PORTIERATO AMA: ”IN PIENA EMERGENZA COVID SI TAGLIANO SERVIZI E LAVORO”

22 Giugno 2020 18:46

L'Aquila - Cronaca

L'AQUILA – “Non possiamo che rimanere sbigottiti rispetto alla decisione presa in data 16 marzo scorso, in piena emergenza Covid19 pertanto, di tagliare il servizio di portierato del deposito e sede Ama spa di Campo di Pile, in sordina e senza condividere questa notizia con i lavoratori oggetto di questa vergognosa operazione o con le parti sociali”. 

Così, in una nota, la Filcams Cgil provinciale dell'Aquila che spiega: “Questa decisione porterà, in soldoni, alla perdita del lavoro per quattro lavoratori del nostro territorio e ad altrettanti drammi sociali ed umani per quattro famiglie. Non possiamo accettare la scelta unilaterale di mandare a casa questi lavoratori, in totale spregio dei rapporti sindacali e lavorativi, senza neanche che ad oggi essi ne siano stati informati. Non possiamo accettare che tutto questo avvenga in un periodo di divieto dei licenziamenti, in un periodo di piena crisi occupazionale e senza alternative offerte nei confronti delle vittime di questo taglio impietoso”. 





“L’Ama spa – si legge nella nota – deve farsi carico del problema e con essa il Comune dell’Aquila che ne è proprietario. Non può l’amministrazione locale essere causa essa stessa della creazione di nuovi disoccupati, di nuove disperazioni e di nuove povertà. Anzi, essi devono esserne i primi strenui difensori delle donne e degli uomini che prestano servizio nei propri appalti. Lavoratori invece che vengono invece, in questo modo, trattati come della carne da macello, sacrificabili in nome della razionalizzazione dei costi. 

“Il servizio che i lavoratori svolgono – viene sottolineato -non è paragonabile in termini di qualità, efficienza ed efficacia a quello prestato da un’automazione, la quale non  potrebbe mai sostituire ai lavoratori nella loro mansione di controllo e vigilanza del deposito. I lavoratori hanno finora prestato la loro opera senza mai lasciare il servizio scoperto, assicurando sempre la loro presenza in qualunque condizione, sacrificandosi senza mai tirarsi indietro.

“Vogliamo sommessamente ricordare che a questi lavoratori era stato applicato l’anno passato, da parte della nuova affidataria del servizio, un contratto 'pirata'  e, a causa di ciò, avevano già avuto una decurtazione salariale di oltre il 30%. Di tutto questo era stata interessata la Committente Ama spa, ed era stata fatta un’azione sindacale che aveva portato l’Ama spa ad affermare, in sede Prefettizia, la correttezza del proprio operato. I lavoratori, affidandosi al nostro ufficio legale, hanno proposto ricorso presso il Tribunale del Lavoro dell’Aquila attraverso l’avvocato Carlo Benedetti per veder riconosciuto il diritto alla giusta retribuzione (in questo momento i lavoratori percepiscono, a seguito di questo taglio, circa 4 euro l’ora per un lavoro notturno!!!). Il ricorso dovrà essere discusso, in prima udienza, nel novembre prossimo”. 





“Vogliamo sperare che la notizia della presentazione di questo ricorso non abbia in alcun modo influenzato la decisione presa dall’Ama spa. perché ciò sarebbe ancora più grave. Auspichiamo invece che l’Azienda torni immediatamente sui propri passi, ritirando questa delibera e aprendo un confronto con le parti sociali. Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità in questa vicenda, facendo un passo indietro e offrendo delle valide alternative occupazionali”.

“Chiediamo all’Amministrazione Comunale dell’Aquila nella persona del sindaco Pierluigi Biondi di farsi anch’egli carico di tale problematica che porterebbe a delle gravissime conseguenze sul piano occupazionale e sociale. La Filcams Cgil rimane disponibile ad un confronto immediato con tutte le parti interessate”, conclude la nota.
 

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