L'AZIENDA FRANCESE ''SUPERATA CAPACITA'''; FEBBO, ''AVVIATI CONTATTI CON MANAGMENT' FIOM, ''UNA BEFFA DOPO SACRIFICI LAVORATORI''; M5S, ''ALLIBITI DALLE MOTIVAZIONI, PERCHE' NON INVESTONO IN ABRUZZO?''

MAZZATA PER POLO AUTOMOTIVE ATESSA: LA PSA VA PRODURRE I FURGONI IN POLONIA

10 Maggio 2019 14:23

Regione -

CHIETI – Mazzata terrificante in arrivo per l'economia abruzzese: la francese Psa, compoata da Peugeot e Citroen, in joint venture con il gruppo Fca per la produzione alla Sevel di Atessa, di spostare la realizzazione di furgoni di grandi dimensioni a Gliwice, in Polonia, fino a fine 2021.

Non si è fatta attendere la reazione rabbiosa dei sindacati e anche, per ora, del Movimento 5 stelle. Una gran non da poco per il neoassessore alle Attività produttive Mauro Febbo, per di più chietino e che in una nota esprime “forte preoccupazione”.

“Non ci aspettavamo una notizia del genere – commenta Febbo – ma questo non significa che rimarremo fermi di fronte a questo annuncio. Ho già avviato contatti con il management di PSA per capire la reale portata della decisione”.





Motivo della decisione, è che lo stabilimento di Atessa, che produce i furgoni Peugeot, Boxer, Citroën Jumper e Fiat Ducato, nel corso degli ultimi tre anni ha “superato la capacità produttiva”. Resta comunque in Abruzzo la produzione di veicoli standard, in virtù dell'accordo fino al 2023.

 “I duri anni di sacrifici da parte dei lavoratori – commenta il segretario generale Fiom Abruzzo, Alfredo Fegatelli – vengono ricompensati con un bocconotto e attraverso un cambio di strategia di PSA che, con la scusa della massima capacità produttiva raggiunta dalla Sevel, decide di produrre in Polonia 100 mila furgoni con i marchi PSA. Sicuramente l'ingresso di Opel in PSA sta modificando le strategie industriali, mettendo un forte punto interrogativo sul futuro della Sevel”.

“Questo significa che, una parte di produzione oggi presente in Sevel – spiega poi Francesco Guida della Uilm di Termoli – verrà spostata in Polonia. Da parte nostra siamo preoccupati che questo spostamento possa avere ripercussioni nel prossimo futuro anche per i cambi C546 (M40) prodotti oggi nello stabilimento automobilistico di Termoli. Da parte nostra chiederemo fin da subito anche tramite le Segreterie nazionali di avere notizie più dettagliate in merito a questa notizia”.

Definisce la notizia molto grave Sara Marcozzi, capogruppo M5s in Regione.





“Rimango allibita dalla motivazione data dal gruppo, che parla di ‘superata capacità produttiva’. Eravamo tristemente abituati ad ascoltare il ritornello delle grandi aziende che giustificano le delocalizzazioni con una mancanza di lavoro. Qui ci troviamo esattamente nel caso opposto eppure la musica non cambia. A questo punto non riesco a comprendere cosa debbano fare in più i lavoratori per evitare di vivere ancora situazioni simili”.

“La domanda – prosegue – sorge spontanea: perché non allargare la produzione in Abruzzo e assumere nuovo personale, soddisfacendo così l’aumento della domanda? Siamo in presenza di uno stabilimento e di lavoratori che rappresentano un’eccellenza assoluta e riconosciuta in maniera unanime nel loro settore. Dovrebbero essere premiati per le loro qualità e per l’attenzione con cui svolgono ogni giorno le proprie mansioni. Invece sono costretti a subire una beffa come questa”.

“Non posso che esprimere loro – conclude – tutto il mio sostegno dal momento che in questi anni, con grandi sacrifici, si sono dimostrati all’altezza delle richieste dell’azienda. Mi aspetto che il governo regionale e il Presidente Marsilio prendano una posizione netta e facciano ogni tipo di azione possibile per preservare il futuro dello stabilimento. In cima alle nostre priorità ci sono e sempre ci saranno i lavoratori e le loro famiglie e meritano di essere difesi in ogni sede”

Infine Febbo, che rivela: “con la direzione Sevel avevo già previsto un incontro per confrontarmi sulla futura programmazione comunitaria 2021-2027; questa notizia ci dà un motivo in più per accelerare i tempi per l'incontro. In questo senso la Regione non intende assolutamente sottovalutare la decisione di delocalizzare, anche se verrebbe delocalizzata in Polonia, a partire dal 2021, quella produzione di furgoni in surplus che lo stabilimento di Sevel non riesce a garantire. Parliamo nello specifico di 100 mila unità, 300 giornaliere, a fronte di 300 mila unità, 1.300 giornaliere, prodotte attualmente nello stabilimento abruzzese. Sembra infatti – prosegue l'assessore – che la capacità produttiva di Sevel abbia raggiunto il livello massimo, per cui, di fronte ad una domanda più alta, si sarebbe deciso di avvalersi anche dello stabilimento polacco. Ma questo non cambia i termini della questione e anzi ci spinge a capire se esistono margini per riportare in Val di Sangro anche quella produzione in eccedenza che si vorrebbe spostare in Polonia. Non sono disposto a sottovalutare la decisione, anzi lavorerò con proposte costruttive ed alternative per rendere sempre più competitivo il nostro territorio. Pertanto – conclude Febbo –  accelererò un immediato confronto con l'azienda”.

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