune, ai tempi retto dal centrosinistra di Giovanni Di Pangrazio, e l’Agenzia regionale per le attività produttive (Arap) non avevano, tuttavia, avuto nulla da eccepire, anzi hanno convintamente sostenuto il progetto presentato a inizio 2016 da un cordata di imprenditori legati al centrosinistra.

A opporsi proprio la Mazzocchi, quand'era consigliere di opposizione del Nuovo centro destra in Provincia dell’Aquila che, forte di un parere del dirigente della Provincia, Francesco Bonanni, aveva invocato il potere sostitutivo da parte dello stesso ente provinciale, sovraordinato al Comune, per bloccare il progetto.

L’ex presidente della Provincia, Antonio De Crescentiis, del Partito democratico, nel luglio 2016 non aveva escluso tale ipotesi, ma poi non se ne è fatto nulla. L’ex hotel è stato, così, ristrutturato e la casa di riposo ha aperto i battenti, ospitando già un centinaio di anziani su 120 posti letto complessivi, gestiti dalla cooperativa San Rocco, un poliambulatorio, un centro di riabilitazione, un centro diurno per Alzheimer, una farmacia, un punto prelievi e analisi.





Una trentina gli anziani che si sono trasferiti nella nuova struttura dalla casa di riposo di Canistro, gestita dalla società Arco di Armanda Coco, la moglie dei sindaco Angelo Di Paolo, a seguito di un’ispezione compiuta dai carabinieri del Nas di Pescara ad ottobre 2017, e che avrebbe accertato l’assenza delle necessarie autorizzazioni.

La Mazzocchi, ora assessore della Giunta del sindaco di centrodestra, Gabriele De Angelis, mantiene tutte le sue perplessità, ma alza le mani per quel che riguarda la competenza sulle autorizzazioni di carattere urbanistico, visto che il Comune può ora fare ben poco e nel frattempo, con la riforma Delrio, la competenza sul controllo di ciò che si va a insediare in un’area industriale è passata dalle Province, demansionate e ridotte ad enti di secondo livello, alla Regione.

Il Comune, in realtà, di cui Mazzocchi è autorevole esponente, mantiene un potere di controllo anche nel nuovo scenario, ma la vicenda della Residenza dei Marsi sembra davvero essere passata in secondo piano.

“Il cerino lo ha in mano la Regione – ribadisce la Mazzocchi a questo giornale – ma ho l’impressione che si stia consumando senza che nulla avvenga. Resto molto perplessa sulla legittimità urbanistica di quest'insediamento e quello che ha spiegato il dirigente Bonanni, nella sua relazione tecnica, resta assolutamente valido”.

“La legge vigente consente, in un’area industriale, di collocare per esempio un asilo per i figli delle mamme che ci lavorano, ed era del tutto a norma un hotel come base logistica a supporto delle attività industriali o istituzionali del nucleo – precisa – Ma qui stiamo parlando di una struttura socio-assistenziale aperta all’esterno che, ribadisco, non potrebbe esserci”.

Come detto sono partiti anche esposti alla magistratura, e più di un anno fa la procura avezzanese ha aperto un'inchiesta coordinata dal procuratore capo, Andrea Padalino, ancora in corso.





L'indagine è stata attivata dalla denuncia di un imprenditore locale del settore socio assistenziale che, come i suoi colleghi, vedeva e si suppone veda ancora con il fumo negli occhi l’affermarsi di un temibile concorrente nel settore socio-assistenziale.

L’oggetto degli esposti non riguarderebbe tanto la localizzazione urbanistica, ma la stessa legittimità dell'esercizio sotto il profilo sanitario. Da quanto si apprende, si contesta il fatto che le autorizzazioni della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila si riferissero solo alle attività con persone autosufficienti, mentre l'attività della struttura riguarda anche persone non abili.

Il progetto era stato illustrato per la prima volta a inizio 2016 dagli imprenditori Umberto Aimola, presidente della società Solidale, che ha realizzato i lavori di ristrutturazione, ex presidente del Consiglio regionale del Partito democratico della Sinistra (Pds), ai tempi del presidente Antonio Falconio, e poi vice presidente della Provincia di Chieti, e dal vice presidente di Solidale, l’imprenditore Vincenzo Fracassi, marito di Annamaria Bacchetta, candidata non eletta del Pd alle ultime elezioni regionali del 2014.

Aimola in un intervista al quotidiano Il Centro, entrando nel merito delle accuse, ha detto che “il Prg le prevede, altrimenti non sarebbero arrivati neanche un cinema e il palaghiaccio, chi ci attacca può dormire sonni tranquilli. Abbiamo tutte le autorizzazioni”.

Si può osservare che una costante, nella vicenda della residenza dei Marsi, resta il protagonismo di esponenti politici di centrosinistra, e segnatamente del Pd, nel fronte dei favorevoli e degli artefici di un progetto, da loro a più riprese considerato meritevole e strategico, per le ricadute occupazionali e per l’aumento dell’offerta in campo socio-assistenziale nell'area marsicana.

E curiosamente proprio alla Residenza dei Marsi San Bartolomeo si è riunita, all’indomani delle elezioni amministrative del giugno 2017, l'assemblea provinciale dei dem, per analizzare il voto e le cocenti, quanto inaspettate, sconfitte all'Aquila e Avezzano.

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