MANAGER FLACCO E TORDERA SCADONO 16 MARZO: MARSILIO E GLI ALLEATI STANNO PENSANDO A CONTROLLO DUE AZIENDE SANITARIE E POI EFFETTUARE TUTTE INSIEME LE NOMINE DEI NUOVI DG. LE POSIZIONI DI MANCINI E FAGNANO.

REGIONE: COMMISSARI ASL CHIETI E L’AQUILA, INDISCREZIONI SU STRATEGIE CENTRODESTRA

4 Marzo 2019 06:04

Regione - Politica

L'AQUILA – Commissariare la Asl  Lanciano-Vasto-Chieti, e la Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila, dopo che scadranno, il 16 marzo prossimo, i contratti degli attuali direttori generali, rispettivamente, Pasquale Flacco, e Rinaldo Tordera, nominati dal centrosinistra: questo per non lasciare le due aziende in mano a direttori sanitari o amministrativi incaricati della sola attività ordinanaria nella certezza che non ci sono i tempi per dare seguito al bando per la individuazione dei due vertici visto che il via libera da parte della Giunta regionale uscente di centrosinistra è arrivato lo scorso 10 gennaio scorso e la pubblicazione sul Bura a inizio febbraio.

Sono queste le indiscrezioni che emergono da fonti vicine alla nuova maggioranza di centrodestra guidata dal presidente, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, in merito al futuro delle due Asl che portano con sé ingenti passivi nella gestione degli ultimi anni.

Come denunciato dal consiglieri di Forza Italia, rieletto a Palazzo dell’Emiciclo, Mauro Febbo, ex assessore regionale con la Giunta Chiodi, che ha denunciato complessivamente 60 milioni di debito.

L’obiettivo del centrodestra, peraltro ancora alle prese con la formazione del nuovo esecutivo, è di procedere alle nomine dei direttori generali delle quattro le Asl abruzzesi, tutte insieme, con l’attuazione dello spoil system.





Il mandato del manager provinciale di Pescara, Armando Mancini, scade in teoria a febbraio 2021, ma con verifica triennale a maggio prossimo, e che difficilmente potrà superare, vista la volontà di sostituirlo da parte del nuovo esecutivo.

Più complessa la rimozione di Roberto Fagnano, manager della Asl di Teramo, con contratto in scadenza ad ottobre 2020, e con verifica degli obiettivi già superati, e per di più con conti in ordine da esibire. Ma anche qui ci potrebbe essere lo spoil system.

Quella del commissariamento è una delle ipotesi che prende quota nella nuova maggioranza di centrodestra, in seno alla quale non c'è solo la partita, soffertissima, della composizione della Giunta, ma anche, come priorità assoluta, quella della gestione politica e tecnica della sanità, comparto che concentra oltre l'80 per cento della spesa regionale.

Regista dell'operazione sarà probabilmente Nicoletta Verì, consigloere regionale della Lega, data come quasi certa assessore alla Sanità, vista la sua pregressa esperienza di presidente di Commissione tra il 2008 e il 2014, nella maggioranza di centrodestra guidata da Gianni Chiodi.

La sanità è stato un terreno minato nell’intera consigliatura che si è appena conclusa: ad animare le polemiche, in particolare Febbo, consigliere regionale rieletto di Forza Italia, che ultimamente con più di un intervento, ha bocciato la gestione dell'ex assessore alla Sanità Silvio Paolucci, del Partito democratico, e dei manager attualmente in carica (tranne Fagnano), paventando buchi milionari, e occultati nei conti della sanità abruzzese. Durante il mandato Paolucci l’Abruzzo è uscito dal commissariamento per deficit da parte del Governo, nel quale era piombato dal 2008. 





“La verità è certificata non dal sottoscritto ma dalle autorità contabili – ha tuonato Febbo in conferenza stampa martedì scorso – Il centrosinistra ci riconsegna una Regione con più di 60 milioni di euro di perdite in sanità e con i bilanci di quasi tutte le Aziende sanitarie locali che registrano un forte passivo. Abbiamo un quadro economico disastrato e allarmante: il bilancio consuntivo 2016 della Asl dell’Aquila che registra una perdita di ben 21.599.052 euro, quello della Asl di Lanciano- Vasto-Chieti che chiude il bilancio di previsione 2016 con un disavanzo di euro 25.760.636 e quello della Asl di Pescara dove abbiamo una perdita di esercizio pari a euro 14.264.710. Solo la Asl di Teramo chiude con un utile di 1.131.413 di euro”.

Numeri e contestati secondo oramai un copione consolidato dall'ex assessore Paolucci, che piccato ha replicato: “l'intento di Febbo è occuparsi solo delle poltrone. Se fossero vere le sue parole, saremmo da tempo in una procedura di commissariamento mentre proprio nel mese di settembre del 2016 ne siamo usciti”. 

Tornando al bando per i due commissari, la Giunta di centrosinistra uscente, ha approvato quelli per le direzioni dell'Aquila e Chieti, ma per la selezione dei due nuovi manager si andrà ben oltre il 16 marzo con le due Asl rimarranno senza guida, e affidate pro tempore al direttore sanitario o direttore amministrativo, massimo però per 60 giorni. Perciò c'è chi ragiona: tanto vale commissariare subito.

E poi aspettare la verifica di maggio di Mancini, con pronta la pagella “insufficiente” già precompilata, tenuto conto del deficit, e altre manchevolezze che saranno addotte, per poterlo bocciare. Infine affrontare il “capitolo” Fagnano, quello che è più saldo in sella, e che ha pure superato la verifica triennale.

Procendendo poi alle nomine contestuali dei quattro vertici attingendo dagli albi personaggi in linea con la nuova amministrazione di centrodestra, una volta che la nuova giunta e la nuova maggioranza avranno terminato la fase di rodaggio, si saranno ambientate a palazzo Silone e palazzo dell'Emiciclo, e avranno avuto il tempo di ragionare e trovare la quadra sulla spartizione di tante altre cariche sottoposte alla regola dello spoil system.

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