LAVORO: LEGGE QUADRO CENTROSINISTRA, ‘PRIORITA’ ABRUZZO, SFIDA A MAGGIORANZA’

8 Febbraio 2020 16:51

Regione - Cronaca

PESCARA – Si apre con la solidarietà agli operai della Faist di Lanciano, disoccupati senza un preavviso e a tutti i lavoratori che hanno perso il lavoro e alle aziende in crisi d’Abruzzo la conferenza di presentazione della proposta di legge quadro sulle politiche attive del lavoro, che si è svolta oggi nella sede pescarese del Consiglio regionale.

Un testo promosso da Giovanni Legnini, costruito con il contributo dei gruppi Pd, Legnini Presidente e Abruzzo in comune e condiviso con le parti sociali e con gli addetti ai lavori del settore, presenti stamane nella Sala Corradino D’Ascanio.
 
“Per la prima volta nella Regione Abruzzo viene elaborata una legge quadro contenente una disciplina di sistema di tutte le politiche attive del lavoro – illustra Giovanni legnini – Si tratta di un quadro organico di interventi e misure moderne e innovative sul lavoro, che riassumono le migliori buone pratiche del Paese”.

“Abbiamo deciso di elaborare la proposta di legge, una delle più complete ed innovative su base nazionale- spiega Legnini -, perché la maggioranza regionale di centrodestra è inconcludente su questi temi e non offre nessuna risposta concreta alle crisi aziendali e ai lavoratori. E perché rispetto al livello occupazionale pre-crisi del 2008, l’Abruzzo deve ancora recuperare 11mila posti di lavoro”.

“La proposta, inoltre – prosegue -, a fronte dell’assenza di una strategia da parte dell’attuale governo regionale, punta con diverse misure concrete a creare nuovi e stabili opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani, anche favorendo un più efficace incrocio fra domanda e offerta di lavoro, che è il tema decisivo per cogliere appieno le opportunità occupazionali che si presentano”.





“L’iniziativa nasce, infine, perché oggi scontiamo da parte del centrodestra la totale assenza di raccordi con il sistema universitario, scolastico e formativo in genere e la mancanza di condivisione e confronto con le parti sociali, obiettivi essenziali anche per individuare i profili professionali che servono alle imprese innovative e sostenibili. La proposta è una sfida certo ambiziosa, ma accompagnata da norme credibili ed efficaci e dalla disponibilità di risorse finanziarie capaci di sostenerne l’attuazione”.

“La Regione infatti – continua Legnini – dispone di 35 milioni attribuiti di recente dal Governo quale quota dei residui degli ammortizzatori sociali in deroga non spesi, e di 40 milioni di risorse riprogrammabili a valere sul fondo sociale europeo. Vi è inoltre la possibilità di attingere dal bilancio ragionale perché dal prossimo anno, grazie al buon governo del centrosinistra in Regione, si libereranno nuove e importanti risorse e noi riteniamo che si debba scegliere di orientarle sulle politiche attive del lavoro. La legge quadro propone 10 misure e si basa 5 assi strategici che fotografano la situazione attuale e le esigenze del mercato del lavoro, definendo con precisione gli ambiti di intervento”.

“Sfidiamo la maggioranza sull’approvazione di questo importante disegno di legge, che è il terzo testo organico che il centrosinistra propone, dopo quelli importanti e innovativi su informazione ed editoria che il centrodestra si rifiuta di prendere in considerazione, come accade anche per quello sulla cultura. Continueremo a fare la nostra parte perché governare una regione significa innanzitutto creare opportunità di lavoro. Invece questo governo regionale ci sembra più specializzato a spartire posti fra gli amici ed erogare prebende, al di fuori di qualunque disegno strategico di cui abbiamo grande necessità . Per questo ci facciamo portatori di una politica del lavoro moderna e organica, capace di risolvere il primo dei problemi della nostra regione, l’occupazione”, conclude Legnini.

 Il capogrupo del Pd, Silvio Paolucci, ex assessore regionale al Bilancio, aggiunge: “Ci sono almeno 75 milioni di euro di coperture certe su cui la maggioranza deve fare una scelta positiva e che derivano dalle risorse attribuite dal Governo centrale. Sono 75 milioni al netto di risorse che il bilancio regionale potrà rilasciare, grazie al lavoro da noi svolto negli anni e che ha consentito già quest’anno di liberare 20 milioni ogni anno (10 già iscritti nel bilancio di previsione) e che dal 2022 diventeranno 75 milioni ogni annualità successiva, (quindi 75 pronti e ulteriori 75 dal bilancio regionale, se la maggioranza volesse ). La sfida è quella di usare questo patrimonio per azioni utili e priorità per un’agenda Abruzzo e che non siano quelle derivanti dalle leggine omnibus annesse alla finanziaria, illegittime e funzionali solo alla politica clientelare: è un appuntamento molto importante per decidere le vere priorità come quella di affrontare il tema del lavoro e delle crisi aziendali ed offrire opportunità agli abruzzesi”.

 
“Nasce per la prima volta un disegno di legge di sistema – aggiunge Dino Pepe – il lavoro è il tema più importante in una regione dove ci sono tante crisi aperte di cui questa istituzione non parla più. Se ne perdono tracce perché non c’è un assessore di riferimento fra Febbo e Ferretti, il problema è che spesso entrambi non intervengono e non fanno tavoli con i sindacati, per affrontare le vertenze e risolvere quelle possibili”.





“Ci sono miriadi di crisi e l’esecutivo resta inerte, mentre tanti perdono lavoro senza avere sostegno da parte della Giunta. La proposta è completa ed è un impegno per la comunità e un atto di generosità verso la Giunta, perché offre iniziative possibili con risorse già definite. L’auspicio è che riescano a cogliere tale opportunità per i cittadini che non hanno lavoro o lo stanno perdendo”, conclude Paolucci.

“Creare e tutelare il lavoro è la vera priorità che le istituzioni devono avere – sottolinea il consigliere Antonio Blasioli – La politica deve operare per aiutare il settore a riprendersi e per dare buone notizie a chi ogni giorno viene a chiederci di impegnarci perché possa tornare a lavorare. Creare occupazione credo sia uno degli atti più importanti per un’istituzione. Oggi presentiamo un testo completo e concertato con le parti sociali, presenza, quella dei sindacati, che deve permanere anche dopo l’entrata in vigore della legge, insieme al mondo della scuola all’università”.

“Restando sempre nel concreto – continua Blasioli – ci siamo trovati di fronte a varie crisi occupazionali, alcune davvero virulente, la maggiore richiesta riguarda il sostegno alle famiglie dal momento in cui si perde il lavoro a quando arrivano gli ammortizzatori sociali, questa legge prende in carico fra le altre, questa esigenza, chiamando in causa anche i Comuni. Una strategia completa, perché la legge contiene disposizioni sul lavoro, sulla formazione, ma anche l’accompagnamento delle persone alla pensione, altro momento delicato della vita lavorativa di ognuno”.

“Si riduce drasticamente non solo il numero dei lavoratori, ma anche il numero di ore di lavoro – precisa l’ex presidente ad interim della Regione Giovanni Lolli, presente alla conferenza – E’ quello che è accaduto in Abruzzo e parliamo in gran parte di lavoro precario, che non consente di fare progetti di vita. Quello che le misure presentate favoriscono, è incentivare occupazione stabile: si può fare, anche grazie a misure passate come Garanzia lavoro e Garanzia over che hanno creato 2.000 posti a tempo indeterminato, con incentivi a chi assumeva e stabilizzava. Per fare una seria politica del lavoro ci vuole una strategia che oggi non si percepisce, ma che è necessaria per andare avanti”.

 

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