REGIONE: LEGGINA PER ”PORTABORSE” CONSIGLIO, UN MINI-CONTENTINO

29 Luglio 2013 18:00

Regione - Politica

L’AQUILA – Una leggina all’esame del Consiglio regionale, convocato per domani mattina all’Aquila, potrebbe dare qualche piccola garanzia al mondo dei collaboratori alle dirette dipendenze degli organi politici, i cosiddetti “portaborse”, per cui, invece, per altri versi, si annunciano tempi duri.

Una norma, di cui è primo firmatario l’esponente dell’Italia dei valori Cesare D’Alessandro, è stata licenziata all’unanimità dalla seconda commissione presieduta da Luca Ricciuti (Popolo della libertà) e prevede che coloro che sono contrattualizzati con i gruppi possano conservare il posto anche in caso di cambio del capogruppo, che materialmente sigla le assunzioni.

Il tutto purché il personale abbia il gradimento del subentrante.





Attualmente, invece, nell’eventualità di un turnover alla guida del gruppo, tutti i contratti decadono contestualmente alla cessazione del precedente incaricato, come accaduto, per esempio, in casa Pdl in occasione della “promozione” in Giunta di Gianfranco Giuliante e la “retrocessione” di Lanfranco Venturoni da assessore a capogruppo.

Si tratta di una proposta di legge, comunque, che non consente di “prolungare oltre la scadenza dell’attuale legislatura i contratti di lavoro dei collaboratori”, come spiega D’Alessandro in una nota.

Infatti, alla ricomposizione del nuovo Consiglio (le elezioni molto probabilmente ci saranno a maggio), gli stessi dovranno fare le valigie oppure sperare di ottenere di nuovo l’incarico, che è di natura fiduciaria e per chiamata diretta.

La situazione, in particolare, riguarderebbe proprio i dipietristi, con Carlo Costantini pronto ad abbandonare ufficilamente il partito all’Emiciclo per tentare l’avventura con il Movimento 139, formazione cofondata con sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e l’ex parlamentare Felice Belisario.





Al posto di Costantini dovrebbe andare Lucrezio Paolini, che sembra non abbia intenzione di rivedere l’assetto della segreteria dell’Idv, per questo D’Alessandro (anche lui con il Mov139) ha deciso di semplificare le procedure della successione con riguardo al futuro dei co.co.co. precari.

Sui “portaborse”, comunque, pende la spada di Damocle di una sentenza della Corte costituzionale, che ha bocciato una legge del Piemonte con la quale si teneva fuori il personale “politico” dal computo del personale a tempo determinato da tagliare del 50%, come previsto dalla “spending review”.

La Regione Abruzzo ha approvato una norma molto simile, pure questa impugnata: se la Consulta dovesse confermare l’orientamento, come probabilmente accadrà, salteranno parecchi posti di lavoro, secondo le stime almeno una cinquantina.

A quel punto i gruppi avranno un’unica via d’uscita: confermare la dotazione organica ma riducendo drasticamente gli stipendi. (red)

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