NEGRI SUD: NASUTI, ”NON FINISCA COME ABRUZZO ENGINEERING”

29 Giugno 2014 18:20

Regione -

PESCARA – L'ex presidente della Commissione Bilancio del Consiglio regionale Emilio Nasuti s'interroga sul futuro del centro di ricerca di Santa Maria Imbaro.





“Negli ultimi 4 anni la Regione Abruzzo, a guida centrodestra, ha destinato all'Istituto Mario Negri Sud oltre 2 milioni di euro di contributi e siamo stati costantemente criticati e attaccati, soprattutto dai sindacati. Oggi, dopo la vittoria del centrosinistra e le tante promesse della campagna elettorale, sulla crisi del centro di ricerca è calato misteriosamente il silenzio. Qualcuno, con una bacchetta magica, è riuscito a risolvere tutti i problemi?”.

Nasuti, che è stato anche componente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Negri Sud, continua dicendo che “poco prima delle elezioni avevamo proposto un piano per far partire il risanamento, su cui si è scatenato un duro attacco da parte dei sindacati. Avevamo ipotizzato la cassa integrazione per una parte dei dipendenti, così da non far aumentare i debiti dell'istituto, in gran parte rappresentati dagli oltre 300mila euro mensili per gli stipendi. In quel modo il Negri avrebbe avuto un po' di tempo per riorganizzare l'attività e individuare nuovi canali dove attingere i contributi. Quella proposta fu bocciata e, contemporaneamente, iniziarono le visite dei candidati del centrosinistra, che promisero nuove soluzioni. Nel frattempo sono passati altri 2 mesi e la massa debitoria della Fondazione è ulteriormente aumentata, così come il numero di stipendi non pagati al personale”.





Nasuti rivendica non solo i contributi erogati all'istituto, ma anche l'impegno che l'amministrazione regionale guidata da Gianni Chiodi ha profuso in questa vicenda.

“Basti pensare al nostro impegno per arrivare alla trasformazione del vecchio Consorzio in Fondazione – continua – introducendo competenze e responsabilità finalmente chiare nella gestione del centro di ricerca, fino allo scorso anno nel caos più totale. Non dimentichiamo che il 75 per cento delle quote del Consorzio è stato detenuto per quasi 25 anni dall'Istituto Mario Negri di Milano, che non mi pare abbia mostrato volontà per salvare i laboratori abruzzesi, preferendo spostare nella sede centrale numerosi progetti e favorendo così la fuga dei ricercatori. La Giunta Chiodi, e il sottoscritto che ha fatto parte del Consiglio di amministrazione, hanno cercato in tutti i modi di invertire questa tendenza, arrivando alla costituzione della Fondazione. Certo i nostri sforzi non sono bastati a risollevare le sorti del Negri Sud, ma erano state gettate le basi per il risanamento. Ora tocca ai nuovi amministratori, nella speranza che non disperdano gli sforzi fin qui fatti. Anche perché non vorrei che tra qualche mese la Fondazione si ritrovi nella stessa situazione di uno dei più grandi disastri a firma centrosinistra: Abruzzo Engineering”.

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