ELEZIONI: IMPASSE CENTRODESTRA IN AGENDA A ROMA, A SORPRESA SUMMIT DI D'ERAMO CON LEADER LEGHISTA PER BLINDARE CANDIDATI DI STEFANO E GENOVESI. TELEFONATA AL LEADER AZZURRO CHE OGGI VEDE COORDINATORE REGIONALE FI

NO FI A CHIETI E AVEZZANO, LEGA ALZA VOCE: IN CAMPO SALVINI, PAGANO DA BERLUSCONI

15 Luglio 2020 07:31

Regione - Politica

AVEZZANO – Diventa tema prioritario dell’agenda del leader nazionale della Lega, Matteo Salvini, l’insidioso caso di Forza Italia che nonostante sia nettamente il terzo partito della coalizione, dice no ai due esponenti salviniani come candidati sindaci alle elezioni di Chieti ed Avezzano di settembre.

In un quadro nel quale Fdi e Udc si sono allineati dopo iniziali polemiche seguite alla fuga in avanti della Lega che ha rotto gli indugi, stando ad indiscrezioni romane, è stato il coordinatore regionale, il deputato aquilano Luigi D’Eramo, peraltro tra gli uomini più vicini al “Capitano”, a chiedere “consiglio” sulla situazione a dir coso esplosiva che si è delineata in Abruzzo: la Lega ha presentato in anticipo il 55enne ex parlamentare del Pdl e di Fi Fabrizio Di Stefano, a Chieti, e il 40enne imprenditore Tiziano Genovesi, ad Avezzano, ricevendo secchi no dai forzisti, che nella città marsicana ha calato la docente universitaria e presidente dell’Aciam, Anna Maria Taccone, e nel capoluogo teatino, si è anche spaccata visto che il solido assessore regionale al Turismo Mauro Febbo, pur rimanendo tra gli azzurri, si è sfilato appoggiando un candidato civico sul quale è confluita anche Italia Viva.

Secondo alcune fonti interne alla Lega, Salvini, che ha “benedetto” personalmente i due candidati nelle sue recenti visite, avrebbe ascoltato D’Eramo riaffermando il diritto della Lega che in altri centri importanti ha lasciato la scelta agli alleati, ad avere propri dirigenti a capo della coalizione in corsa nei due comuni, i più grandi al voto nel prossimo mese di settembre. E a breve ci sarebbe un incontro ravvicinato.





Quindi la Lega non molla di un centimetro ed è decisa ad alzare la voce. Salvini sarebbe intenzionato a parlare in tempi stretti con il leader azzurro, Silvio Berlusconi, per denunciare il comportamento in Abruzzo di Fi.

E qui si delinea un incrocio al vertice del centrodestra: infatti, oggi al culmine di mille tensioni locali, in particolare tra Lega e Forza Italia, nei giorni scorsi il coordinatore regionale azzurro, il senatore Nazario Pagano, in difficoltà a gestire le varie anime del partito, tanto da marinare la conferenza stampa di Di Stefano a Chieti nei giorni scorsi, ha reso noto che incontrerà Berlusconi per illustrare la situazione: e chissà che il senatore pescarese non imponga il rispetto degli accordi, sbloccando così la partita.

Un fatto è certo: secondo le ultimissime indiscrezioni, il coordinatore abruzzese, D’Eramo, vista l’intransigenza di Forza Italia, ha già sentito suo leader con il quale dovrebbe avere un incontro di persona a strettissimo giro. Il tema è chiaro: Forza Italia che non si è ancora allineata all’ipotesi-Genovesi, candidatura che il Carroccio, insieme a quella di Chieti con Di Stefano, ritiene imprenscindibile dopo aver lasciato tutte quelle precedenti nella mani degli alleati di coalizione, L’Aquila, Pescara e presidenza della Regione su tutte. D’Eramo risponde così al coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, che ha messo sul tavolo – e presentato ufficialmente – il profilo della docente Anna Maria Taccone, in chiara antitesi, e che, alla luce dello scontro in corso, ha annunciato per oggi un incontro, probabilmente chiarificatore, con Berlusconi.

Ore febbrili, che potrebbero culminare con una decisione definitiva domani, quando è in programma il secondo round del tavolo di maggioranza del centrodestra abruzzese dopo che il primo è servito solo a ratificare la spaccatura.





Ad Avezzano il clima resta di grande confusione. Forza Italia ritiene di dover ottenere la candidatura dopo che è finita anzitempo l’esperienza del sindaco, Gabriele e De Angelis, eletto come civico e poi transitato in Forza Italia, costretto a costruire nuove maggioranze in seno all’assise dopo la sentenza sulla cosiddetta “anatra zoppa” che ha ribaltato i rapporti di forza in Consiglio e poi al passo indietro dopo la bocciatura del bilancio.

Tra l’altro lo stesso De Angelis, che ha ricevuto le lodi di Pagano per aver fatto un passo indietro a favore della Taccone, l’altro giorno ha commentato la crisi del Pd, dopo la rottura tra il candidato in pectore, l’avvocato Roberto Verdecchia, e il segretario regionale, Michele Fina, che secondo i rumors starebbe lavorando per sostenere Mario Babbo.

Un intervento che ha destato imbarazzi nel centrodestra: “Neanche per le prossime elezioni amministrative – ha detto De Angelis – avremo la possibilità di votare Roberto Verdecchia. Il Pd, partito di governo strutturato a livello nazionale e con larga esperienza in queste cose, molto probabilmente ha capito subito con chi aveva che fare. Verdecchia ha rappresentato un tappo per l’allargamento della coalizione riducendo al minimo le possibilità di costruire nuove alleanze. Probabilmente è stata un’imposizione del Pd allo stesso Verdecchia, mal digerita da tutti e arrivata guarda caso esattamente il giorno dopo la mia dichiarazione di una sua atavica mancata candidatura. Ce ne faremo una ragione, del resto siamo abituati da vent’anni a vederlo nascosto in seconda fila”.

Tra l’altro nel centrodestra resta ancora tutta da dirimere anche la questione relativa a Chieti dove l’ala di Forza Italia che fa capo all’assessore regionale allo Sviluppo e al Turismo Febbo, ha deciso di non sostenere Fabrizio Di Stefano, lavorando alla creazione di un terzo polo (anche con influenze dal centrosinistra) contravvenendo ad accordi nazionali. Ragion per cui si proverà un’ultima mediazione proprio attraverso i leader Salvini e Berlusconi anche per questa spinosa situazione.

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