TENSIONI IN VISTA AL PRIMO CONSIGLIO REGIONALE DOPO LA PAUSA ESTIVA. LE QUESTIONI NAZIONALI RISCHIANO DI APRIRE NUOVI SQUARCI

REGIONE: NUOVO STRAPPO MAGGIORANZA TRA LEGA E FI, ”SURROGA O NIENTE REFERENDUM”

23 Settembre 2019 19:42

Regione - Politica

L'AQUILA – No alla surroga? No al referendum. 

Un’altra spina rischia di conficcarsi nel fianco della maggioranza di centrodestra in Regione. 

Si tratta dei rigurgiti di un tema nazionale che rischiano di far esplodere un nuovo caso in Abruzzo, frutto della crisi di governo che ha condotto la Lega all’opposizione: la volontà del Carroccio di modificare la legge elettorale in chiave esclusivamente maggioritaria. 

Il partito, in Abruzzo, vuole intestarsi il merito di essere il primo ad approvare un atto in questo senso, così come richiesto direttamente dal leader Matteo Salvini all’indomani della composizione del nuovo governo Pd-Cinque Stelle. 





Ecco perché domani approderà in consiglio regionale, primo in Italia (la Lombardia si riunirà mercoledì) un progetto di legge targato Lega per istituire il referendum elettorale: per arrivare al referendum occorre il sì al quesito da parte di cinque Consigli regionali entro il prossimo 30 settembre.  

Un’operazione annunciata in pompa magna dal coordinatore regionale Giuseppe Bellachioma: “la Lega è pronta a partire da qui in Abruzzo per farsi promotrice, con tutte le altre forze del centrodestra in Regione, della proposta referendaria per l’abolizione della quota proporzionale di due terzi dei seggi così come previsto dall’attuale sistema elettorale per arrivare, finalmente, a un sistema maggioritario puro”.

E proprio per questo un fallimento peserebbe anche nei rapporti con i vertici romani del partito visto che dimostrerebbe la debolezza della leadership del Carroccio in Abruzzo.

All'orizzonte si presenta però un ostacolo, non di poco conto. E cioè Forza Italia. Silvio Berlusconi ha ribadito nelle ultime ore la sua netta contrarietà all’idea di Salvini, ma ha comunque lasciato una certa libertà di manovra in ambito locale. 

Il problema è che in Abruzzo, in Regione, gli “azzurri” attendono ormai da mesi senza esito il rispetto di una promessa verbale formulata nell’ambito delle trattative per la composizione della giunta: la surroga del sottosegretario Umberto D’Annuntiis, alla stregua di un assessore normale. 





E, in virtù di questo, minacciano di non votare il provvedimento che approderà in Consiglio a cui, ovviamente, la Lega tiene moltissimo. 

La strategia è stata confermata anche nel corso di un vertice che si è tenuto in mattinata. Senza segnali concreti in tal senso è probabile che il partito mostri la sua contrarietà già dal momento dell’esame dell’atto in commissione, convocata per le 9.30, prima della seduta del Consiglio. 

Senza i tre voti di Forza Italia (Lorenzo Sospiri, Daniele D’Amario e D’Annuntiis) e con Marianna Scoccia (Udc) ormai fuori dalla maggioranza, e Roberto Santangelo solo nominalmente di Azione politica, ma che sarebbe più vicino alle posizioni di Forza Italia, la strada si farebbe impervia. 

Con il rischio dell’esplosione di un nuovo caso, dopo quello legato alle nomine che aveva portato all’apertura di un tavolo di verifica politica proprio su richiesta della Lega all’indomani delle scelte del governatore Marco Marsilio sui manager Asl. Sarà proprio Marsilio a dover dirimere questa ulteriore questione.

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