PARCO COSTA TEATINA: FEBBO CHOC, ‘CON ME NON SI FARA”, ESPLODE POLEMICA

31 Marzo 2019 08:51

Chieti - Cronaca

CHIETI –  “Qualcuno dice che da 18 anni quel parco Parco della Costa Teatina non si fa per colpa mia. E quindi non si farà per altri 5 anni, sicuramente”.

Lo ha detto l'assessore regionale al turismo e alle attività produttive, Mauro Febbo, davanti alle telecamere di Rete 8. Parole destinate a far discutere  e provocare realzioni furenti da parte di chi per quel parco si batte da anni.

Febbo ha motivato la contrarietà neo fato che “quella pista ciclabile che tutti vogliono, e che molti ritengono possa essere un volano per la nascita di un turismo diverso, in Abruzzo, con il parco non sarebbe neanche stata fatta”.





Poi la precisazione di Febbo: parco o meno, “i due tratti della pista ciclabile della Via Verde  non sono a rischio. Come già fatto in occasione della visita istituzionale al fianco del Presidente Marsilio per verificare i danni dell’erosione e spiegare ai sindaci le misure che avremmo messo in campo per contrastare tale fenomeno, ribadisco che i lavori non sono in discussione visto che per far fronte a tali necessità stiamo esaminando il recupero delle economie sugli interventi in essere”.

 Resta il fatto che del Parco non se ne parla: “per come impostato, talmente ingessante che avrebbe impedito anche la realizzazione della Via Verde stessa. D’Altronde il PD e i “finti ambientalisti” hanno avuto a disposizione 5 anni per realizzarlo. Perché non sono riusciti nell’intento?”

Dura la reazione del Wwf.





“L'assessore Mauro Febbo decisamente si sopravvaluta se pensa che sia solo colpa sua del clamoroso ritardo nel varo del Parco della Costa Teatina: – spiega il delegato Luciano Di Tizio  – la miopia politica che ha portato negli anni alcuni amministratori abruzzesi a contrastare illogicamente quella che è una grande opportunità per il territorio non è una esclusiva sua né del suo schieramento politico. Stiamo parlando infatti di un parco nazionale varato nel 2001 e che ha subito un iter incredibilmente contrastato. Oggi però il Parco è già perimetrato da un commissario straordinario: la Regione, se il Governo si deciderà finalmente a fare il proprio dovere, non ha più nulla da dire al proposito. Non l'aveva l'ex presidente D'Alfonso che a suo tempo ha presentato una tardiva e inutile proposta di perimetrazione alternativa; non l'hanno gli attuali assessori. La vicenda è nelle mani del presidente del Consiglio che deve solo inviare la pratica al presidente della Repubblica per la firma. L'auspicio è che il ministro Costa, che a differenza di alcuni tra i suoi alleati ben conosce il valore anche economico della tutela ambientale, voglia premere perché tutto questo finalmente avvenga”.

Il capogruppo regionale del Pd, Silvio Paolucci, a sua volta ribatte che “Forse Febbo non ha letto l'ultima proposta perimetrazione, quella depositata alla presidenza del Consiglio dei ministri e che ha visto un larghissimo consenso non solo dalle associazioni ambientaliste, ma anche del mondo produttivo. Le cose stanno esattamente al contrario di quanto afferma Febbo. Bloccare l'istituzione del parco sarebbe un errore gravissimo. Vedremo se vorrà davvero mantenere questa posizione. Nel caso, siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti di iniziativa politica perché questo obiettivo venga colto”.

 

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