LIQUIDAZIONE CIAPI: BORDATE TRA MARIANI E FORZA ITALIA ”FEBBO DA URLATORE A CONIGLIESCO”, ”SEI ISTERICO”

29 Gennaio 2020 17:46

Regione - Politica

PESCARA – Ancora scintille a seguito della liquidzione della Fondazione Ciapi, l'ente di formazione regionale in crisi nera da molto anni, deciso a maggioranza dal centrodestra ieri in consiglio regionale.

Al'attacco ancora una volta Sandro Mariani, consigliere regionale di Abruzzo in Comune. 





“L'Assessore Mauro Febbo ieri – scrive in una nota al vetriolo – ha trovato il tempo per rispondere alla mia nota sul Ciapi mentre, pur avendo concluso in mattinata i suoi impegni romani, non aveva ritenuto opportuno rientrare e dedicare del tempo ai lavoratori del Ciapi che protestavano in Consiglio regionale. L'Assessore ha dismesso i panni dell’urlatore, che ha avuto per cinque anni, per indossare da dieci mesi quelli del pavido: il suo atteggiamento è sempre più conigliesco. Resta l'eco delle sue promesse ai lavoratori e alle loro famiglie, quelle della campagna elettorale e quelle fatte a Luglio, quando era già Assessore, e annunciava di sondare ogni possibile soluzione per tutelare quelle persone che ieri lo aspettavano a Pescara. È finito il tempo di scaricare le responsabilità sulle giunte precedenti, gli abruzzesi chiedono risposte a chi governa ora e registrano l'immobilismo che da 10 mesi la Regione vive”.

Febbo non replica, lo fa però in sua vece il consigliere regionale di Forza Italia, Daniele D’Amario.





“Comprendiamo i toni isterici del consigliere Mariani visto che non riesce a nascondere il fallimento delle vertenze mai chiuse e trascinate dalla scorsa legislatura ma lo invitiamo a farsene una ragione ed a moderare i toni visto che da questa parte non troverà mai atteggiamenti e parole che poco si addicono alla figura del consigliere regionale -incalza D'Amario – sulla vicenda Ciapi, forse, il collega Mariani confonde ancora la Fondazione con l’Associazione che sono due realtà ben distinte. Infatti questo governo regionale ha definitivamente approvato la norma che prevede l'estinzione della fondazione Ciapi, e non dell’Associazione, che aveva in carico un solo dipendente. Inoltre Il buon Mariani poteva benissimo intervenire sulla vicenda Ciapi quando era componente della scorsa maggioranza evitando di revocare l’accreditamento nel marzo 2018. Non solo, negli ultimi cinque anni non si è mai nominato l’amministratore o il legale rappresentante, quindi non approvando i relativi bilanci: una grave mancanze che ne hanno segnato definitivamente il destino”.  

“Adesso – conclude D’Amario  – con la messa in liquidazione della fondazione Ciapi il futuro commissario sarà chiamato a redigere il conto della gestione, definire  i compensi arretrati  finanche creare le condizioni reali per riassumere il personale residuale tenendo conto che altri possono essere accompagnati in pensione”.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: