PETTINI, LACCA, SPAZZOLA E IL LAVORO A CINECITTA’, UNA VITA DI RICORDI DEL PARRUCCHIERE AQUILANO ”TONY”

di Loredana Lombardo

24 Gennaio 2018 06:15

L'Aquila -

L’AQUILA – Una vita passata tra forbici, profumo di lacca e lozioni per i capelli: il parrucchiere aquilano Antonio Castri, meglio conosciuto come Tony, è un vero punto di riferimento nel settore in tutto il capoluogo.

Oggi è un nonno di 75 anni, e si gode la famiglia e la pensione, ma per quasi mezzo secolo ha lavorato a pieno ritmo, prima fuori città e poi nel suo negozio, all’interno della galleria Irti, all'Aquil, di fronte la ex Standa, fino alla fine degli anni Novanta.

“Ero un ragazzino quando ho approcciato a questo mestiere – ricorda ad AbruzzoWeb – Avevo forse 12 anni e andai a lavorare da Franco Di Stefano, un barbiere che stava su corso Vittorio Emanuele. Lì capii che quello era il mio mestiere e dopo qualche anno, valigia in mano, me ne andai a Roma per frequentare una buona scuola per parrucchieri che si trovava in centro”.

E dopo la scuola è arrivato anche il primo ingaggio, con il parrucchiere Puccio, molto quotato negli anni Sessanta, che aveva il negozio in centro, su via Pistoia, dove Tony ha trascorso alcuni anni ad affinare la tecnica.

“Non avevamo tutti gli strumenti di oggi, non c'erano le piastre ipertecnologiche e non c'era nemmeno questa grossa diffusione data dai mezzi di comunicazione – ricorda – C'erano pochi prodotti, molto costosi e che venivano dalla Francia, oggi la moda è tanto cambiata, c’è molta più professionalità, tanta tecnica e tanti strumenti, mentre prima avevamo pochissimo: un pettine, una spazzola, phon e bigodini, che visti oggi sono dei reperti da museo. Si puntava molto sulla preparazione e la formazione, che dovevano essere eccellenti per dare un risultato soddisfacente”.

Quello del parrucchiere, per Tony, non è un lavoro semplice ma un qualcosa che ha dietro tutto uno studio sulla persona. “Noi siamo degli stilisti del capello, non degli artigiani! Una donna si affida alle nostre mani e noi dobbiamo rispettare alcune proporzioni, prima di tagliare o di colorare, bisogna studiare il viso, la forma, l'incarnato – fa notare – I capelli per le signore sono tutto, per alcune un vero e proprio vanto, e non si può e non si deve sbagliare, ma dietro tutto questo ci deve essere la preparazione, che è fondamentale!”.





E gli anni romani, per Tony, sono stati fondamentali per imparare tutto questo, ma non solo, gli hanno consentito anche di avvicinarsi al ''bel mondo'' e di lavorare anche con grandi produzioni cinematografiche.

“Ho collaborato con tanti film girati a Cinecittà, mi chiamavano sempre quando serviva qualcuno per pettinare gli attori o una parrucca, e siccome il mio lavoro piaceva, sono stato molto richiesto anche una volta tornato all'Aquila, da quegli attori che poi erano passati al teatro e venivano in città con gli spettacoli!”, aggiunge ancora.

Il rientro all'Aquila è avvenuto a metà degli anni Sessanta, quando Tony ha deciso di puntare su se stesso, acquistando i locali della galleria Irti, dove poi ha esercitato la professione e ha formato tanti parrucchieri che oggi hanno ancora il negozio.

“Erano anni di grande fermento modaiolo e di cambiamenti – ricorda ancora – si vedevano questi primi caschetti lisci, le frangette sullla scia della modella Twiggy, la prima a sfilare in minigonna, i capelli platino come li aveva sdoganati la grande Marylin Monroe con una cascata di boccoli lucenti!”.

E tutti i grandi parrucchieri di quell'epoca facevano riferimento a un solo grande guru: Aldo Coppola, scomparso nel 2013, e famoso in tutto il mondo, che ha lasciato in eredità ai suoi allievi una rete di negozi, aperti in Italia e all'estero, che portano il suo nome.

E anche Tony si è sempre ispirato a lui. “Era maestoso, quando lavorava intorno a lui si creava il silenzio e sono molto fiero che uno dei miei allievi, Stefano Di Giovanni, abbia deciso di puntare sulla sua formazione. Facendo la sua scuola e aprendo all'Aquila due negozi della catena by Aldo, uno nel mio locale in centro e un altro a San Demetrio”.

E anche L'Aquila stava rispondendo bene a tutti questi cambiamenti: “Si lavorava tantissimo con il Teatro stabile d'Abruzzo e io potevo contare anche su una clientela che mi aveva seguito da Roma, ho avuto l'onore di pettinare una grande attrice come Pupella Maggio, che all'Aquila portò più di uno spettacolo, ma tante, tantissime signore della 'L'Aquila bene' si erano affidate a me, trattandomi sempre con molto rispetto e simpatia – svela – Mi raccontavano le loro storie d'amore, i loro problemi, non ero solo un acconciatore, ma un amico, un confidente”.





E negli anni Settanta, insieme ad altri storici parrucchieri aquilani, Alfonso Sirolli, oggi scomparso, (padre dello psicologo Sandro),Sandro Palmieri Giuseppe Vasi, l'idea di fondare una cosa nuova per la città: l'Apa, (Associazione parrucchieri aquilani), una sorta di corporazione della categoria che andasse a ''tutelare'' e riunire gli acconciatori aquilani per fare fronte comune per il pagamento delle tasse e gruppi d'acquisto per i prodotti, per tutelarsi e lavorare in squadra.

“Fu una buona idea, che riuscì a vedere uniti tati colleghi senza farci concorrenza sleale o alimentare gelosie – assicura Tony – Un'idea che oggi è stata ripresa di miei colleghi, che mi hanno voluto come presidente onorario e portata avanti da circa 10 acconciatori”.

L'Apa oggi è diventata “Nuova associazione”, con sigla Napa, e la presidenza è stata affidata a Gianni Di Marco, titolare di una parrucchieria su via Strinella, e al suo interno ci sono altri allievi di Tony che si sono formati da lui e oggi hanno dei saloni avviati: Alberico D'Alessandro, Alberto Falancia e Giampiero Granata.

“Spero che vadano avanti seguendo lo stesso spirito di solidarietà, l'anno scorso, in virtù di questa unione, siamo andati tutti insieme ad Amatrice, ad aiutare i colleghi che avevanio perso tutto con il terremoto, allestendo un salone di fortuna che portare una coccola gratuita a quanti avevano subito la violenza distruttrice del sisma!”, spiega.

E guardandosi indietro non ci sono rimpianti, ma solo bei ricordi. “Abbiamo lavorato tanto e lo abbiamo fatto bene. Oggi oltre i ricordi mi restano i tanti amici, gli allievi che ancora mi cercano per un consiglio e la mia grande curiosità che mi ha spinto a non fermarmi mai”.

Nel suo cuore Tony non è mai andato in pensione, i capelli sono sempre e comunque la sua passione. “Anche se ho smesso con il lavoro, continuo a seguire questi ragazzi e i loro aggiornamenti, mi informo e vedo da lontano le ultime tendenze e le nuove tecnologie del settore, ma soprattutto li ascolto, sono sempre molto disponibile a dare il mio modesto contributo”, confessa.

E conclude con un consiglio per quanti stanno approcciando al mestiere e anche per i navigati. ''Questo non è un semplice lavoro, ma una missione e deve piacervi! Un mestiere non si fa per forza, altrimenti non diventerai mai nessuno, molto spesso si perde la carica e ci si sente arrivati, ed è un errore imperdonabile! – dice – C’è sempre qualcosa da imparare e da capire, non esiste quello più bravo e soprattutto vanno lasciate fuori le critiche agli altri colleghi, si lavora per soddisfare la cliente”.

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