REGIONE: MILANO, ”INFONDATE LE ACCUSE AL PRESIDENTE DI PANGRAZIO”

27 Marzo 2015 20:22

Regione - Politica

L'AQUILA – “Nessuno faccia finta di essere estraneo alle drammatiche operazioni attuali, cui il commissario Luciano D’Alfonso è stato obbligato da precedenti scelte nazionali e regionali, le cui cause risalgono alle decisioni assunte nel 2010 con l’Accordo della Conferenza Stato Regioni e recepite dalla precedente giunta e dal comitato Percorso Nascita regionale”.

Così il responsabile della Segreteria della presidenza del Consiglio regionale, Luigi Milano, sulla querelle in atto sui punti nascita che ha causato duri scontri politici e anche una occupazione dell’aula da parte delle opposizioni che hanno contestato il diniego del presidente del Consiglio, Giuseppe Di Pangrazio, a discutere una risoluzione urgente tesa a sospendere e revocare il decreto del commissario per la sanità, Luciano d’Alfonso.

Milano nella difesa a spada tratta Di Pangrazio, respinge anche le accuse avanzate dal Movimento 5 selle, rivolte al presidente del consiglio, di aver impedito la discussione e approvazione di una Risoluzione urgente contro la centrale a biomasse Powercrop di Avezzano.

Milano annuncia infine provvedimenti per evitare in futuro momenti di forte tensione come quelli che si sono verificati nell’ultima seduta del Consiglio regionale all’interno e all’esterno dell’Aula consiliare.





Per quanto riguarda la chiusura dei punti nascita di Sulmona, Ortona, Penne ed Atri, in attuazione di parametri fissati dalla legge e dal piano di rientro con il governo sul deficit sanitario a cui è sottoposto l’Abruzzo da anni, Milano spiega che “lo stesso presidente Di Pangrazio, ha predisposto una risoluzione “realistica”, non discussa martedì insieme a quella delle opposizioni, caratterizzata dalla previsione di un mandato unanime al presidente della Regione Abruzzo di negoziare una deroga con il governo centrale ed evitare tagli drastici proprio partendo dalla revisione dell’accordo della conferenza stato – regioni del 2010”.

 “A quelle risultanze la Regione deve attenersi oggi per non incorrere nell’infrazione del piano di rientro della sanità. A nulla valgono, oggi, le doglianze spettacolari dell’opposizione ad effetto mediatico ma senza alcun effetto pratico – ha continuato Milano che in riferimento alle polemiche con le opposizioni, Di Pangrazio non ha negato la discussione delle risoluzioni, spiegando che “ per l’esame di quest’ultima risoluzione, insieme ad altre, era stata lanciata la proposta da parte dello stesso presidente Di Pangrazio, di un’apposita (e immediata) conferenza dei Capigruppo, purtroppo non fatta propria da consiglieri o gruppo consiliare”.

Nella prossima seduta della conferenza dei Capigruppo annuncia poi Milano, sarà “valutato un più attento codice dei comportamenti e degli atteggiamenti, ancor più riconducibili a persone estranee all’Assemblea ed alla rappresentanza istituzionale”.

A tale proposito, Milano parla di provocazioni estranee al Consiglio stesso: “al termine della riunione di martedì scorso, dopo lo scioglimento della seduta, sono seguite alcune provocazioni di persone estranee al Consiglio. Sarebbe opportuno che nessuno copra il suo atteggiamento invocando violenze altrui e addossando ad altri la responsabilità di sollevare tensioni e sobillare conflittualità – ha continuato Milano -Nulla può essere attribuito ad altri che vada oltre il limite della più accesa dialettica, libera e democratica, mai rimasta compressa dai vertici istituzionali. E valga il detto, appropriato al caso: ‘chi è senza peccato scagli la prima pietra…’”.

Infine la difesa d’uffico sulla vicenda Powercrop, l’impianto a biomasse nella Marsica, progetto sul quale sono furenti le polemiche da parte di quanti sono contro. Sul progetto l’ente regionale si è già pronunciata negativamente.





“Nessuno si attribuisca i meriti di una lotta – ammonisce Milano – che affonda le radici negli anni e che ha visto come veri protagonisti di resistenza i cittadini di Borgo Incile, di Luco e di Avezzano, con le loro Amministrazioni comunali e i consiglieri regionali della precedente legislatura”.

Nel difendere Di Pangrazio, Milano ha sottolineato che il presidente del Consiglio, in qualità di consigliere di opposizione, è stato primo firmatario nell’ottobre del 2010 di una interpellanza all’allora presidente, Gianni Chiodi e promotore delle risoluzioni di Consiglio dell’8.11.2011 e del 25.3.2014, “tutte finalizzate ad ottenere la sospensione del procedimento autorizzatorio e ad avviare nuove e più dettagliate istruttorie per contrastare l’insediamento dell’impianto”. “Lo stesso presidente è stato anche promotore di un progetto di legge, concordato con i Comitati e le Amministrazioni locali, finalizzato ad impedire in Abruzzo impianti a biomasse con filiera lunga, con potenza superiore a 4MW, nella vicinanza di aree protette e ad una distanza inferiore a 3 km dai centri abitati – ha proseguito, consigliere di centrosinistra nella passata legislatura -. Un’attività istituzionale coerente e continuativa nel tempo. La stessa bocciatura del progetto nella giornata del 24 marzo 2015 da parte della Conferenza dei servizi, rendeva inopportune ulteriori iniziative. Da adesso in poi è quantomai necessaria un’azione unificata di contrasto ad eventuali riproposizione della Centrale – ha concluso Milano.

 

 

 

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