DOPO REVOCA DE SIMONE, SI FANNO LARGO DUE IPOTESI: INTERNA CON ''SALTO'' DEL VICE PRESIDENTE, ESTERNA CON IL NOTO UOMO DI CULTURA SICILIANO. NEL PRIMO CASO, NUMERO DUE SAREBBE DI GIOVACCHINO, COMUNICATRICE FEDELISSIMA DEL SINDACO BIONDI REGISTA OPERAZIONI

PRESIDENZA TSA: IN LIZZA DUE GIORNALISTI, PROMOZIONE CENTOFANTI O BUTTAFUOCO

9 Novembre 2019 07:35

Regione - Politica

L'AQUILA – Dopo il defenestramento della 36nne scrittrice aquilana Annalisa De Simone in attuazione dello spoils system annunciato proprio nel giorno della presentazione del nuovo cartellone, in un clima di tensioni e veleni, degni di una tragedia shakespeariana, è in pieno svolgimento la partita della successione alla presidenza del Teatro stabile d'Abruzzo.

Ed in questo senso, nelle ultime ore emergono due soluzioni, una interna, l’altra esterna.

Tra i personaggi di cui si vocifera come protagonisti in merito alla prima ipotesi, ci sono il vice presidente, Rita Centofanti, ex capo ufficio stampa del Consiglio regionale, molto vicina al sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, data come prossima alla promozione al vertice dell'ente teatrale, e Alessia Di Giovacchino, giornalista e comunicatore che fa parte dello staff del primo cittadino considerata sua fedelissima, che subentrerebbe alla vice presidenza, proprio come nome segnalato dall’amministrazione di centrodestra.

Ma prende piede anche la pista del nome nazionale: uno dei candidati sarebbe il 56enne giornalista e scrittore siciliano Pietrangelo Buttafuoco che, secondo quanto si è appreso da fonti interne alla Regione, sarebbe già stato contattato. In entrambi i casi, il primo cittadino dell’Aquila, di Fratelli d'Italia come il presidente della Regione, Marco Marsilio, a cui spetta formalmente la scelta, è il regista dell'intera vicenda, anche in qualità di massimo rappresentante del Comune, socio, assieme alla Regione, del Tsa. 





Biondi ha avuto innanzitutto un ruolo determinante per la rimozione, con due anni di anticipo rispetto alla scadenza del mandato, di De Simone, nominata a fine 2017 dall’ex giunta regionale di centrosinistra guidata da Luciano D’Alfonso, in sostituzione di Nathalie Dompé. Fortemente appoggiata dall'allora consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, del Partito democratico. Il benservito è stato comunicato nei giorni scorsi in nome dello spoils system, laconicamente spiegato, dalla legge regionale 25 del 9 novembre 2009, che consente ora a Comune e Regione, entrambe di centrodestra, di piazzare persone a loro gradite e “in sintonia politica”, negli enti da loro controllati. 

Fatale per De Simone il suo essere entrata definitivamente in rotta di collisione proprio con Biondi, dopo due anni di difficilissima convivenza, in occasione della vicenda del Festival degli Incontri, l’evento sul Decennale del sisma finanziato dal Mibac con 700 mila euro, che si sarebbe dovuto tenere a metà ottobre. Ideato da De Simone, poi di fatto “affondato” dal sindaco che lo ha bollato, in rappresentanza del Comune, che riveste il ruolo di coordinatore dell'evento, come “un luna park della sinistra”, per la partecipazione in particolare di personaggi quali lo scrittore e sceneggiatore della celebre serie Gomorra,  Roberto Saviano, e il fumettista cult Zerocalcare, apertamente schierati politicamente, e dunque “divisivi”. 

Biondi del resto aveva chiesto le sue dimissioni già nel periodo in cui era stata rimossa dall'incarico l’ex assessore comunale alla Cultura Sabrina Di Cosimo, a cui il Tsa aveva espresso con una nota solidarietà. 

L'”epurazione” di De Simone ha come prevedibile provocato veementi reazioni politiche: durissime le Donne democratiche, espressione del Pd, che definiscono “da regime”, muscolare e rozza”, la cacciata della presidentessa. Il deputato abruzzese di Italia Viva Camillo D'Alessandro, ex consigliere regionale definisce la decisione “inaccettabile, in quanto la politica non può spingersi al punto di mettere le mani addirittura sulla cultura che è innanzitutto sinonimo di libertà ed autonomia”, e promette di portare il caso in Parlamento.

Ora comunque si volta pagina. La nomina della presidenza spetta alla Regione, socio di maggioranza del Tsa, la vicepresidenza al Comune, socio di minoranza. Ovvero al presidente Marsilio e a Biondi, entrambi di Fdi, e legati da un rapporto politico e di amicizia personale molto stretto. 





Biondi ha detto al quotidiano il Messaggero che il nuovo presidente dovrà essere “un'alta personalità all'altezza di un ente prestigioso come il Tsa, anche proveniente da fuori regione”. 

Voci insistenti vedono infatti in pole position il vice presidente Centofanti, giornalista ed ex responsabile dell’ufficio stampa del Consiglio regionale, persona vicina a Biondi, dai tempi in cui l'ora sindaco, anche lui giornalista, lavorava proprio nello staff della comunicazione a palazzo dell'Emiciclo.

Centofanti vanta poi buoni rapporti con più di un esponente di centrodestra al timone della Regione Abruzzo.

La strada insomma per lei è spianata, e Marsilio non avrebbe difficoltà ad assecondare i desiderata di Biondi. 

Alla vicepresidenza, se passasse la soluzione interna, è data come favorita Alessia Di Giovacchino, giornalista e dipendente di Abruzzo Engineering, distaccata in Comune, nel gabinetto del sindaco, di cui è stretta collaboratrice, che occuperebbe la vicepresidenza lasciata libera da Centofanti.  (f.t.)

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