L'EX VICE PRESIDENTE DEL CSM PARLA PER LA PRIMA VOLTA DELLA PARTITA IN ABRUZZO, ''IN CAMPO SOLO PER INIZIATIVA AMPIA''; FORZA ITALIA E LEGA INQUIETI COL PARTITO DELLA MELONI

REGIONALI: LEGNINI FA UN PASSO AVANTI, NEL CENTRODESTRA FREDDEZZA SU TERNA FDI

19 Ottobre 2018 20:45

Regione - Politica

L'AQUILA – Se l'ex vice presidente del Consiglio superiore della magistratura Giovanni Legnini, corteggiato dal centrosinistra abruzzese per la candidatura alla presidenza della Regione, fa un passo avanti dicendosi di fatto disposto ad accettare la sfida, nel centrodestra Forza Italia e Lega reagiscono con freddezza alla terna di nomi composta da Fratelli d'Italia per la scelta del candidato governatore.

“In un momento difficile per il Paese e per l'Abruzzo si tratta di verificare se ci sono le condizioni per una iniziativa che vada oltre i vecchi e nuovi recinti politici e parli direttamente ai cittadini”, ha detto Legnini oggi pomeriggio all'Aquila, a margine di un convegno sulla ricostruzione.

“Solo dopo tali verifiche”, ha aggiunto, “assumerò una decisione che, in ogni caso, non potrà prescindere dal profilo istituzionale e di indipendenza che ho praticato in questi anni”.

“Se la verifica è già partita? Sì, la verifica è costante e permanente”, ha continuato.

Legnini in questi giorni ha presentato la propria candidatura per la guida dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, ma alla domanda se la verifica politica in Abruzzo si intrecci con la partita dell’Antitrust, risponde: “No, non parlo dell’Antitrust, non posso dire nulla e non spetta a me dire alcunché”.





L'avvocato teatino, già sottosegretario all'Economia e alla Presidenza del  Consiglio dei ministri, subito dopo il termine del suo mandato al Csm, lo scorso 25 settembre, aveva annunciato una riflessione per tutto il mese di ottobre, prima di rispondere all'istanza della coalizione che punta su di lui per riequilibrare una partita che, secondo i dati e i sondaggi, vede favoriti il centrodestra e il Movimento cinque stelle.

Insofferenza e inquietudine tra Forza Italia e Lega, intanto, all'indomani della riunione tra vertici regionali e nazionali di Fratelli d'Italia, che hanno composto una terna di nomi da sottoporre agli alleati per la scelta del candidato alla presidenza della Regione Abruzzo alle elezioni del 10 febbraio prossimo.

A infastidire gli alleati è soprattutto il fatto che il partito della Meloni, attraversato da divisioni e lacerazioni, ha cambiato idea sui papabili più volte nel giro di poche settimane, prima lasciando sulla graticola il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, che alla fine ha ricevuto il niet della stessa leader nazionale, poi componendo una lista di undici nomi, tra cui quello del presidente dell'Ance dell'Aquila Adolfo Cicchetti, che a giudicare dalla sua reazione su Facebook è stato inserito a sua insaputa, quindi restringendo la cerchia a solo tre persone.

Alla fine, sul tavolo romano sono giunti i nomi di uno solo dei due coordinatori regionali, quello di Giandonato Morra, escludendo il collega Etelwardo Sigismondi, che era nel primo elenco, del senatore Marco Marsilio, romano ma abruzzese di origine e quello dell'otusider Massimiliano Foschi, cardiochirurgo all'ospedale di Chieti.

Il coordinatore regionale della Lega, Giuseppe Bellachioma, continua a mantenere il silenzio, salvo periodici anatemi su Facebook in cui paventa la rottura con il centrodestra, sconfessati dai suoi stessi colleghi di partito, mentre fuori da taccuino è più di un esponente salviniano ad esternare la propria insofferenza.

Ad essere messa in discussione non è l'unità della coalizione, ma la credibilità di Fratelli d'Italia e la forza di esprimere un candidato forte e autorevole.





Appare poi incomprensibile – confidano ad AbruzzoWeb pezzi da novanta della Lega che per ordini di scuderia non rilasciano dichiarazioni – la ragione per la quale la Meloni, al tavolo nazionale con Berlusconi e Salvini, abbia chiesto l'Abruzzo nella ripartizione delle regioni al voto, quando avrebbe potuto rivendicare altre caselle, come ad esempio il Piemonte, in cui ha personaggi di peso come Guido Crosetto.

In Abruzzo, al contrario, Fratelli d'Italia sta apparendo del tutto impreparata: è anche per questo che la candidatura di Biondi, dagli ambienti politici di centrodestra era data per fatta, considerando anche l'amicizia con la leader nazionale.

Ad apparire spiazzato e a tradire una certa insofferenza è anche il coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, che interpellato sulla triade, a questo giornale definisce “sorprendente questa scelta”.

“Penso che dobbiamo parlarne e valutare anche con il livello nazionale – dice il senatore azzurro – la scelta di concedere a Fratelli d'Italia di esprimere la terna è stata nazionale, bisogna veder se uno di questi tre raccoglie il benestare del mio partito”.

“Non esprimo un giudizio sulle persone perché non sono in grado di esprimerlo”, chiarisce, annunciando che “coi miei responsabili nazionali valuteremo, riunirò anche i vertici regionali e ne parleremo”.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: