PESCARA: FOSCHI, ”RIAPERTURA AMARA PER ATTIVITA’, DEGRADO E CLOCHARD IN PIENO CENTRO”

17 Maggio 2020 11:33

Pescara - Cronaca

PESCARA – “Riapertura amara per centinaia di attività commerciali del centro di Pescara che da domani troveranno l’ennesima sorpresa ad attenderli: un esercito di clochard accampati giorno e notte davanti alle vetrine, privi peraltro di qualunque protezione individuale”. 

A sollevare la problematica è il presidente della Commissione Mobilità Armando Foschi, della Lega.





“Niente guanti, niente mascherine, solo i cartoni e coperte a terra, come al solito, per dormire e bivaccare. Sono infatti decine i senzatetto, italiani e non, che da giorni sono già tornati a 'occupare' i propri spazi in attesa di veder riaccendersi le vetrine e poter riprendere, anche loro, l’attività della questua. Una situazione che però, questa volta, non può passare in second’ordine non solo per una ragione di ordine pubblico, ma soprattutto per la tutela della salute dei lavoratori di quei negozi e degli utenti, perché l’emergenza Covid-19 è tutt’altro che finita”. 

“Ovviamente – sottolinea Foschi – porteremo la problematica all’attenzione dell’amministrazione comunale convocando in Commissione Sicurezza gli assessori preposti, Adelchi Sulpizio per l’ordine pubblico e Nicla Di Nisio per il sociale, e il Comandante della Polizia municipale Danilo Palestini per aprire un confronto con i titolari delle attività commerciali, stanchi di subire i rischi connessi a tali presenze”. 

“I primi a denunciare il ritorno dei clochard quale presenza fissa a stazionare dinanzi ai propri negozi – spiega Foschi -, sono stati i commercianti di via Roma addetti alla vendita di generi essenziali che, di fatto, non hanno mai sospeso la propria attività. Da giorni hanno cominciato a notare il ritorno di senzatetto, spesso in condizioni di ebrezza alcolica, che puntualmente trovano già davanti alle vetrine quando al mattino vanno ad aprire i negozi, e lì restano per l’intera giornata semplicemente distesi a terra a dormire. Da lì sembra essere partito un tam tam che la notte scorsa ha scatenato un’invasione di clochard, che hanno occupato le postazioni pre-Covid, dunque via Nicola Fabrizi, divisi tra negozi e ingressi dei condomini, tutta l’area dei portici, dunque via Carducci, piazza Salotto, corso Umberto e via Trento. E alcuni commercianti, tornati nella propria attività per cominciare a predisporre le misure di contenimento del Covid-19, in ottemperanza ai dispositivi dettati da Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, ordinanze regionali e Protocollo Inail, hanno trovato una situazione a dir poco scioccante, ovvero dei clochard di nazionalità straniera che stavano facendo i propri bisogni tranquillamente e indisturbati a terra, davanti ai negozi, per poi ‘pulirsi’ le mani contro le vetrine lasciando il proprio ricordino”. 





“Impossibile per altri cercare di allontanare quei clochard trovati addormentati: chi ha provato in maniera più insistente a svegliarli, è stato ricoperto da insulti, e costretto a rientrare e chiudersi in negozio. Ora, è evidente che non è tollerabile né accettabile costringere i nostri operatori commerciali a subire tali abusi: da un lato si ritrovano a dover gestire due mesi a incassi zero e a investimenti importanti per adeguare le proprie attività alle prescrizioni Covid-19, imponendo a dipendenti e clienti di indossare mascherine e guanti per scongiurare qualunque possibilità di contagio e garantire la sicurezza; dall’altro lato, però, si ritrovano con la presenza di senzatetto o clochard che dormono, vivono, accampati appena fuori dai negozi, contro le vetrine stesse, addirittura lasciando i propri bisogni, senza alcuna forma di protezione per se stessi e per i proprietari e i lavoratori delle attività”. 

“È chiaro – aggiunge Foschi – che questa volta veramente rischiamo che il bubbone esploda, e l’intervento delle Istituzioni non solo è opportuno, ma doveroso e improrogabile. Ora occorrono provvedimenti, innanzitutto per identificare chiaramente chi sono i senzatetto stanziali, e non presenze occasionali, che sono tornati ad accamparsi fuori dai negozi del centro; va capita la loro provenienza e dobbiamo individuare, per ciascuno di essi, come agire, ovvero anche percorsi di recupero individuali e soggettivi, senza dimenticare la possibilità di applicare il Daspo urbano, perché è vero che non è un reato stazionare fuori da un negozio, ma è anche vero che non possiamo accettare il bivacco, diurno e notturno, né che i marciapiedi del centro cittadino diventino un dormitorio a cielo aperto. Specie nelle prossime settimane quando le nostre vetrine torneranno ad accendersi dopo due mesi di lockdown totale e dovremo fare in modo di presentare la città nelle condizioni più decorose possibili per supportare in modo concreto quegli imprenditori coraggiosi che stanno cercando di rialzarsi e di continuare a investire dando fondo anche ai propri risparmi. Parliamo di una categoria produttiva che va protetta perché se a Pescara si spengono anche le ultime vetrine, si spegne la città”. 

“A questo punto – ribadisce – per la prossima settimana convocherò una seduta della Commissione Sicurezza chiamando i rappresentanti dei commercianti delle vie del centro e aprendo un confronto immediato con gli assessori delegati e con il comandante Palestini per individuare le misure immediate da adottare”.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: