REGIONALI: IRA MELONI, SALTA TAVOLO NAZIONALE; E NODO CIVICI SPIAZZA LA LEGA AQUILANA

30 Novembre 2018 16:45

Regione - Politica

L'AQUILA – Avrebbe solo peggiorato le cose, ritardando l'incontro tra i leader nazionali chiamati a sciogliere il nodo del candidato presidente della Regione alle elezioni del 10 febbraio prossimo, la cena della settimana scorsa a Roma tra il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, e la delegazione abruzzese degli azzurri, guidata dal senatore Nazario Pagano, coordinatore regionale.

Secondo Lo Spiffero, infatti, la Meloni, al cui partito spetta l'indicazione dell'aspirante governatore in base alle decisioni del tavolo nazionale della coalizione del settembre scorso, avrebbe dato di matto alla sola idea che l'ex premier potesse avanzare la richiesta di rivedere quell'accordo, tanto da far saltare l'incontro che l'indomani avrebbe dovuto mettere attorno a un tavolo i plenipotenziari dei tre partiti, per parlare proprio di regionali, che alla fine è stato convocato poi per questa sera.

Il quotidiano piemontese, che ricorda come la pattuglia abruzzese con il deputatoAntonio Martino abbia chiesto a Berlusconi l'impegno di rinegoziare l'equilibrio, svela un retroscena che non era trapelato in Abruzzo e tratteggia un quadro che conferma, ancora una volta, come la partita nelle altre tre regioni, Sardegna, Piemonte e Basilicata, e persino Emilia Romagna dove si vota qualche mese più tardi, sia tuttaltro che chiusa.

Se sull'isola, infatti, Salvini è alleato con il Partito Sardo d’Azione di cui pare pronto a benedire il candidato presidente, il senatore Christian Solinas, nonostante in base all'accordo la regione spetterebbe agli azzurri, in Piemonte riprende piede l'ipotesi Guido Crosetto, pezzo da novanta di Fratelli d'Italia, nonostante a settembre si sia stabilito che la regione spetti a Forza Italia, che aveva indicato l'europarlamentare Alberto Cirio.





A concentrare le attenzioni sul Piemonte sono stati nelle scorse settimane anche gli azzurri abruzzesi, e l'ex ministro Gianfranco Rotondi ha indicato proprio in Crosetto un “Maradona” che i meloniani si sarebbero potuti spendere nella regione del nord, mollando l'osso abruzzese, magari a favore proprio di Forza Italia.

Resta da capire se Meloni accetti lo scambio Abruzzo-Piemonte, sulla carta vantaggiosa per via delle dimensioni e dell'importanza delle due regioni.

Dagli ambienti romani del centrodestra, nel frattempo, si apprende che la Meloni avrebbe in serbo un “mister X” molto conosciuto in Abruzzo che potrebbe essere calato sul tavolo, dopo che è stata bocciata dagli alleati la rosa composta da Giandonato Morra, dirigente nazionale del partito, Marco Marsilio, senatore romano di origini abruzzesi, e Massimiliano Foschi, cardiochirurgo all'ospedale di Chieti come outsider.

Il nodo delle alleanze con i movimenti civici e del perimetro della coalizione, intanto, torna prepotentemente nell'agenda politica del centrodestra abruzzese. Con la Lega che ribadisce alcuni paletti: no all'inclusione di chiunque abbia fatto parte, o anche solo sostenuto, il governo di centrosinistra di Luciano D'Alfonso.





Il Carroccio, tuttavia, già si divide, e se da un lato è perentorio con il deputato Luigi D'Eramo, che mette il veto su chiunque, dall'altro si fa infatti tentare da un serbatoio di voti come quello di Donato Di Matteo, medico di Roccamorice (Pescara) che conserva un bacino di consensi che potrebbe rivelarsi determinante.

Il coordinatore regionale della Lega, il deputato Giuseppe Bellachioma, ha infatti chiesto al consigliere regionale, che ha abbandonato la giunta e il Pd in rotta proprio con D'Alfonso, di divorziare da Andrea Gerosolimo, consigliere di Abruzzo Civico che si è dimesso da assessore insieme a Di Matteo all'indomani delle politiche, e che è ora in cerca di una collocazione. Su Gerosolimo, pesa anche il veto di Forza Italia.

Allo stesso tempo, vedrebbe di buon occhio una candidatura dell'imprenditore Gianluca Zelli, leader di Azione Politica, che da tempo ha un feeling con la Lega e sul quale il centrodestra potrebbe puntare qualora prevalesse l'idea di puntare su un rappresentante della cosiddetta società civile.

Negli ultimi giorni come candidato governatore è spuntato anche il nome di Walter Di Bastiano, primario di oculistica all'ospedale di Avezzano (L'Aquila), già consigliere regionale del Pdl dal 2008 al 2014, che ha annunciato la sua ricandidatura all'Emiciclo con Fratelli d'Italia e che troverebbe sponde importanti in Forza Italia.

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