VERBALE TAVOLO MONITORAGGIO 30 NOVEMBRE INVIATO A REGIONE: DISAVANZO DI 57 MILIONI, SERVE CRONOPROGRAMMA SU ASSETTO TERRITORIALE E CONTENIMENTO SPESA; PAOLUCCI, ''E' UNA SONORA BOCCIATURA''

PIANO SANITARIO: ARRIVA RISPOSTA MINISTERO DUBBI SU RETE OSPEDALI E TETTI PER I PRIVATI

25 Gennaio 2020 10:06

Regione -

L'AQUILA – Ulteriore approfondimento sulla riorganizzazione della rete ospedaliera da portare avanti con il Tavolo congiunto condivisione del piano per l'assistenza territoriale, per il quale viene chiesto di produrre un cronoprogramma dettagliato delle azioni.

Reiterata la richiesta di eliminare l’oscillabilità dei tetti di spesa per le cliniche private, che tante poleich epolitiche hanno suscitato. Sblocco della premialità di oltre 70 milioni di euro per aver sanato nel corso del 2019 gli inadempimenti riferiti all'anno 2017. Ma al contempo un maggiore controllo della dinamica di spesa delle Asl, per garantire l'equilibrio economico-finanziario del sistema. Visto che si annuncia un disavanzo di 57 milioni di euro. Spiragli per far salvo il punto nascite di Sulmona.  

Sono gli aspetti principali evidenziati nel verbale della riunione del Tavolo di monitoraggio del 30 novembre scorso, trasmesso al Dipartimento regionale Sanità. Passaggio che ha provocato veementi polemiche tra maggioranza di Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, e dell’assessore alla Salute Nicoletta Verì, della Lega, e le opposizioni di centrosinistra e Movimento 5 stelle. In particolare il capogruppo del Pd Silvio Paolucci, ex assessore alla Sanità, riferendosi alla rete ospedaliera, aveva evidenziato che non vengono di fatto rispettati – volutamente – i rigidi paletti della legge Lorenzin, che per l'Abruzzo in base ai bacini di utenza prevederebbero un solo ospedale di secondo livello, il top della gamma, a Pescara.

La Regione ha optato infatti  su quattro presidi con “funzioni riferibili” al Dea di secondo livello, nei quattro comuni capoluogo, e inoltre sul il potenziamento delle reti territoriali e il freno alla costruzione di nuovi ospedali con il ricorso al project financing. Tanto che – sibilano le opposizioni – “il Piano è stato concepito proprio per farselo bocciare”, alla luce “di una strategia volta a prendere tempo e non assumersi decisioni impopolari, per non contraddire le iperboliche promesse fatte in campagna elettorale”.

Se nella nota dell Regione il tono vira verso una valutazione tuttosommato positiva, o quantomeno sospesa ad uteriori approfondimenti,, va giù duro Paolucci, che parla di un “verbale pesantissimo”, che travolge l’operato o, meglio, il non-operato della Giunta di centrodestra, che senza alcun indirizzo sta portando allo sbando la sanità della Regione”.

Nella nota della Regione si evidenzia invece che il verbale prende atto delle schede relative ai presidi di Penne, Popoli, Ortona, Guardiagrele, Atessa e Castel di Sangro inviate a luglio e del piano di programmazione trasmesso a ottobre. Poiché il Tavolo ha rilevato che i nuovi atti vanno a modificare sostanzialmente quanto previsto dal Decreto Commissariale 79 del 2016, approvato dalla precedente amministrazione D'Alfonso, è stato richiesto “un opportuno approfondimento – è scritto nel documento – prima di sottoporre la documentazione alla valutazione del Tavolo di monitoraggio”, che è l’organismo tecnico introdotto dal decreto 70 del 2015, del ministro Beatrice Lorenzin.

Sulla rete territoriale, “Tavolo e Comitato ritengono che il documento della Regione fornisca una buona e ampia panoramica dell’offerta territoriale socio-sanitaria. Tuttavia, relativamente all’erogazione di prestazioni residenziali e semi residenziali, è necessario integrare il documento al fine di differenziare l’offerta programmata per livelli di intensità. Si ritiene, inoltre, opportuno integrare il documento con il cronoprogramma relativo alla realizzazione delle azioni programmate e relativi indicatori di risultato/processo al fine di consentire il monitoraggio dello stato di avanzamento delle stesse in tutte le aree assistenziali. Infine, si chiede di integrare il documento con la previsione delle risorse necessarie a sostenere il potenziamento dei diversi livelli di assistenza”.





Nella precedente riunione del 30 luglio scorso, il Tavolo aveva evidenziato il “persistere di criticità che ritardano l'accesso alla quota premiale 2017 del Fondo sanitario nazionale”. 

Negli ultimi mesi gli uffici del Dipartimento regionale sanità hanno provveduto a completare gli adempimenti necessari, consentendo così lo sblocco di una somma pari a 70 milioni 864mila euro, che potranno così essere messi a disposizione del sistema sanitario regionale.

“Per quanto riguarda il riordino della rete ospedaliera e di quella territoriale – commenta l'assessore alla Salute, Nicoletta Verì – possiamo dire che la scelta di questo governo regionale di inviare al Tavolo i documenti programmatori prima della formale adozione da parte della giunta, si è rivelata corretta. I rilievi sollevati, infatti, ci consentono di confrontarci in modo produttivo con gli organismi ministeriali, introducendo i correttivi richiesti o motivando meglio le nostre proposte, così da arrivare alla redazione di un documento coerente con quanto previsto dal piano di rientro. Lo stesso vale per il Piano Operativo, inoltrato in bozza per evidenziare i pilastri sui quali la Regione intende concentrarsi e che sarà implementato alla luce di quanto emergerà nelle fasi successive del dialogo con i ministeri. Questo riduce le inevitabili lungaggini dei tempi di approvazione, perché evita che gli atti vengano continuamente rinviati a Roma per le verifiche di legge”.

Il Tavolo ha invece posto l'accento sulla necessità di migliorare la governance della spesa, visto che le stime per il 2019 prevedono un disavanzo (prima delle coperture) che potrebbe arrivare a 57 milioni di euro. Un livello che non si discosta molto dagli anni precedenti e a cui la Regione ha sempre fatto fronte con le risorse proprie del sistema sanitario regionale (fondi della Gestione Sanitaria Accentrata e accantonamenti Asl), ma che va tenuto costantemente sotto controllo.

“Proprio per questo – continua l'assessore – abbiamo previsto l'istituzione del Tavolo permanente di coordinamento Regione-Asl, per assicurare una governance efficace ed efficiente del sistema sanitario regionale, attraverso processi aziendali corretti e uniformi sul territorio che consentano di centrare il monitoraggio e il raggiungimento degli obiettivi di salute in capo alle aziende sanitarie. Non solo. Grazie alle gare accentrate, in pochi mesi abbiamo già risparmiato 16 milioni sulla farmaceutica e altri 10 milioni sui dispositivi per diabetici. Un punto di partenza su cui continueremo a lavorare per eliminare inutili dispendi di risorse”.

Nel verbale ci sono poi riferimenti al mantenimento del Punto nascita dell'ospedale di Sulmona, per il quale si prende atto della richiesta di deroga avanzata dalla Regione e attualmente al vaglio della Commissione Percorso Nascita Nazionale.

Sull'abolizione del superticket, invece, il Tavolo ha rinviato a una successiva e separata riunione la discussione sulla richiesta presentata dalla Regione a giugno dello scorso anno.

Dopo un ulteriore approfondimento della materia, sarà reso un apposito parere, da parte del Tavolo, per l'utilizzo flessibile dei posti letto da parte degli erogatori privati, mentre viene reiterata la richiesta di eliminazione dell'oscillabilità mensile (che consente al privato di fatturare in casi eccezionali e in determinati periodi un numero maggiore di prestazioni, senza in ogni caso superare il budget annuale assegnato). Quest'ultimo aspetto sarà tenuto in considerazione in sede di definizione dei nuovi schemi di contratto.





Per quanto riguarda il fronte del personale, infine, il Tavolo si riserverà di esprimersi una volta approvati i piani delle reti ospedaliera e territoriale, così da verificarne la coerenza. 

PAOLUCCI: ''E UNA PESANTISSIMA BOCCIATURA”

Afferma invece Paolucci: “E’ pesantissimo il verbale del tavolo di monitoraggio sulla sanità che, come avevamo ampiamente e anticipatamente previsto, fa delle censure gravi ai documenti presentati dalla Regione Abruzzo. Una valutazione tecnica che travolge l’operato o, meglio, il non-operato della Giunta di centrodestra, che senza alcun indirizzo sta portando allo sbando la sanità della Regione”.

“Il tavolo evidenza innanzitutto una rilevante gravità – prosegue l'ex assessore – della situazione finanziaria principalmente dovuta alla mancanza di governance nel corso del 2019. Quante riunioni sui conti sono state fatte con le Asl abruzzesi? E perché tutto questo tempo nella riorganizzazione dei loro vertici? Oggi abbiamo solo due manager dei 4 e mancano in modo illegittimo direttore sanitario ed amministrativo nelle altre Asl. Inoltre con un Dipartimento che, a parte la prematura e dolorosa scomparsa del Direttore, ha perso sei dirigenti dei vari servizi in questi mesi, senza che tutto ciò abbia preoccupato più di tanto l’Esecutivo.

“Dalla severità del pronunciamento si evince anche la sostanziale superficialità dei documenti programmatori presentati, cosa che avevamo per tempo rilevato -incalza ancora Paolucci -, proprio perché scevri di contenuti e di azioni, ma soprattutto di indirizzi politici chiari e coerenti tra loro. Ed è quello che è avvenuto, conferma il verbale: né il piano, né la rete ospedaliera sono stati puntualmente valutati. E vengono al contrario sistematicamente rinviati. E così che si giunge all’ennesimo rinvio dopo un anno. In Consiglio Regionale si vieta qualsiasi confronto e di fatto nel corso del 2020, forse, si valuterà la programmazione del 2019!  La verità è che in questo anno il centrodestra al governo ha fatto solo chiacchiere, alimentando una perenne propaganda che purtroppo getta fumo negli occhi della comunità e non affronta i suoi problemi. Problemi che in sanità invecchiano presto, in mancanza di un’azione concreta. Lo dimostra ciò che accade per l’edilizia ospedaliera: le risorse ci sono, per stessa ammissione dell’assessore, ma il trasferimento non avviene semplicemente perché nessuno dice al Governo cosa si vuole fare con quelle risorse”. 

“Il deficit di 57 mln, il taglio di 75 del programma operativo che non sono per altro sufficienti a rientrare del deficit 2019/2020, il caos sui contratti con gli erogatori privati, il blocco dell’edilizia sanitaria, la genericità degli indirizzi programmatori sono il costo salatissimo della differenza che passa tra la propaganda e la strumentalizzazione, anche violenta, degli anni passati e lo stallo che si determina quando una volta al governo fai i conti con le bugie dette nel passato. Mai come in questo caso: le chiacchiere si perdono al vento, per governare serve competenza, quella vera. Intanto un anno intero è stato completamente perso e tra qualche mese vedremo anche i risultati della griglia Lea 2019”, conclude Paolucci.

 

 

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