UFFICI CAF E INPS PRESI D'ASSALTO, I SINDACATI DENUNCIANO LA SITUAZIONE DI PRECARIETA' DEGLI OPERATORI, ''INUTILI NUOVE ASSUNZIONI''

REDDITO DI CITTADINANZA: CORSA ALLE RICHIESTE, POLEMICHE SU CENTRI IMPIEGO

20 Febbraio 2019 18:03

Regione - Cronaca

L'AQUILA – Scatta il conto alla rovescia per la presentazione della domanda per il reddito di cittadinanza e mentre i Caf e gli uffici Inps abruzzesi vengono presi d'assalto, i sindacati intervengono a sostegno dei lavoratori precari dei Centri per l’Impiego.

Il contributo economico, inserito con apposito decreto nella Legge di Bilancio 2019, avrà un importo massimo di 780 euro e dovrebbe essere erogato a partire dal 27 aprile ma le domande degli aspiranti beneficiari dovranno essere presentate a partire dal 6 marzo. Nel frattempo sul sito ufficiale dedicato alla nuova misura viene suggerito: “In attesa del 6 marzo, ti consigliamo di richiedere il tuo Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) presso i Caf oppure online sul sito dell'Inps”.





Un “consiglio” che è stato preso alla lettera anche da molti abruzzesi, con Caf e patronati che raccontano di un via vai continuo da giorni e migliaia di dichiarazioni Isee emesse da gennaio ad oggi anche se, come lamentato in qualche ufficio, troppo spesso i processi informativi vanno in tilt non riuscendo a veicolare il flusso di informazioni. 

A beneficiare del reddito saranno gli inoccupati, disoccupati e chi, pur avendo un reddito da lavoro, non supera la soglia di povertà stabilità dall'Istat a 780 euro netti al mese. Il limite di reddito Isee è pari a 9.360 euro. Secondo i dati pubblicati nel rapporto Svimez, in Abruzzo occorreranno oltre 320 milioni per coprire il reddito di cittadinanza: i nuclei familiari potenziali beneficiari, nel complesso, sarebbero 43.800: 7 mila con Isee nullo, 9.900 con Isee tra 0 e 3 mila euro, 12.900 tra i 3 e i 6 mila euro e 14 mila tra i 6 e i 9 mila euro. A livello territoriale, del totale, 11.900 potenziali beneficiari sono in provincia di Pescara, 11.200 in quella di Chieti, 10.700 in provincia dell'Aquila e 10.000 in quella di Teramo. In testa alla classifica del Mezzogiorno c'è la Campania, dove, per coprire il reddito di cittadinanza, servirebbero 3.096.292.615 euro, mentre in coda c'è il Molise (87.950.017 euro).

Nel caos generale della corsa alla domande, però, un ruolo fondamentale avranno gli operatori dei centri per l'impiego, molti dei quali, negli ultimi anni, sono stati lasciati a casa. E gli ex lavoratori dei centri per l'impiego lanciano l'appello: “Ci sono già le professionalità adatte” e spiegano che le nuove assunzioni sono inutili, perché andrebbero usate le competenze già formate e attualmente senza lavoro”.





L’ Usb sottolinea, in particolare, che in merito alle disposizioni finanziarie per l’attuazione del Reddito di Cittadinanza, si fa riferimento al potenziamento di Anpal Servizi Spa per la stipula di contratti di collaborazione per la stabilizzazione di parte del personale già dipendente con contratto a tempo determinato. 

“Un impegno – sottolineano in una nota i rappresentanti dell’ Usb – di 200  milioni di euro per l’anno 2019, 250 milioni per il 2020 e 50 milioni per il 2012. Nello stesso decreto, si autorizzano le regioni ad assumere fino a 4 mila unità di personale, aumentando le dotazioni organiche a partire dal 2019 per il potenziamento dei Centri per l’Impiego con uno stanziamento di risorse di 120 milioni  per l’anno in corso, 160 milioni per il 2010 e 160 milioni per il 2021 a fronte di un totale di un miliardo di euro predisposti”.

Secondo i rappresentanti sindacali ci sono centinaia di operatori dei centri per l’Impiego che “sono stati assunti negli anni passati  ed hanno maturato competenze e professionalità ed hanno svolto per anni servizio a vario titolo all’interno di quegli uffici. Centinaia di operatori abruzzesi dei centri per l’Impiego sono stati lasciati a casa in quanto le amministrazioni precedenti hanno deciso di non investire su quelle professionalità. Si chiede un incontro ai nuovi vertici della regione Abruzzo per definire tutte le iniziative per poter riassumere quei lavoratori”.

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