LANCIANO: TASSA DI SOGGIORNO, COME FUNZIONA E QUANTO COSTA

di Azzurra Caldi

21 Aprile 2018 12:42

Chieti -

LANCIANO – Una questione che tiene banco da giorni, quella dell'introduzione della tassa di soggiorno a Lanciano (Chieti).

Recentemente approvata in Consiglio comunale, entrerà in vigore a partire dal primo giugno.

Nelle intenzioni dell'amministrazione comunale ci sarebbe quella di investire le nuove entrate in un progetto più ampio di riqualificazione dei servizi.

Inevitabili le polemiche da parte dell'opposizione che si chiede, sostanzialmente, quale sarebbe l'utilità di introdurre la tassa in una città ancora priva di molti servizi e se, addirittura, non possa essere un ulteriore colpo alla promozione turistica.





Ma quali sono le intenzioni dell'amministrazione, perché introdurre l'imposta?. “Ciò che ci anima è l'intenzione di migliorare l'offerta turistica – spiega ad AbruzzoWeb Marusca Miscia, assesore al Turismo -. Nel 2001, Lanciano è stata riconosciuta città d'arte ed è per questo che oggi abbiamo deciso di cogliere questa opportunità. Infatti, stiamo parlando di una tassa di scopo: il gettito verrà interamente investito per la promozione turistica, per la manutenzione ed il recupero dei beni culturali. Basti pensare che, nel 2018, saranno 900 i comuni che aderiranno, per un introito stimato di 500 milioni”.

La tassa di soggiorno introdotta in seguito alla riforma sul federalismo fiscale, rientra nei “tributi comunali di scopo”.

I proventi quindi devono essere reinvestiti dal comune solo ed esclusivamente nell’ambito turistico.

“Il relativo gettito – si legge al comma 1 dell’articolo 4 del D.Lgs. del 14 marzo 2011 n. 23 – è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali”.

Se a Roma la tassa di soggiorno può arrivare fino a 10 euro, nel resto d’Italia non può superare i 5 euro.





Anche in questo caso è il decreto legislativo 14 marzo 2011 n. 23 a dettare i vincoli. La tassa di soggiorno bisogna applicarla “secondo criteri di gradualità in proporzione al prezzo sino a 5 euro per notte di soggiorno”.

Di solito i prezzi variano da 1 a 5 euro a notte in base alla tipologia d’alloggio e alle stelle dell’albergo. In alcuni casi si decide di applicare la tassa di soggiorno una tantum, indipendentemente dalle notti di soggiorno. In tutti i casi la tassa di soggiorno va pagata direttamente presso la struttura dove si alloggia.

“A Lanciano abbiamo un dato certo che ci racconta come nel 2016 siano stati 19.603 i soggiorni nella nostra città. E proprio da questa cifra – continua Miscia – siamo partiti per determinare quale sarà la tariffa da applicare”.

In particolare, sarà applicati una tarrifa di 1,50 euro a Hotel a 3 e 4 stelle (alberghi e residenze turistiche alberghiere), 1 euro a Hotel 1 e 2 stelle (alberghi e residenze turistiche alberghiere: 1 euro; 1 euro a strutture ricettive extralberghiere (case per ferie, ostelli, affittacamere); 1 euro a strutture ricettive all'aria aperta (campeggi, villaggi turustici, centri vacanze, aree attrezzate di sosta temporanea).

“Nelle nostre intenzioni, l'imposta verrà fissata per un massimo di due giorni. Riteniamo questa soluzione accettabile – conclude l'assessore – per non gravare eccessivamente sulle tasche dei turisti”.

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