TERREMOTO: I COSTI DELLA GOVERNANCE/5. L'INCHIESTA DI ABRUZZOWEB

QUANTO COSTA FONTANA, TUTTE LE SPESE DELLA STM

24 Novembre 2011 08:06

L'Aquila -

L’AQUILA – Governare la ricostruzione dell’Aquila e del cratere vale uno stipendio da oltre 230 mila euro l’anno.

A tanto ammonta l’indennità lorda che percepisce Gaetano Fontana, coordinatore della Struttura tecnica di missione (Stm), l’organismo che affianca il commissario, Gianni Chiodi, nella definizione delle strategie della ricostruzione e per assicurare il rilancio dell’area colpita dal terremoto.

Oltre a Fontana, l’organico della Stm prevede una dotazione di 30 persone, metà provenienti da enti pubblici, l’altra assunta per concorso, più alcuni consulenti direttamente legati al coordinatore, come il suo fidato braccio destro, Enrico Nigris, ex presidente della società di servizi Ecosfera spa, fatto oggetto di un’interrogazione parlamentare dal gruppo dell’Italia dei valori alla Camera dei deputati, che ha un emolumento mensile netto di circa 3.300 euro.

I 15 arruolati dopo le prove concorsuali, che si sono definite nel dicembre 2010, sono stati scelti tra informatici, tecnici, contabili e amministrativisti.

Nel mese di settembre la “macchina” della Stm è costata, solo di stipendi per il personale, 50.641 euro, ma non è semplice fare il calcolo annuale della spesa complessiva perché a ottobre, per esempio, la tabella dei pagamenti segna la cifra di circa 135 mila euro, comprensiva di alcune voci quali il pagamento di fatture emesse da un autonoleggio, da un distributore e da un operatore telefonico.





A questi prezzi è giustificato il nervosismo che da qualche giorno si respira dentro la Stm perché i risultati tardano ad arrivare: il Comune dell’Aquila si è svincolato dalla regia di Fontana e solo poche altre amministrazioni stanno procedendo secondo i tempi nella redazione dei piani di ricostruzione.

Dentro il convento di San Domenico, l’ex carcere vicino viale Duca degli Abruzzi dove la Stm ha la propria sede, sentono il fiato sul collo del ministero dell’Economia, che vuole dati certi sulla quantificazione dei costi della ricostruzione perché, con la crisi economica del Paese e le casse dello Stato in rosso, non si può tenere immobilizzato a lungo il “tesoretto” assegnato con il decreto Abruzzo.

“Se non riuscite a spendere – è il ragionamento che fanno al dicastero romano di via XX settembre – rimettiamo in circolo nell’economia nazionale una parte dei fondi già stanziati per il terremoto e ve li restituiamo quando sarete pronti”.

Un rischio che Chiodi vuole scongiurare a tutti i costi, perciò da quanto si è appreso il commissario pressa spesso Fontana affinché arrivino i quadri economici dei piani di ricostruzione.

La caduta del governo di Silvio Berlusconi ha reso ancora più complicata la faccenda: il nuovo premier, Mario Monti, nei suoi discorsi a Camera e Senato per la fiducia non ha citato neanche di striscio la questione dell’Aquila e i veti incrociati tra i due schieramenti hanno fatto saltare l’ingresso nell’esecutivo dell’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, l’abruzzese Gianni Letta, che a molti sembrava l’unica chance per mantenere nell’agenda nazionale la vicenda del terremoto.

Il 31 dicembre termina lo stato di emergenza e senza un provvedimento specifico di proroga finirà la gestione commissariale e tutto ciò che le sta intorno, Stm compresa. (alb.or.)





CHI È GAETANO FONTANA

Gaetano Fontana è un architetto di 62 anni con una lunga e prestigiosa carriera nei ruoli della pubblica amministrazione, culminata con la nomina a direttore generale del ministero delle Infrastrutture.

Prima di assumere l’incarico di coordinatore della Stm è stato direttore generale dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance).

Ha rivestito il ruolo di commissario dei Giochi del Mediterraneo che si sono svolti nel 2009 a Pescara.

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