CONFERENZA ALL'EMICLICLO CANDIDATO CENTROSINISTRA, ''RESTO QUI A FARE OPPOSIZIONE, NON SAREBBE UN BEL SEGNALE ANDARSENE''; ''DA ABRUZZO PARTE NUOVO PROGETTO, APERTO AL MONDO CIVICO''

REGIONALI: LEGNINI ‘STRANO CHE M5S CON MENO VOTI PRENDA PIU’ SEGGI DI NOI”

11 Febbraio 2019 18:02

Regione - Politica

L'AQUILA – “I dati in merito agli eletti in consiglio regionale, pubblicati sul sito del Viminale, non hanno nulla di ufficiale, perché è un organo dello Stato, la Corte d'Appello, a dover proclamare gli eletti. E mi pare singolare che ad un partito che ha meno voti, il Movimento 5 stelle, vengano assegnati più seggi rispetto a chi, come il centro sinistra, di voti ne ha presi di più”.

Così il candidato alla presidenza della Regione Abruzzo per il centrosinistra, Giovanni Legnini, in conferenza stampa all'Aquila, nella sede del Consiglio regionale, ha commentato la sconfitta della coalizione nei confronti del centrodestra guidato dal senatore Marco Marsilio (FdI).

L'ex vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura ed ex sottosegretario all'Economia, è stato accolto da un applauso dai suoi sostenitori, nonostante la palapabile delusione per il responso delle urne.

Presenti il presidente del consiglio regionale uscente Giuseppe Di Pangrazio, e l'assessore uscente Lorenzo Berardinetti, candidati e non rieletti,  Amerigo Di Benedetto, che invece ha fatto ingresso in consiglio regionale con la lista del presidente. E ancora il presidente della Regione vicario Giovanni Lolli, la deputata Pd Stefania Pezzopane, il segretario del Pd abruzzese Renzo Di Sabatino, il direttore generale della Regione Vincenzo Rivera, 





Passaggio significativo dell'intervento di Legnini è  stata proprio la denuncia di “un'incongruenza nella legge elettorale abruzzese”, applicando la quale il centrosinistra con il 31,4 per cento ha eletto 6 consiglieri, mentre il Movimento 5 stelle con 20,2 per cento,  ha portato all'Emiciclo ben 7 rappresentanti, stando ai dati del Ministero. 

Legnini ha detto che si valuterà eventualmente il da farsi dopo il passaggio della Corte di Appello.

“La nostra proposta politica  – ha dunque spiegato Legnini  – è stata valida e questo vale per l'Abruzzo e anche per il nostro Paese a condizione che si provveda a strutturare un centrosinistra unito che si apra al civismo contro il sovranismo”.

“Il Pd che voglio ringraziare per la partecipazione e sostegno al progetto da solo non può bastare, ma è importante rilanciare la funzione e riprendere vigore”.

Per Legnini si tratta di “un risultato che segna un punto di ripartenza e ci incoraggia ad andare avanti sulla linea tracciata; noi lo faremo in Consiglio regionale e sul territorio, andando tra la gente per continuare questa battaglia sui diritti”.





Nel fare al presidente Marsilio gli auguri di buon lavoro, Legnini ha sottolineato che il risultato del centrodestra è scaturito da una Lega trainante, “un verdetto atteso, anche se non in questa misura, e anche da un utilizzo disinvolto degli uomini di governo. In tal senso non ho mai visto prima un ministro dell'Interno, responsabile della sicurezza, stare in Abruzzo dieci giorni in campagna elettorale o un ministro dell'Istruzione fare campagna elettorale nelle scuole o un ministro della Sanità in ospedale. Mi preoccupa un certo smarrimento del senso delle istituzioni. Vedremo cosa saprà fare Marsilio”, ha aggiunto.  

“Ho fatto un atto di servizio e generosità per la mia Regione, e non  è un modo di dire. Resto ovviamente in Consiglio, a fare l'opposizione, sarebbe un brutto segnale andarsene. Sarà un'opposizione tutta mirata a coltivare gli interessi dell'Abruzzo e degli abruzzesi. A partire da chi ha diritto alla ricostruzione, a chi ha perso lavoro, ai deboli, agli esclusi, alle imprese in difficoltà. Invito tutti a condividere le nostre battaglie future”. 

“Il nostro risultato nella sconfitta può essere letto come deludente – ha aggiunto – ma è apprezzabile, perché il progetto politico porta ad un più 12 per cento rispetto alle passate elezioni politiche. La nostra proposta politica è valida, oltre che per l’Abruzzo anche per l’Italia, a condizione che si provveda a strutturare il centrosinistra attraverso le doverose alleanze con progressisti, liberali ed appartenenti al mondo civico. Il perimetro dal quale ripartire con rinnovato vigore  dal risultato conseguito che deve incoraggiare ad andare avanti. Soprattutto – ha sottolineato Legnini – per condividere gli interessi degli abruzzesi con rinnovato senso di unità e con un nuovo progetto di governo che riscopra la capacità di ascolto svolta durante la campagna elettorale  abbandonando definitivamente il senso di autoreferenzialità”. 

“Tutto ciò sarà necessario – ha precisato – per scrivere pagine di buona politica rispetto alla deriva populista avvenuta”.  Filippo Tronca

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