JOICE MANZO, IL GIOVANE RAPPER TEATINO MIRA IN ALTO

di Elisa Marulli

28 Marzo 2011 08:05

Chieti -

CHIETI – Poesie in rima, scandite al crudo e genuino ritmo del rap. Le canzoni del giovane rapper teatino Joice Manzo sono un mix di denuncia delle storture della nostra società, come l’accanimento dei media sui fatti di cronaca nera, unita a un tocco di speranza, come l’inno alla libertà dell’individuo a cui è dedicato un suo singolo.

Con un nome solo apparentemente d’arte (“mi chiamo proprio così, non mi sono dovuto neanche sforzare per essere originale”) Joice, nonostante la giovane età (25 anni), può vantare già due singoli di successo alle spalle: “Libertà” e “Segreti”, cliccatissimi su Youtube.

Il futuro di Joice è già ricco di progetti: un Ep (extended play, mini album) in primavera e poi l’album d’esordio “Fermate il mondo voglio scendere” che uscirà a fine autunno, tutto a marchio “Ad Rem”, l’associazione culturale che lo sta aiutando a farsi conoscere.

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Figlio d’arte: tua madre è stata una ballerina e tuo padre è un batterista professionista. Si può dire che la musica ce l’hai nel sangue…

Mio padre vive di musica e mi ha trasmesso questa passione fin da piccolo. Mia madre ballava il funky, quindi ho sempre avuto nelle orecchie questo genere musicale.





Spulciando nel passato della mia famiglia ho anche scoperto che alcuni cugini di mia madre ballavano. Quindi si può dire che con la musica ci sono proprio cresciuto.

A soli sei anni è iniziata la tua avventura sportiva nel basket fino a raggiungere l’Under 21 di un team di serie A1. A 14 anni diventi uno dei freestyler più promettenti d’Italia. Nel frattempo nasce la tua passione per la musica rap e inizi a comporre brani tuoi. A questo punto ti senti di più cestista, freestyler o rapper?

Attualmente mi sento un ‘artista’. Definirmi solo ‘rapper’ è riduttivo perché lavoro anche ad altri progetti, sempre musicali ma non strettamente correlati al rap.

Insieme al rapper Josa e al gruppo reggae aquilano dei Dabadub, per esempio, stiamo lavorando a un brano dedicato alla nostra terra, l’Abruzzo. In duetto con Eugenio Paludi dei Monrò ho anche presentato il brano “Riflessioni”.

Contemporaneamente porto avanti anche la mia passione per il basket, anche se in questo momento sono fermo perché vengo da un infortunio.

Per essere un rapper emergente hai già avuto esperienze e collaborazioni importanti. Hai aperto i concerti di Coolio, Club Dogo, Marracash, Bassi Maestro, e tanti altri ancora. L’esperienza più emozionante qual è stata per te?

Sicuramente quando, insieme a Tormento (famoso rapper italiano, ndr) abbiamo aperto il concerto di John Legend nel 2007. Un’emozione grandissima, abbiamo suonato davanti a 5 mila persone, aprendo un concerto di questo calibro…





Il giorno prima avevo cantato, sempre con Tormento, sul palco del “Lucca Summer Festival”, bellissima esperienza anche questa.

Parliamo della tua musica. Hai già inciso due singoli, “Segreti” in cui affronti il tema del “caso Avetrana” , e “Libertà”, un inno all’autonomia e all’emancipazione. Nel tuo prossimo album “Fermate il mondo voglio scendere” ci sarà spazio anche per altri temi?

Certo. Nell’album, che uscirà in autunno, ci saranno 12 brani, differenti tra loro sia negli argomenti che nella ricerca dei suoni. Nelle mie canzoni parlo di tutto ciò che mi viene in mente: sensazioni, emozioni. Racconto anche storie che vivo in prima persona o che assorbo attraverso gli altri. Ci sarà spazio anche per parlare d’amore, perché no.

Anche dal punto di vista musicale ho spaziato molto. Amo le contaminazioni. Ci saranno anche un paio di collaborazioni importanti, come quella con Squarta dei Cor Veleno, con il quale realizzeremo a breve un video.

Album in vista in autunno, preceduto da un Ep che uscirà in primavera contenente quattro tracce più il video di “Segreti”.  Nel tuo futuro c’è solo la musica?

Vivere di musica non sarebbe male. Mi sveglio e faccio musica, tutto il giorno e tutti i giorni. Spero di continuare così e ringrazio l’associazione “Ad Rem” che mi sta aiutando in questo senso.

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