REGIONE: BILANCIO ANCORA IN ALTO MARE, VERTICI FRENETICI MA ACCORDO LONTANO

30 Dicembre 2013 14:00

Regione - Politica

L'AQUILA – Ancora un rinvio e accordo in alto mare per la seduta del Consiglio regionale dedicata a bilancio e finanziaria 2014.

I lavori, il cui inizio era previsto per le 12, sono stati aggiornati alle 15: è l'ennesima volta da quando il Consiglio è stato aperto. I lavori sono cominciati alle 18.20 con il tentativo della maggioranza di forzare la mano facendo decadere gli emendamenti proposti dall'opposizione per fare “melina”.

A 2 giorni dalla scadenza dell'approvazione che eviterebbe il ricorso all'esercizio provvisorio, non accenna ad attenuarsi il muro contro muro tra maggioranza di centrodestra e opposizioni che, nel denunciare la presentazione di un bilancio definito 'falso', hanno confermato la presentazione di circa 2.000 emendamenti, con chiaro intento ostruzionistico.

In queste ore, oltre a una riunione della Giunta definita “tecnica”, sono in corso incontri tra i vari partiti e anche tra i due poli, anche se il capogruppo del Partito democratico, Camillo D'Alessandro, che si è detto in disaccordo con l'ennesimo rinvio, non lascia spazio a spiragli sottolineando che non ci può essere accordo.

Il centrosinistra conferma l'accusa di “bilancio falso” “perché è stata violata la legge nazionale, al primo anno di attuazione, che impone il pareggio di bilancio e il controllo della Corte dei conti, non essendo stati approvati i rendiconti degli ultimi due anni”.

Per questo le opposizioni chiedono l'esercizio provvisorio per approvare gli adempimenti in modo da rispettare la legge.

Per il centrodestra le carte sono a posto e quindi si sta preparando a una maratona e a una corsa contro il tempo per evitare il primo ricorso all'esercizio provvisorio proprio nell'ultimo anno di mandato e alla vigilia delle elezioni regionali.

LE REAZIONI

D'ALESSANDRO (PD): ''NON RITIRO EMENDAMENTI, SI FA CAPODANNO QUI''

“Non ritiro un solo emendamento, o trovano il modo per uccidermi oppure si fa capodanno qua”.

Le parole del capogruppo del Partito democratico, Camillo D'Alessandro, fanno capire chiaramente che è arduo per la maggioranza di centrodestra trovare un'intesa con le opposizioni che confermano la presentazione di circa 2000 emendamenti ostruzionistici.

“Se li fanno decadere se ne assumeranno la responsabilità ma denuncerò tutto in ogni sede – continua D'Alessandro per il quale l'esercizio provvisorio è l'unica soluzione perché permetterebbe di rispettare la legge che prevede prima l'approvazione dei rendiconti degli ultimi due anni, e poi il bilancio e la finanziaria”.





Per il consigliere dell'Italia dei valori Cesare D'Alessandro, “il bilancio non è certificato perché la Giunta non ha fatto gli adempimenti chiesti dalla corte dei conti alla luce della legge che obbliga al pareggio di bilancio”.

Di diverso parere il consigliere di Forza Italia Riccardo Chiavaroli: “Il bilancio è legale e certificato da tecnici, accettiamo contributi dalle opposizioni ma senza scalfire l'architettura complessiva”.

Chiavaroli ha sottolineato che neanche quest'anno ci sarà l'aumento delle tasse. “Speriamo che l'ostruzionismo del centrosinistra non duri a lungo, l'esercizio provvisorio che farebbe governare mese per mese con fondi ridotti, sarebbe un affronto per cittadini e imprese. Gli abruzzesi – conclude l'esponente di Fi – non capirebbero”.

COSTANTINI (MOV139): “LA RIVOLUZIONE DI CHIODI SI È ARRESTATA IL GIORNO STESSO IN CUI L’HA ANNUNCIATA”

“La manovra di bilancio presentata da Chiodi al Consiglio regionale è marcia nelle sue fondamenta. Con un elemento di novità, rispetto al passato. Questa volta a dirlo non è l’opposizione; è la stessa Corte dei Conti, con i rilievi pesantissimi rivolti solo pochi giorni fa all’operato di Chiodi”.

È quanto ha dichiarato il consigliere regionale del gruppo Italia dei valori ma legato al Mov139, Carlo Costantini che prosegue: “E se le fondamenta sono marce, occuparsi degli intonaci, piuttosto che delle rifiniture, può produrre come unico effetto l’aggravamento del danno, perché quando le fondamenta cederanno, finiranno con il travolgere tutto quello che si è costruito sopra”.

“Per questo Chiodi – prosegue Costantini –  piuttosto che preoccuparsi di mettere in equilibrio gli appetiti individuali dei singoli consiglieri che compongono la maggioranza, avrebbe fatto bene ad occuparsi di mettere in equilibrio i conti e le carte (in particolare con l’approvazione dei rendiconti degli anni passati, come prescritto dalla Corte dei Conti), rinviando l’approvazione di bilancio e finanziaria all’esito di questi accertamenti”.

“E invece continua ad andare avanti secondo le logiche di sempre, con la speranza, vana, che il tappeto che ha calato cinque anni fa sulla gestione economico/finanziaria della Regione Abruzzo possa continuare a nascondere la polvere, almeno per il tempo necessario a “svalicare” le imminenti elezioni regionali”, prosegue.

“Ma la verità  – conclude – è ormai sotto gli occhi di tutti: la rivoluzione della ‘governance’ della Regione si è arrestata il giorno stesso in cui Chiodi l’ha annunciata, all’atto del suo insediamento. E gli abruzzesi, che lo hanno perfettamente compreso, anche per questo volteranno pagina”.

CARAMANICO (SEL): “SOLITO PASTICCIO, 450 MILIONI DI DISAVANZO”

“Chiodi e la sua giunta chiudono l’anno con il solito pasticcio, un disavanzo di 450 milioni, che pone serie ipoteche anche sulla programmazione futura e disegna scenari drammatici per l’economia di questa regione”.

Lo afferma il consigliere regionale del gruppo misto legato a Sinistra ecologia libertà Franco Caramanico, che interviene sul bilancio 2014, attualmente in discussione in Consiglio regionale.





“Il Bilancio approdato in aula rispecchia l’assenza di  una seria programmazione: in 5 anni il governo regionale non è riuscito ad approvare la Legge urbanistica, la Legge sull’edilizia, il Piano paesistico, il Piano cave, il Piano di tutela delle acque. La sanità continua ad essere commissariata e gli sbandierati pareggi sono solo il frutto di tagli ragionieristici a scapito della qualità dei servizi. Sulle infrastrutture, a cominciare dal porto di Ortona, nessun provvedimento significativo. Stessa cosa dicasi per le politiche del lavoro, i parchi, i temi ambientali. Non si è presa alcuna iniziativa utile a razionalizzare le spese, circa 2 milioni e mezzo di euro, relative agli affitti per gli uffici regionali”.

“Il nostro obiettivo è stato solo uno: preoccuparci di aumentare le entrate, per cui rivendichiamo con orgoglio che l’unica voce in entrata nella Finanziaria 2014 è quella relativa ai proventi derivanti dall’aumento dei canoni idrici – prosegue – Una battaglia che ha permesso alle casse della Regione di incamerare 7 milioni di euro. Abbiamo scelto di non partecipare alla battaglia ostruzionistica, decidendo di  presentare emendamenti costruttivi: l’aumento dal 10 al 30% della quota regionale dell’imposta sulle concessioni statali dei beni del demanio marittimo; la proposta di istituire una commissione per attivare  misure di contrasto all’evasione e all’elusione dei tributi regionali e locali in materia contributiva; la  rettifica le somme iscritte nella parte delle entrate del Bilancio relative al demanio idrico, per un aumento di circa 850.000 euro; infine, un contributo per il funzionamento della Mostra dell’artigianato artistico abruzzese,  una delle realtà più importanti della nostra regione, riconosciuta a livello nazionale”.

“Chiudiamo il nostro personale bilancio 2013 – conclude Caramanico – con la certezza di aver sempre agito con senso di responsabilità per assicurare nuove risorse alla Regione, facendo pagare chi usa i beni comuni delle nostre comunità e non certo mettendo le mani nelle tasche dei cittadini”.

ACERBO (PRC): “I CONTI NON TORNANO, BASTA DISPUTE INFANTILI”

“Rifondazione ancora una volta ha ragione. Avevamo definito grave la situazione del Bilancio regionale e i fatti ce lo stanno confermando. Abbiamo ripetutamente chiesto al Governo regionale di mettersi in regola con l’approvazione dei Consuntivi (2011 e 2012) i quali, dando certificazione ai residui attivi e passivi,  potranno rendere certa la situazione  contabile del Bilancio regionale”.

Così il capogruppo di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo.

“La Regione Abruzzo, o meglio il Bilancio regionale, registrava, al 2010 (ultimo rendiconto approvato), una situazione di deficit strutturale accertato di 433 milioni di euro. In questi giorni ci è stato trasmesso il  Rendiconto 2011 che certifica un nuovo disavanzo di 484 milioni di euro, cioè ben 51 milioni in più del 2010”, elenca.

“Nel Dpefr 2013-2015 il Disavanzo per il 2011 era stimato in 408 milioni di euro e quello del 2012 in 390 milioni – prosegue – Nel Dpefr 2014-2016 il Disavanzo 2011 è riportato di euro 480 milioni (4 milioni in meno di un dato accertato) e quello del 2012  è stimato in 453 milioni di euro (dunque è cresciuto di 63 milioni rispetto al precedente documento)”.

Per Acerbo “ora è inutile, anzi dannoso, perdersi in dispute infantili. I conti della Regione non tornano, nonostante si sia proceduto a una devastazione della Sanità abruzzese e a caricare i cittadini di sacrifici inutili – sbotta – Su questi temi bisognerebbe avviare un confronto serio e costruttivo, come da tempo va ripetendo Rifondazione Comunista, perché la situazione è grave e non bisogna nasconderla come la polvere sotto il tappeto del salotto”.

“Per questo riteniamo che, vista la situazione di prorogatio in cui è entrata l’amministrazione regionale, si possano destinare questi mesi a cercare le giuste vie per la quadratura dei conti della Regione, le quali non possono prescindere dall’approvazione dei Consuntivi entro i termini stabiliti dalla legge – sostiene – In questo siamo anche confortati dalle ripetute pronunce della Corte Costituzionale e della Corte dei Conti”.

“Ricordo che centrodestra e Pd hanno inserito nella Costituzione il vincolo del pareggio di bilancio e che questo si applica anche alle Regioni. Se ci aggiungiamo che i governi Berlusconi, Monti, Letta hanno tagliato gran parte dei trasferimenti e che con il fiscal compact è difficile prevedere un’inversione di tendenza c’è poco da scherzare con le solite schermaglie della seconda repubblica”, conclude.

Questo, infine, il post scriptum del consigliere comunista: “Al fine di evitare fraintendimenti vorrei chiarire che alle 18:04 del quarto giorno di Consiglio, l’opposizione non ha ancora fatto nemmeno un minuto di ostruzionismo in aula. Il centrodestra si fa opposizione da solo con continui rinvii della seduta”.

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