MAXIATA, IL TERREMOTO NON HA FERMATO IL ROCK

di Elisa Marulli

27 Ottobre 2010 08:10

L'Aquila -

L'AQUILA – Oggi il sound è un po’ più pop rispetto al duro e puro rock del passato, ma loro sono sempre tosti, lo dice il nome stesso.

Sono i Maxiata, nome che viene dall’aquilano “mazziàta”, cioè bastonata, e che richiama non solo le loro “toste” sonorità, ma anche le radici della band, per i tre quinti dell’Aquila.

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La line-up attuale dei Maxiata, una delle band aquilane che è riuscita a sfondare il tetto dell’underground cittadino e farsi conoscere anche fuori, è formata dal cantante Peppe Costantini, il chitarrista Luca Caloisi, il tastierista David Bonelli, Federico Fontana al basso e Ferdinando Ferri alla batteria.

Nel 2002 avviene l’incontro. I componenti di allora provengono da formazioni differenti e decidono di mettersi insieme per un progetto nuovo. Nello stesso anno registrano il loro primo album, omonimo, pubblicato da Compagnia Nuove Indye e qualche anno dopo girano il video “Verso oriente”, girato sul Gran Sasso per omaggiare la loro terra.





Nel 2006 è la volta dell’ep “Scalda il sangue”, composto da cinque tracce audio e il cui videoclip passa su varie emittenti televisive musicali.

Il consenso del pubblico che cresce col tempo, un contratto discografico con la Warner Chappell Italia/Fermentivivi by Aereostella e un nuovo album in cantiere. Ma prima bisogna fare i conti con il terremoto.

“Il 5 aprile, alla vigilia del tragico evento – racconta Peppe, voce del gruppo – avevamo finito l’arrangiamento della canzone che poi sarebbe diventata ‘L’Aquila 6 aprile’. Ovviamente il testo pensato per il brano era diverso dall’attuale. Dopo il sisma abbiamo subito voluto riprendere quella melodia e attaccarci sopra parole diverse, più importanti, che parlassero di ciò che era avvenuto”.

Parole di speranza, di un futuro ancora possibile, in attesa che “l’alba risplenda sulla mia città”, come recita la canzone, scritta dal fratello del tastierista David e presentata nella trasmissione “Uno Mattina” nel maggio 2009.

“Fin dai primi giorni dopo il sisma abbiamo iniziato a pensare di fare qualcosa, e l’unico modo era farlo attraverso la musica”. Così, oltre a scrivere una canzone che infondesse speranza agli aquilani, nasce l’idea di devolvere gli incassi della vendita del cd alla fondazione onlus “Danilo D’Antimo” (pediatra aquilano scomparso prematuramente) per la ricostruzione di un asilo all’Aquila.

Divenuto la colonna sonora delle giornate post-terremoto di tantissimi aquilani, il brano viene inserito nell’album uscito nell’aprile di quest’anno, dal titolo “Frammenti e colori”.





“I frammenti sono quelli delle storie raccontate nelle varie canzoni che compongono il disco, che hanno tante sfumature e ‘colori’ musicali diversi tra loro”, spiega Peppe.

Diversi infatti i temi affrontati dai Maxiata nell’album: in “La giungla del mattone” si affronta la questione dell’ambiente e del poco rispetto che il mondo ha nei confronti del “polmone verde martoriato senza tregua”; ci sono poi temi più delicati e difficili, come la vicenda di Eluana Englaro, un “fiore di seta pallido e spento” che chiede di essere liberato da un coma irreversibile; o il pezzo “Amante catodica”, una critica pungente alla televisione spazzatura, che diventa una specie di amante per chi le dedica ore e ore del suo tempo preferendola alla realtà.

E poi c’è la bellissima “Scalda il sangue”, che la band ha dedicato a Massimiliano Grillo, ex batterista del gruppo, scomparso recentemente.

Sui progetti futuri, i Maxiata hanno le idee chiare. “Stiamo lavorando alla colonna sonora di un film in cui verrà inserita la versione spagnola di una nostra canzone. Nel frattempo stiamo preparando nuovo materiale per il prossimo album”.

Un album che sicuramente continuerà a stupire ed emozionare i fan dei Maxiata, un gruppo che senza dubbio rappresenta una delle realtà musicali più interessanti di cui la città dell’Aquila può vantarsi, anche a livello nazionale.

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