IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO RISPARMIA SUGLI ESTERNI RISPETTO A PAGANO

REGIONE: IL PARADOSSO DI PANGRAZIO, SEGRETERIA COSTA MENO MA FA DISCUTERE

di Alberto Orsini

13 Marzo 2015 08:26

Regione - Politica

L’AQUILA – Hanno destato feroci polemiche le assunzioni nella segreteria del presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, tra accuse di aver fatto rientrare dalla finestra ex consiglieri e indici puntati per presunte nomine clientelari o familiari.

Eppure, a esaminare la composizione completa dell’intero organismo, viene fuori come, rispetto al recente passato, ci siano anche note virtuose, su tutte lo scarso ricorso ad assunzioni esterne che fanno spendere quattrini pubblici in più rispetto alle nomine di personale che già lavora nella pubblica amministrazione.

Di Pangrazio ha fatto meglio del suo predecessore di centrodestra, Nazario Pagano, ma non è stato bravo a comunicarlo, e questo gap gli si è ritorto contro.

COME FUNZIONA

È la legge regionale numero 18 del 2001 a stabilire quale possa essere la dotazione massima per il presidente dell’assemblea legislativa: sono previsti 2 dipendenti di categoria “D” (funzionari), 3 dipendenti di categoria “C” (impiegati) e altri 2 dipendenti di categoria “B” (applicati).

Gli stipendi netti mensili sono per i “B” circa 1.050 euro, per i “C” 1.250, per i “D” 1.800.

Di questi, massimo 3 possono essere assunti fuori dal perimetro della pubblica amministrazione e, dunque, con maggiori costi per le finanze pubbliche.





I 3 esterni possono ingaggiati per qualsiasi categoria fra quelle previste e possono essere anche spacchettati: due persone part time si dividono 50-50 o 70-30 il lavoro e i quattrini.

COM’E’ – LA SEGRETERIA DI PANGRAZIO

La situazione attuale vede sullo scacchiere un solo esterno.

Per le 2 pedine più costose di categoria “D” Di Pangrazio è ricorso a soluzioni interne: ci sono Luigi Milano, funzionario del ministero della Giustizia ed ex consigliere regionale dell’Italia dei valori e di Centro democratico, e Guido D’Urbano, funzionario del Consiglio regionale che con Pagano era dirigente della segreteria, sostituito ora da Claudio Paciotti.

Questa è una singolarità: mai era successo nella storia, dicono i maligni, di non avere un “uomo di fiducia” esterno a cui far guadagnare lo stipendio da funzionario per 5 anni.

Per i 3 di categoria C ci sono Donatella Ciaccia, dipendente del ministero dell’Istruzione e insegnante di ruolo, moglie del vice sindaco di Avezzano (L’Aquila), Ferdinando Fiore Boccia, numero 2 del fratello di Giuseppe Di Pangrazio, Gianni, assunzione su cui è scatenata la polemica più recente.

Gli altri due “C” sono Maria Grazia Continenza, dipendente di ruolo della Giunta regionale settore Sanità, e Pierpaolo Rico, esterno, con contratto part-time al 50%.

Per i 2 di categoria “B”, al momento, c’è solo Maria Dalia Pilato, dipendente di ruolo della Provincia di Pescara.





Facendo un bilancio, ci sono un “B” e uno “C” al 50% non ancora assunti mentre l’esterno è uno solo.

COM’ERA – LA SEGRETERIA PAGANO

Ai tempi di Nazario Pagano i funzionari “D” erano 3, solo uno dei quali interno: Luca Saraceni, insegnante come la già citata Ciaccia, poi revisore dei conti delle Ater di Pescara e Chieti.

Gli esterni erano Antonella Guarino (70%) e Rossana Silvestri (30%).

Gli impiegati “C” erano Fabio Sciarra, interno, Emilio Palumbo e Alessandro D’Alonzo, entrambi esterni.

Infine gli applicati “B”, entrambi interni, Alessia Di Lorenzo e Rosalba Valeri.

Un assetto più costoso, con gli esterni nelle funzioni apicali pur con lo spacchettamento, e con tutte le caselle occupate. Ma con meno polemiche.

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