LO SFOGO DEL PRESIDENTE DEL CIRCOLO ANZIANI, ''COMITATO EVANESCENTE''

ONNA: RICOSTRUZIONE NON PARTE, ”SIAMO POCHI, LA POLITICA CI IGNORA”

di Filippo Tronca

9 Giugno 2015 08:16

L'Aquila -

L'AQUILA – “Il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente fa lo sciopero della fame perchè non arrivano i fondi della ricostruzione? Fa bene, ma gli ricordo che qui ad Onna sono sei anni che aspettiamo la ricostruzione, e non ci sentiamo rappresentati da nessuno, compreso in comitato Interfrazioni”.

L’accusa parte da Paolo Ferroni, presidente del circolo anziani di Onna, frazione dell’Aquila devastata dal sisma del 6 aprile 2009, sotto le cui macerie sono morte 41 persone.

Macerie che sono in buona parte ancora lì. Eppure la ricostruzione doveva partire nel 2013, il base al cronoprogramma approvato dal Comune dell’Aquila che prevedeva per Onna 75 milioni in tre anni, con conclusione dei lavori proprio quest’anno. E invece è ancora tutto o quasi fermo. Come del resto a Roio, Paganica, Bazzano,Tempera e San Gregorio, altre frazioni prime nella lista delle priorità mai rispettate.

Il riferimento di Ferroni è alla minaccia di eclatante protesta da parte del sindaco, dopo quella della riconsegna della fascia da primo cittadino, per la bollinatura da parte della Corte dei Conti annunciata da gennaio e non ancora arrivata, sugli 800 milioni di euro per la ricostruzione del capoluogo e delle frazioni.





“La responsabilità di questo stallo intollerabile – incalza però Ferroni – è anche del Comune, che le risorse le ha finora concentrate nel centro storico del capoluogo, e nessuno ha mai pensato di fare uno sciopero della fame, in questi anni, per le frazioni abbandonate a se stesse. Anzi si è giocato sempre a promettere, rassicurare e minimizzare. Forse perché qui ad Onna siamo solo 200 persone, che hanno un peso elettorale modesto”.

Accuse estese poi all’Ufficio speciale della ricostruzione del Comune dell’Aquila e anche al governo.

“Qui ad Onna come altrove siamo stati vittime di una burocrazia micidiale, tanto è vero che i primi progetti pronti per diventare cantiere sono arrivati a fine 2014. E sono state richieste integrazioni e modifiche progettuali ad esempio per i garage, che nel piano di ricostruzione sono obbligatori, o addirittura per il sito dove collocare i bidoni della raccolta differenziata”.

“La Chiesa di San Pietro apostolo – aggiunge Ferroni – che è l'unico intervento di ricostruzione visibile ad Onna, è stata finanziato con 3,5 milioni di euro dalla Germania, sconta ritardi, anche qui per le solite lungaggini burocratiche da parte del governo italiano, e la cosa irrita molto i donatori tedeschi”.





Infine critiche ai rappresentanti del comitato Interfrazioni, costituito a marzo 2015, composto dai rappresentanti di Onna, Paganica, Tempera, San Gregorio, Bagno, Monticchio e Bazzano e Roio, nato per imprimere un'accelerazione alla ricostruzione dei centri minori aquilani.

“L’azione di questo comitato è alquanto evanescente – afferma Ferroni –  è come se avessero il freno tirato. E poi i membri del comitato non sono stati eletti da nessuno, si sono autonominati. Le riunioni vengono segregate, c’è scarsa pubblicità e ancor meno partecipazione”.

“Qui, come constato frequentando gli anziani del circolo – conclude Ferroni – c’è rassegnazione, non si vede un futuro, ci si accontenta di questa situazione: le casette post-sismiche tutto sommato sono confortevoli e non abbiamo subito lo sradicamento, perché siamo rimasti a vivere vicino le nostre case, i nostri orti e le nostre macerie”.
 

 

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: