CONSIGLIERE FORZISTA AD ABRUZZOWEB VA CONTROCORRENTE E OSTENTA OTTIMISMO SU STATO SALUTE CENTRODESTRA E RICUCITURA CON L'EX PARLAMENTARE

REGIONALI: FEBBO, ”ALLA FINE DI STEFANO RIENTRA NEL CENTRODESTRA CON SUA LISTA”

di Marco Signori

11 Dicembre 2018 06:30

Regione - Politica

L'AQUILA – Il centrodestra “non arriva affatto logorato” al voto, alla fine l'ex parlamentare Fabrizio Di Stefano, che ha ufficializzato la propria candidatura a governatore, rientrerà nei ranghi, ed è pace fatta con il senatore Nazario Pagano, coordinatore regionale di Forza Italia del quale in passato ha chiesto le dimissioni.

Il consigliere regionale degli azzurri Mauro Febbo, ragioniere tributarista 60enne di Chieti, va controcorrente rispetto alle molte preoccupazioni che serpeggiano nel centrodestra e ad AbruzzoWeb parla a tutto campo in vista delle elezioni del 10 febbraio prossimo, per le quali il tavolo nazionale del centrodestra ancora non ufficializza la candidatura alla presidenza del senatore romano Marco Marsilio, di Fratelli d'Italia, preferito all'ex assessore regionale Giandonato Morra e al cardiochirurgo Massimiliano Foschi, componenti della rosa di nomi proposta dai meloniani.

Il centrodestra “si sta confrontando in maniera importante, a livello mediatico passa solo il segnale del candidato ma insieme a lui si sta lavorando anche sul programma”, dice Febbo, “e su quello che saremo in grado di offrire agli abruzzesi che tra l'altro deve essere tanto perché ereditiamo una situazione pesante”.

Anche il lavoro sul programma non è indietro, garantisce il consigliere azzurro: “Ogni partito ha lavorato sul programma, su cui ora ci si dovrà confrontare, trovando punti di mediazione dove ci sono divergenze, ma a brevissimo lo presenteremo, se si lavora bene significa che è una coalizione coesa che vuole raggiungere obiettivi e lo fa tutta insieme”.





Febbo, già presidente della Provincia di Chieti e tra i papabili candidati governatore qualora fosse spettato a Forza Italia, guarda anche alle liste civiche, che potrebbero fare la differenza sul risultato finale, e a proposito dell'annuncio del consigliere di Abruzzo civico Andrea Gerosolimo, che in un'intervista a questo giornale ha detto che “in alcune province ci leveremo lo sfizio di superare qualche partito”, dice: “Il suo è un auspicio, legittimo dal suo punto di vista, ma superare partiti tradizionali che viaggiano a due cifre, per una lista civica credo sia difficile”.

“In una competizione come le regionali”, fa osservare il consigliere azzurro, “le civiche non le ritengo appropriate, ho il senso dei partiti e si arriva sempre al momento del confronto in cui le civiche devono esprimersi e hanno difficoltà, in elezioni regionali dovrebbero trovare poca collocazione, però ce ne sono diverse e ben vengano, anche loro stanno lavorando sul programma e ci confronteremo”.

Sulla posizione della Lega, che ha posto il veto a chiunque abbia governato con il presidente Luciano d'Alfonso, che ad agosto ha dovuto lasciare per la sopraggiunta incompatibilità con la carica di senatore, quindi anche a Gerosolimo, Febbo ragiona: “Non mi piace che qualcuno comandi in casa d'altri, io non interferisco in altri partiti e voglio essere rispettato nel mio”.

“Vediamo le scelte definitive sui candidati presidenti a cui spetta onere ed onore di fare scelte – aggiunge – ma dare diktat non porta a nulla: se Gerosolimo si candida con l'Udc come fai a dire all'Udc che non lo vuoi in lista? Però è un compito che non spetta a me, il  candidato presidente deve mediare e trovare la soluzione. Il problema è sul principio e sul metodo, non sulle persone”.





“Quale deve essere il perimetro del centrodestra? Quello dei tre partiti storici a cui va aggiunto l'Udc, che in Abruzzo ha una rappresentanza significativa in termini di amministratori, e quelle liste civiche che si sono dette riconoscersi nel centrodestra – spiega Febbo – Azione Politica di Gianluca Zelli ha dichiarato più volte di sentirsi parte integrante, ben venga e sta candidando tutti amministratori di centrodestra, così per la lista civica di Di Stefano, mi sembra la stessa cosa, ci sono amministratori di valore che amministrano nel centrodestra, al pensiero che possa andare col centrosinistra mi viene da sorridere”.

“Ognuno porta avanti il suo percorso, Di Stefano ci crede e lo sta portando avanti ma a mio avviso tra qualche giorno sarà interrotto e inizierà la trattativa per farlo entrare nel centrodestra”, chiarisce Febbo, che alla domanda se l'ex parlamentare possa essere convinto offrendogli la vice presidente afferma: “Mi sembrano esagerazioni giornalistiche, ancora non sappiamo il candidato presidente, se dovesse essere di Fratelli d'Italia credo che le altre due forze pretenderanno la vice presidenza e la presidenza del Consiglio, la politica la faccio da un po' e conosco i pesi e i contrappesi”.

Sulle tensioni con Pagano, infine, Febbo garantisce che “non c'è alcun revisionismo da parte mia”, ma fa osservare come “la politica ha momenti in cui uno può avere posizioni diverse, alle regionali del 2014 credo che quel risultato pesante fu dovuto anche alla gestione delle liste, non particolarmente felice. Forse quelle scelte sono state condizionate anche da altri e non solo da Pagano, in quel caso sono stato molto critico, con la stessa franchezza ho detto come la pensavo così come attualmente gli dico quello che penso”.

Alla domanda se, da ex esponente di Alleanza nazionale, in Forza Italia si senta poco a suo agio, Febbo risponde poi che “mi sento un attore importante, è stata ed è un'adesione convinta, non mi sento affatto sminuito e a differenza di qualche notizia uscita dalla cena con Berlusconi, che credo sia stato uno dei momenti di confronto più importanti all'interno del centrodestra almeno negli ultimi quindici anni, aver avuto modo con tutti e nove gli interlocutori, di parlare e poter dire cosa si pensava e avere un presidente che partecipava dimostra l'esatto contrario”.

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