EX GOVERNATORE IN CORSA PER SUCCESSIONE MASCITELLI AD AGENZIA SANITARIA ABRUZZESE; EX BIG FORZA ITALIA LO SOSTENGONO, PREVEDIBILE L'ENNESIMO SCONTRO CON LA LEGA CHE PREME PER COSENZA

NOMINE: CLAMOROSA IPOTESI, CHIODI ALL’ ASR ‘SEMPREVERDI’ TERAMANI PUNTANO ALTO

30 Maggio 2020 08:00

Regione - Cronaca

L'AQUILA – Un nuovo capitolo nello spoils system dei ricchi e apicali incarichi della Regione Abruzzo di nomina politica con una ipotesi di nomina che ha del clamoroso: l'ex presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, a capo dell'agenzia sanitaria regionale.

Si tratta di un'altra sfida lanciata dai “sempreverdi” teramani, i big di area Forza Italia che se seppure non ricoprano più incarichi istituzionali, muovono con consumata abilità i loro pezzi sulla scacchiera facendo spesso e volentieri scacco matto alla Lega, che in provincia ha molti voti e consiglieri regionali, ma poca esperienza e radicamento sul territorio.

Questa volta gli occhi sono puntati sull’Agenzia sanitaria regionale, dove il mandato di Alfonso Mascitelli, ex senatore dell’Italia dei valori ed ex consigliere regionale, scade nel 2021: le solite voci bene informate assicurano che in pole position per la successione, ci sarebbe niente meno che l’ex governatore forzista, il commercialista teramano Gianni Chiodi, che un curriculum ad hoc lo ha senz'altro, essendo stato anche commissario della Sanità abruzzese, nei duri anni della riduzione dell’enorme debito, alla fine del mandato praticamente azzerato, tanto che la maggioranza di centrosinistra guidata da Luciano D'Alfonso dopo 10 anni ha ufficializzato l'uscita dal commissariamento.

Va detto che Mascitelli ha già diffidato la Regione, in caso di defenestramento anticipato, sostenendo che la direzione l’Asr, non rientra, per la sua natura tecnica,  nel novero delle postazioni terreno di caccia della politica, in nome della controversa norma dello spoil system.  

Una candidatura, quella di Chiodi, destinata ad aprire l’ennesimo scontro al vetriolo tra la Lega, prima forza di maggioranza, e gli alleati.

Questo perché i salviniani hanno già prenotato la casella con la candidatura per il vertice dell’Agenzia sanitaria: quella di Pierluigi Cosenza, primario del reparto “Area degenza breve” all'ospedale San Salvatore dell’Aquila, componente della task force di esperti di area dell’assessore regionale alla Salute, la leghista Nicoletta Verì, costituita per far fronte all'emergenza coronavirus. E voce non secondaria nel suo curriculum, da circa un anno coordinatore dell’ufficio politico del segretario regionale della Lega, il deputato Luigi D’Eramo.





Difficile insomma che la Lega molli l’osso, tenuto conto che in consiglio conta 10 consiglieri (a Teramo Pietro Quaresimale, capogruppo, Emiliano Di Matteo e Tony Di Gianvittorio) e quattro assessori (da Teramo l'esterno al Sociale e al Lavoro, Piero Fioretti). 

Pronta al braccio di ferro, l’ennesimo con gli alleati di Forza Italia e Fratelli d’Italia, dove tanti sono i consiglieri e assessori protagonisti della legislatura di Chiodi iniziata nel 2009 al 2014, rimasti in ottimi rapporti con l’ex presidente. 

Chiodi, che nel 2014 ha perso le elezioni contro l'attuale senatore del Pd Luciano D'Alfonso, è stato fino al 10 febbraio 2019, quando in Regione ha trionfato il centrodestra di Marco Marsilio, consigliere regionale di opposizione: nel 2016 si è avvicinato poi al movimento politico Idea, del senatore eletto in Abruzzo Gaetano Quagliariello, e nel marzo 2018 si è candidato alla Camera come capolista di Noi con l'Italia- Udc, lista sostenuta da Idea, ma non è stato eletto.

Un moderato liberale, dunque, molto distante dalle posizione della Lega sovranista a trazione salviniana.

Quale sia il clima nella maggioranza di centrodestra in Regione, nonostante la fase di emergenza coronavirus e con decine di migliaia di abruzzesi in ginocchio, se ne è avuta prova nel consiglio martedì dove è clamorosamente fallita la nomina del garante dell’Infanzia, con i salviniani accusati nel segreto dell’urna di aver silurato, il nome proposto dagli azzurri, l’avvocato civilista Maria Concetta Fallivene.

La nomina di Chiodi a capo dell’Agenzia sanitaria regionale, una postazione ch vale uno stipendio di circa 98 mila euro l’anno, sarebbe un gran bel colpo poi per i “sempreverdi” di cui sopra, ovvero per l’ex assessore regionale di Forza Italia, l'avvocato Paolo Gatti, che ambisce alla carica di giudice non togato della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, corsa però in salita a causa della fiera opposizione della Lega e di parte di Forza Italia, per Paolo Tancredi, ex consigliere regionale di Forza Italia, ex parlamentare prima forzista poi di Ncd nel centrosinistra. 

Quest'ultimo, insieme all'ex assessore regionale al Turismo, Giorgio D'Ignazio, eletto nel 2014 con il centrodestra ma poi passato a fine consiliatura nella maggioranza di centrosinistra e non rieletto a palazzo dell'Emiciclo, sono stati avvistati nella seduta consiliare di martedì scorso a L'Aquila probabilmente per parlare con il governatore Marsilio, di Fratelli d'Italia, proprio di nomine, tra cui quella, clamorosa, di Chiodi.





C'è da sottolineare che il presidente emerito è in prima linea nel suo studio commercialistico gestito insieme a Carmine Tancredi e quindi, almeno da quanto si è visto dalle presenze della passata legislatura, non ha ormai molto tempo a disposizione da dedicare alla politica.

Tra i “sempreverdi” Abruzzoweb aveva inserito anche l’ex assessore regionale alla Sanità del centrodestra, il forzista Lanfranco Venturoni, che però ha cortesemente precisato di aver abbandonato l’agone politico e di non avere l'influenza e il potere occulto che gli si attribuisce.

Si aggiunge come “esterno” l’ex deputato del Partito democratico, il rosetano Tommaso Ginoble, ora passato armi e bagagli in Italia Viva.

Un sodalizio che vanta ascendente e solidi rapporti in particolare tra gli amministratori locali del teramano e che con grande abilità ha mosso le sue pedine, per la conquista del cda della Ruzzo reti, che gestisce il ciclo idrico integrato nel teramano, sbaragliando la concorrenza di Lega e centrosinistra, e sta battagliando per la conquista delle postazioni delle direzioni generali delle Azienda pubblica servizi alla persona, che valgono uno stipendio da 80 mila euro l’anno, e soprattutto per la nomina del nuovo direttore generale della Asl di Teramo.

Manco a dirlo in competizione in tutte le partite con la Lega teramana.

Va ricordato infine che Mascitelli, nominato dal centrosinistra di Luciano D’Alfonso, ora senatore, ha già messo le mani avanti, nel caso di una sua defenestrazione anticipata, brandendo una sentenza della Corte Costituzionale che, esaminando proprio un caso che riguarda l’Abruzzo, ha sancito l’inapplicabilità della decadenza per incarichi che abbiano particolari caratteristiche tecniche e amministrative, dunque svincolate dal rapporto politico .

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