CENTROSINISTRA, DEPUTATA PD NON ALIMENTA POLEMICA CON CONSIGLIERE REGIONALE. ''PIETRUCCI SINDACO L’AQUILA? PRIMA PROGETTI E ALLEANZE''

PEZZOPANE APRE A DI BENEDETTO, ”SEDIAMOCI INSIEME MA BASTA CON VECCHIA E NUOVA GUARDIA”

di Marco Signori

30 Aprile 2019 06:00

Regione - Politica

L'AQUILA – Stefania Pezzopane, deputata del Partito democratico, donna forte del centrosinistra aquilano e abruzzese con una trentennale esperienza politica, non raccoglie il guanto di sfida di Americo Di Benedetto: il neo consigliere regionale della lista Legnini Presidente, senza peli sulla lingua, in un'intervista ad AbruzzoWeb non le ha mandate a dire al suo vecchio partito, che ha abbandonato in polemica l'estate scorsa, affermando che la coalizione all'Aquila si ricostruisce solo se la si smette con gli insulti.

Di Benedetto, candidato sindaco dell’Aquila alle amministrative del giugno del 2017, pur senza mai citarla aveva attaccato frontalmente la cosiddetta triade, costituita oltre che dalla Pezzopane, dall’ex sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, e dall’ex vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, monopolizzatori della politica aquilana e abruzzese degli ultimi anni, una posizione tesa chiaramente ad un ricambio della classe dirigente.

Ma la deputata, nonostante un temperamento spesso combattivo, usa toni concilianti per affermare che “è giusto l'appello a rivedere il centrosinistra, che sia sullo spirito di quello che alle regionali è riuscito a raccogliere un così ampio consenso per allargarlo”, pur restando ferma nel sostenere che è ora di finirla con la contrapposizione tra vecchia e nuova guardia nel Pd aquilano.

Perché, dice, “di fronte a un centrodestra che oggi governa il paese alleato coi Cinque stelle, un presidente di Regione sconosciuto che viene da Roma e diventa presidente con una massa di voti elevatissima, con un sindaco che diserta il 25 aprile, credo che argomenti di cui discutere il centrosinistra ne abbia davvero tanti”.





“Condivido il bisogno e l'obiettivo di rimettere il centrosinistra attorno a un tavolo facendo un ragionamento serio sull'oggi e sul futuro – spiega la Pezzopane a questo giornale – perché l'esperienza fatta alle recenti regionali ha visto all'Aquila un centrosinistra forte, perché a sostegno di Legnini si è misurata una coalizione con candidati importanti che hanno ottenuto molti voti di preferenze ma anche molti candidati che pur non avendo avuto voti sufficienti ad essere eletti ci hanno portato a sfiorare il 40 per cento, risultato superiore alla media regionale”.

“All'indomani delle comunali – ha affermato Di Benedetto, che nel 2017 è stato candidato sindaco del centrosinistra e, nonostante l'ampio vantaggio del primo turno, ha clamorosamente perso al ballottaggio contro Pierluigi Biondi – la coalizione è finita perché è mancato l'elemento della solidarietà, che la sinistra di cui tanto parliamo dovrebbe avere come caposaldo della sua azione, ha stigmatizzato le responsabilità della sconfitta. Da dove si riparte? Da un'analisi politica che supera i singoli, ci deve essere qualcosa che possa legittimare tutti, non solo l'utilità di chi va a fare cosa. Questo lo costruisci innanzitutto eliminando la contrarietà”.

“Il nostro avversario non è dentro di noi”, spiega ancora la Pezzopane, “nonostante le difficoltà del Pd e delle altre forze riusciamo a esprimere energia e consenso importanti”.

Ma, è il monito della deputata, “finché le questioni principali di contrasti e distinguo le vedremo al nostro interno, non riusciremo a maturare e manifestare la giusta energia verso i nostri avversari, che ovviamente sono il centrodestra, anzi la destra e i Cinque stelle”.

A proposito del Partito democratico e delle critiche di Di Benedetto all’ex premier, Matteo Renzi, che “parte come rivoluzionario ma poi si adagia nel momento in cui c'è la prospettiva anche per se stesso”, la Pezzopane fa poi osservare come “il Pd ha un nuovo segretario che è Nicola Zingaretti, Renzi è un importante dirigente politico, l'ossessione su Renzi la trovo sbagliatia sia in termini negativi sia in termini di esasperato renzismo”.





“A volte nel dibattito del centrosinistra diventa stucchevole parlare negativamente di Renzi quando il problema è l'altro Matteo, Salvini!”, aggiunge.

E sul dibattito sul candidato sindaco, dopo che il segretario regionale del Pd, Renzo Di Sabatino, ha indicato l'ex consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, la Pezzopane ritiene che sia una discussione prematura: “Se ci fossero le elezioni come si candiderebbe il centrosinistra? Riuscirebbe a fare quello che è successo alle regionali, aggiungendo però dell'altro perché quello non è stato sufficiente a vincere? Bisogna prima porsi queste di domande – sottolinea – capire come rompiamo un fronte, come recuperiamo energie che oggi guardano alla Lega e al Movimento cinque stelle”.

“Il riferimento a Pierpaolo è assolutamente plausibile – ammette – ma prima deve esserci una riflessione di progetti da mettere in campo e di alleanze”.

E la Pezzopane cosa vede nel suo futuro? “Sono in pieno lavoro, per il centrosinistra, per un'alternativa, continuo a lavorare per un'alternativa alla destra. Un mio ritorno sulla scena locale? Non so dirlo, ora sono molto proiettata sul campo nazionale dove lavoro senza sosta, mi sento molto dentro alla battaglia nazionale e, fermo restando il mio senso di appartenenza a un campo, trovo che continuare ad agire dentro il Pd per correnti sia una cosa sbagliata e quindi ho detto subito che Zingaretti è il mio segretario”.

“Se Zingaretti è più inclusivo dei predecessori? È presto per dirlo – chiosa la Pezzopane – , la segreteria è tutta sua e non allargata, ma aspettiamo per giudicare. Per le europee comunque le liste sono eterogenee, addirittura tornano personalità che avevano fatto altre scelte e che avevano anche attaccato il Pd, come Massimo Paolucci o Giuliano Pisapia. È chiaro che sono in itinere delle situazioni nuove, c'è uno sforzo di apertura e andrà fatto anche a livello regionale nell'imminente congresso”.

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