OSPEDALE PESCARA: NARDELLA, ”REPARTO PENITENZIARIO VERGOGNOSO IN PAESE CIVILE”

9 Ottobre 2019 15:58

Pescara - Cronaca

PESCARA – “Ascensore rotto, muri sporchi, pavimento mancante, arredi da terzo mondo, celle simil-prigioni libiche, insomma un inferno. Questo si ritroverebbe di fronte chi ha la disavventura di entrare nell'ospedale di Pescara, compresi medici e personale paramedico”.

A dirlo è Mauro Nardella, vice segretario generale Uil Pa Polizia Penitenziaria Abruzzo e componente della Cst Uil Adriatica Gran Sasso.





“Non mi era mai capitato di far visita al repartino penitenziario il cui presidio risulta incastonato in una remota zona dell’ospedale ma quello che ho visto deprimerebbe gli umori anche dei più ottimisti uomini al mondo”, denuncia Nardella.

!Già di per se questo rappresenterebbe una sconfitta del diritto a vivere dignitosamente il rapporto con un’istituzione da parte sia dei detenuti che di chi vi fa accesso per via del proprio mandato professionale. Pensare, tuttavia,  che una situazione del genere sia vissuta all’interno di un presidio ospedaliero risulta davvero scandaloso. Mi chiedo a tal proposito se sia il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria che la competente Asl siano a conoscenza di ciò e di cosa avviene all’interno di un reparto che è si deputato al contenimento di detenuti (e questo sarebbe, vista l’indecenza che in essa si vive, comunque di per se molto grave) ma che al suo interno vengono ricoverati persone ristrette con patologie anche assai gravi”, sottolinea.





“Noi faremo tutto quanto nelle nostre disponibilità per far si che tale assurda situazione non venga procrastinata – assicura Nardella – e lo faremo rapportandoci direttamente con i vertici ai quali immediatamente invieremo una missiva. Male non sarebbe se a supporto della Uil ci fosse l’intervento del  garante dei detenuti d’Abruzzo Gianmarco Cifaldi al qual chiediamo un suo pronto quanto urgente interessamento”.

“Potremmo anche peccare di incompetenza ma,  stante quanto riferito finanche dagli infermieri e dai medici che vi accedono, il reparto sarebbe da chiudere immediatamente ed è quello che la UIL immediatamente  chiederà prima che qualcuno, in conseguenza di siffatta immorale situazione, possa pagarne le conseguenze. Nelle more non dovrebbe essere tanto difficile capire che si provveda all ricovero dei detenuti presso altre e più funzionali strutture non ultimi l’ottima realtà aquilana e/o  il più avveniristico di questi che è quello di Sulmona inspiegabilmente ancora tenuto chiuso pur essendo lo stesso perfettamente funzionante”, conclude Nardella.

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